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PITTORI: Cosimo Ulivelli

Agostino accolto dagli angeli in Paradiso

Agostino accolto dagli angeli in Paradiso

 

 

COSIMO ULIVELLI

1700

Firenze, chiesa S. Monica

 

Agostino accolto da Cristo e dagli angeli in Paradiso

 

 

 

L'affresco si trova nell'abside della chiesa di santa Monica a Firenze e raffigura Agostino che viene accolto in cielo.

Uno dei più antichi esempi di questa tematica proviene da Rabastens, che probabilmente riprende una tradizione leggendaria medioevale. Uno o più angeli accolgono Agostino in cielo dopo la morte, mentre il Cristo lo prende con sé. Vari angeli portano i suoi attributi episcopali, mitra e bastone pastorale, mentre Agostino si affida umilmente alla magnanimità del Cristo che allarga le braccia per accoglierlo.

 

Conservando intatte tutte le membra del corpo, sani la vista e l'udito, mentre noi eravamo presenti osservavamo e pregavamo, egli - come fu scritto - si addormentò coi suoi padri, in prospera vecchiaia (1 Re, 2, 10). Per accompagnare la deposizione del suo corpo, fu offerto a Dio il sacrificio in nostra presenza, e poi fu sepolto.

POSSIDIO, Vita Augustini, 31, 5

 

 

Cosimo Ulivelli

Ulivelli (1626-1705) fu uno dei più prolifici pittori della scuola barocca italiana, attivo principalmente a Firenze. Nato in questa città nel 1626, figlio di Francesco, fu educato grazie alla protezione di don Lorenzo de' Medici, nella scuola di Matteo Rosselli. Ma la sua formazione artistica si deve a Baldassarre Franceschini, detto "Il Volterrano" (1611-1698) di cui fu allievo e suo epigono. Artista molto attivo presso la corte granducale toscana, Ulivelli godette di una notevole reputazione nel corso della sua lunga esistenza. Volte e soffitti da lui dipinti possono ancora oggi essere ammirate in molte chiese fiorentine e palazzi. Insieme con Jacopo Chiavistelli e Angelo Gori, Ulivelli affrescò le volte del corridoio di servizio della Galleria degli Uffizi con un ciclo pittorico ideato per celebrare uomini fiorentini illustri e le istituzioni. Dipinse anche gli affreschi che si trovano nella parte superiore della navata della Basilica della Santissima Annunziata a Firenze e l'abside della abbazia di San Martino in Campo, distrutto durante i restauri degli anni '70 del Novecento.i

La più efficace sintesi biografica ed artistica di Ulivelli venne fatta da Francesco Bigazzi nella sua opera edita nel 1887 "Memorie ed iscrizioni della Città di Firenze". Riportando l'scrizione posta in via della Chiesa: "Ossequia la Santa Madre del Signore che Ulivelli effigiò Sommo Pittore l'anno MDCLXVI", l'autore traccia una semplice biografia da cui si apprende che "il pittore Cosimo Ulivelli nacque il 7 di Novembre 1626 in Firenze da Francesco di Andrea Ulivelli e da Maddalena di Francesco Graziarli,ambedue famiglie onoratissime. Nonostante la sua straordinaria vivacità di carattere, ebbe grandissimo amore alle Belle Arti; il perché da' suoi genitori veduta la propensione, ch'egli aveva alla pittura, dal principe Don Lorenzo de' Medici, figlio del Granduca Ferdinando, fu raccomandato a Matteo Rosselli, perché lo ammaestrasse in questa nobile arte del disegno e sotto la cui disciplina in breve divenne stimato assai. Quindi si dette a frequentare l'Accademia, onde di 15 anni già coloriva. Morto il Rosselli nel 1650 si pose sotto la direzione di Baldassarre Franceschini altrimenti il Volterrano, a cui servì d'aiuto in molti lavori, specialmente in quelli della Cupola dell'Annunziata, nella cui Chiesa fece molte pitture. In S. Marco pure, tanto in Chiesa che in Convento, dipinse assai. Si veggono bei dipinti di questo artista,tanto a olio che a fresco, in S. Silvestro in Pinti, in S. Maria Maddalena de' Pazzi, all'Ospizio di S. Tommaso d'Aquino in Via della Pergola. In prospettiva alla porta che conduce nel secondo chiostro di S. Croce si osserva S. Francesco e S. Domenico, che stringono fratellanza. Molto celebrato è il S. Francesco, che riceve il Bambino Gesù, dipinto nella lunetta sopra la porta principale della Chiesa d' Ognissanti. Altri dipinti ancora si ammirano di questo pittore nel chiostro di S. Spirito, in S. Felicita, in S. Monaca, al Carmine, nel parlatorio delle Monache dello Spirito Santo, in una lunetta, che era nel primo chiostro di questa Chiesa vedovasi un bel dipinto dell'Ulivelli, ma l'ingegnere Mazzeinel 1860 la fece atterrare col pretesto di scoprire pitture anche più belle; ma che non erano che nel suo cervello. Tanti sono i dipinti,che lasciò questo artista in molte ville prossime a Firenze, ed in moltissimi palazzi di questa città, che troppo ci vorrebbe a nu-merarli tutti. Questo instancabile pittore fu profondamente religioso ed amantissimo della patria sua. Visse fino all'età di 80 anni, lasciando desiderio di sé il giorno ottavo di Settembre".