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PITTORI: Maestro maltese

Agostino, Monica e la Madonna della Cintura

Agostino, Monica e la Madonna della Cintura

 

 

MAESTRO MALTESE

1700-1750

La Valletta, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino, Monica e la Madonna della Cintura

 

 

 

 

La tela si trova nelle sale Museo annesse alla chiesa di sant'Agostino a La Valletta. Vi è raffigurato un tema iconografico abbastanza diffuso che è collegato alla devozione mariana dell'Ordine agostiniano. La scena mostra la Vergine con il Bambino in braccio che offre la sacra cintura a Monica ed Agostino. La santa è vestita come una monaca agostiniana e riceve nelle mani la cintura. Agostino, al suo fianco, nei suoi paramenti episcopali, con la mitra in testa e il bastone pastorale fra le mani, si rivolge al fedele che osserva e con il braccio sinistro invita a rivolgere lo sguardo verso la Vergine. A destra un gruppo di persone diseredate, povere, prigioniere e ammalate, invocano a loro volta l'aiuto della Vergine e il soccorso dei santi protettori.

La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla.

La chiesa di sant'Agostino è una delle chiese costruite durante la creazione della nuova città di La Valletta ed è stata originariamente costruita tra il 1571 e il 1596 da Girolamo Cassar, architetto dei Cavalieri di San Giovanni.

Dopo il grande assedio di Malta, nel 1565, Jean La Valette, grande maestro dell'Ordine di S. Giovanni, aveva deciso di costruire una nuova città. I cavalieri di Malta erano sotto la regola di S. Agostino e conseguentemente si sentivano molto vicini agli Agostiniani. Oltre a ciò, a un agostiniano italiano, più tardi priore generale dell'Ordine, fra Spirito Pelo Angosciola, un predicatore famoso presso i Cavalieri, fu chiesto da La Vallette di tenere il 28 marzo 1566 il discorso alla posa della prima pietra della città. Nel 1571 fu firmato un contratto nel quale agli Agostiniani veniva assegnato un intero “quartiere” per poter costruire un monastero e una chiesa.

Gravemente danneggiata dal terremoto del 1693, la chiesa fu ricostruita nel 1765 con una pianta a croce greca e in stile barocco. L'architetto Anton Cachia era responsabile del progetto, mentre il maestro Giuseppe Bonnici era responsabile dei lavori di costruzione. La chiesa fu benedetta dal vescovo Vincenzo Labini e fu consacrata dal vescovo di Gozo, l'agostiniano Giovanni Maria Camilleri il 1 luglio 1906. Divenne chiesa parrocchiale nel 1968 su decisione dell'Arcivescovo Mons. Michael Gonzi.

Questa nuova parrocchia originata da quella di San Domenico abbraccia un quarto della popolazione di La Valletta.

La sala di sant'Agostino, adiacente alla chiesa, fa parte del piano originale di Cassar. Numerose opere d'arte presenti all'interno della chiesa sono originali della prima chiesa. Tra questi ricordiamo un dipinto cinquecentesco di Mattia Preti che raffigura san Nicola da Tolentino, che si trova nella cappella dello stesso santo. Nella prima cappella a sinistra, c'è un dipinto che raffigura Giovanni di Sahagun, un agostiniano che nacque in Spagna nel 1430. Proviene dalla scuola di Preti. La chiesa è famosa per la statua di Santa Rita, la cui festa viene celebrata a maggio con una processione per le strade di La Valletta.