Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro lombardo

PITTORI: Maestro lombardo

Sant'Agostino cardioforo

Sant'Agostino cardioforo

 

 

MAESTRO LOMBARDO

1750

Viadanica, chiesa dei SS. Antonio Abate e Giovanni Battista

 

Sant'Agostino cardioforo

 

 

 

L'affresco risale all'anno 1750 ed è opera di un pittore sconosciuto che si muove nell'ambito dell'orizzonte artistico lombardo.

Nel riquadro è stato raffigurato un Sant'Agostino dottore della Chiesa con in mano il cuore fiammante, un simbolo molto apprezzato e raffigurato nella sua iconografia settecentesca.

La chiesa parrocchiale di Viadanica, dedicata ai Santi Antonio Abate e Giovanni Battista, sorge su un'area che nel Cinquecento ospitava l'antica chiesa medioevale, che serviva gli abitanti delle frazioni più distanti da Canzanica. Il titolo di San Giovanni Battista si aggiunse a quello originario nel 1540, quando la chiesa fu riedificata. Ulteriori lavori di ampliamento furono realizzati nel 1675 sotto la guida di Giacomo e Gian Battista Mazza, che diedero alla struttura le forme attuali. La semplice facciata, scandita in tre ordini sovrapposti da cornicioni rilevati, è percorsa verticalmente da lesene in muratura con capitelli. Recentemente la chiesa ha acquisito delle grandi porte in bronzo all'ingresso principale. La decorazione dell'interno fu realizzata a partire dal 1750. Nel 1773 Gian Battista Cucchi realizzò gli elementi in stucco, rinnovati nel 1909 da Emilio Bettinelli. Gli altari lungo le pareti laterali sono databili al 1773 (altare del Rosario), al 1837 (altare del Crocifisso), al 1933 (altare del Sacro Cuore).

L'altare del Rosario è sicuramente il più pregevole, per la presenza di tele ovali con i Misteri, ma soprattutto per le statue di San Domenico e Santa Caterina. Nel 1884 Elia Fornoni disegnò l'altare maggiore che fu realizzato nel 1904 da Ernesto Paleni. L'interno è impreziosito da molte opere pittoriche, fra le quali spicca la pala della Presentazione di Gesù al tempio, di Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (1548-1628). Molto interessanti sono anche le tre tele del coro, realizzate da un ignoto autore del XVIII secolo, che raffigurano la Gloria di Maria con i Santi Patroni, San Giovanni Battista condotto dinanzi ad Erode e la Decollazione del Battista. Il Transito di San Giuseppe e San Girolamo Emiliani ai piedi di Maria, sono opere di Pietro Servalli (1912), così come la Sacra Famiglia e il San Francesco di Matteo Pedrali (1945).

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.