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PITTORI: Maestro di Victor

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI VICTOR

1750-1790

Saint-Victor-l'Abbaye, chiesa di san Vittore

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La finestra è composta da una doppia vetrata dove l'artista ha raffigurato a sinistra sant'Agostino e a destra san Teodoro. L'opera si trova nella chiesa di san Vittore a Saint-Victor-l'Abbaye.

La vetrata di sant'Agostino è stata offerta dal signor Auguste Napoleon cavaliere. La vetrata di fianco che raffigura san Teodoro è stata invece realizzata grazie al contributo del signor Theodore Victor Diel.

Sant'Agostino è stato raffigurato come vescovo e tiene fra le braccia un gran libro aperto su cui sta scrivendo con una penna d'oca. Il santo ha un aspetto piuttosto giovanile, non ha la barba e l'espressione del suo viso è serena ed emana tranquillità. Nel braccio destro è trattenuto il bastone pastorale, mentre in testa il santo porta una semplice mitra inscritta in un nimbo proprio dei santi.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

Il villaggio di Saint-Victor si è sviluppato attorno alla sua antica abbazia, la cui chiesa è stata costruita in prossimità di un tumulo di epoca gallo-romana. Nel 1051 un chierico di nome Tromor o Tormord donò le sue proprietà tra cui la chiesa, le decime e il patronato all'abbazia di Saint-Ouen a Rouen. Nell'anno 1074 Roger de Mortemer, signore di San Vittore, elevò la nuova abbazia a priorato. Suo figlio Raoul Mortemer partito per la battaglia di Hastings con Guglielmo il Conquistatore, è l'antenato dei Mortimer d'Inghilterra. L'abbazia con il trascorrere degli anni moltiplicò i suoi possedimenti nelle valli della Saone. La posizione fortificata dell'Abbazia la rese uno snodo cruciale nel corso delle guerre di religione. Nel 1589 il signor Vincent si rafforza nella Badia con l'aiuto di diversi gruppi di Leghisti e mette il paese sotto la sua protezione. I vari assedi volti a cacciare i Leghisti contribuiscono al depauperamento dell'abbazia benedettina. Il numero dei religiosi diminuisce gradualmente e l'abbazia perde vitalità. Intorno al 1690, cessa addirittura di esistere, ma non viene secolarizzata. Lo stato di abbandono dell'abbazia continua fino alla Rivoluzione francese, quando i suoi beni vennero sequestrati e venduti.