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Agostino fra il sangue di Cristo e il latte della Vergine
VILCA ANTONIO
1780-1795
Cuzco, chiesa della Merced
Agostino fra il sangue di Cristo e il latte della Vergine
Quest'opera del pittore peruviano Antonio Vilca raffigura un celebre episodio leggendario che scopriamo nella iconografia agostiniana. Si tratta della scena dove Agostino viene a trovarsi tra il sangue di Cristo e il latte della Vergine. Attivo a Cuzco fra il 1778 e l'inizio dell'Ottocento, Vilca era un pittore che apparteneva alla scuola di Cuzco, seguace del Maestro Marcos Zapata,
Nel medaglione a sinistra leggiamo la scritta: "Deus qui prolabare hunc mundi voluit nasci circumcidi a Judaeis reprobari" che riporta al soggetto dell'opera. Agostino è ritto in piedi nel suo studio davanti al tavolo dove giace un libro aperto. Insodda la tunica nera dei monaci che seguono la sua regola ed ha il volto che guarda verso la Vergine, mentre un fiotto di sangue e di latte giungono nella sua direzione. Fa da sfondo un ambiente settecentesco con una grande libreria e architetture che si aprono verso l'orizzonte esterno.
L'episodio è relativo a una leggenda che nasce probabilmente in Italia. Diversi pittori si sono ispirati a essa che trae spunto da passi delle sue meditazioni: il santo è presentato innanzi al Cristo crocefisso ed alla Vergine, mentre, pregando, si domanda: "Hinc a vulnere pascor", e, volgendosi verso Maria, soggiunge: "Hinc lactor ab Ubere", concludendo: "Positus in medio quod me vertere nescio, Dicam ergo Jesu Maria miserere". Sembra che l'episodio prenda spunto da un passo della S. Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et S. R. E. doctoris vita di Cornelius Lancelotz (1574-1622) O.S.A. edito ad Anversa nel 1616.
Lancillottus scrive, riportando parole apocrife di Agostino: "Positus in medio quo me vertam nescio. Hinc pascor a vulnere, hinc lactor ab ubere." La medesima scritta fu riportata da Francesco Francia e poi da Kartarius, un incisore nativo di Viterbo, che lavorò a Roma fra il 1560 e il 1570, nella sua stampa della Vita di Agostino edita nel 1570.
Vilca Antonio
Nato a Cuzco in Perù, questo pittore fu attivo nella sua città natale tra il 1778 e il 1803. Figura tra i più notevoli insegnanti della scuola di Cuzco all'epoca della a fine del Vicereame. da un punto di vista artistico, egli segue lo stile di Marcos Zapata, di cui ha ribadito i tipi umani idealizzati, insieme ad una predilezione per le vivide tonalità del rosso e del blu. I suoi soggetti, come Zapata, prediligono l'iconografia mariana tuttavia usano modelli più avanzati. Per questo motivo Vilca può essere considerato uno degli artefici della introduzione della decorazione tedesca settecentesca e della decorazione rococò nell'arte del sud andino. È autore di alcune opere nelle chiese di Zurite e Pujiura, i cui soggetti si sono ispirati alle stampe dei fratelli Klauber. Fra le sue opere di maggior pregio ricordiamo la Virgen de la Candelaria nella chiesa di Pujiura a Cuzco (1778), la Serie delle litanie Lauretane sempre nella chiesa di Pujiura(1778) e la Serie delle Litanie Lauretane nella chiesa di Zurite a Cuzco (1803).