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PITTORI: Maestro di Wachau

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

MAESTRO DI WACHAU

1736-1738

Weißenkirchen in der Wachau, chiesa di santa Maria Assunta

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

La statua è conservata nel presbiterio della chiesa parrocchiale di santa Maria Assunta a Weißenkirchen in der Wachau, in Austria. La struttura della statua racchiude in sé diversi elementi iconografici legati ad Agostino.

Ai suoi piedi un bambino che agita un cucchiaio verso l'alto è un evidente riferimento all'episodio dell'incontro di Agostino con un Bambino in riva al mare che ha come sfondo teologico la ricerca della comprensione del mistero della Trinità.

Questa leggenda è stata studiata da L. Pillion in La Légende de s. Jérome in Gazette des Beaux-Arts del 1908. L'episodio che godrà di molta fortuna nella iconografia agostiniana riprende un testo della Lettera apocrifa a Cirillo che avrebbe scritto lo stesso Agostino. In un passo Agostino ricorda una rivelazione divina con queste parole: "Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?".

Questa leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach (cfr. H. I. Marrou, Saint Augustin et l'ange, une légende médioévale, in l'Homme devant Dieu, Mélanges offerts au P. de Lubac, II, 1964, 137-149).

L'episodio descritto in questa leggenda è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del problema del Bene e del Male, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Nella mano sinistra Agostino regge dei libri, simbolo della sua produzione letteraria molto feconda a servizio della dottrina della Chiesa.

Nella mano sinistra alzata, Agostino regge un cuore fiammante, altro simbolo, molto diffuso in età barocca, che lo caratterizza esprimendo il suo grande amore per Dio.

Il santo indossa inoltre gli abituali paramenti vescovili, che ne indicano la dignità episcopale rivestita nella Chiesa cattolica.

 

Weisskirchen apparteneva dal IX secolo alla abbazia bavarese di  Niederaltaich abbazia bavarese. Nel XII secolo, questo territorio passa sotto la giurisdizione del monastero di St. Florian. La costruzione di una chiesa fortificata venne avviata nella seconda metà del XIII secolo e già all'inizio del XIV secolo venne ampliata e completata con una piccola torre esagonale. Per difendersi dalle invasioni dei turchi, le fortificazioni vennero migliorate nel 1530 e nel 1687 furono ulteriormente rafforzate. Nel 1632 la chiesa di Weißkirchen divenne parrocchia indipendente. La navata destra conserva parti del gotico primitivo in marmo rosso erano con la raffigurazione della Madre di Dio sull'arco trionfale. Nella navata sinistra si può ammirare una Pietà gotica. L'affresco nel timpano sopra l'ingresso principale raffigura la Vergine Maria, con le sante Barbara e Caterina. Nel periodo 1736-1738 la navata viene ristrutturata in stile barocco. L'altare dalle tonalità nero ed oro conserva una tela della "Assunzione" che risale al primo Ottocento. Il dipinto è affiancato da statue monumentali di san Giuseppe, Gioacchino, Anna e Giovanni di un artista locale che scolpì anche le altre sculture tardo barocche di alta qualità presenti sulle pareti del coro. Al 1775 risale l'organo costruito dall'organaro Kremser Joseph Gatto.