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Agostino e il bambino sulla spiaggia
MAESTRO DI WEILHEIM
1700-1750
Weilheim, Stadtmuseum
Agostino e il bambino sulla spiaggia
Nel Museo cittadino di Weilheim in Alta Baviera è conservato un orologio a pendolo, che è abbellito da un dipinto che raffigura Agostino in un celebre episodio, che lo vede protagonista nella sua ricerca di comprendere il mistero della Trinità. Il Museo di Weilheim è uno dei più antichi musei della Baviera e venne fondato nel 1882 con lo scopo di conservare e valorizzare le opere d'arte della scuola artigianale cittadina.
L'episodio dipinto per abbellire l'orologio raffigura un evento leggendario: Agostino, che qui stranamente indossa abiti cardinalizi, passeggiando lungo il mare incontra un fanciullo che sta giocando con dell'acqua che travasa in una buca con un cucchiaio. L'ambientazione è arricchita dallo sfondo ceruleo con una imbarcazione a vela che solca il mare placido che si fonde all'orizzonte con il cielo.
Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.
Questa leggenda è stata studiata da L. Pillion in La Légende de s. Jérome in Gazette des Beaux-Arts del 1908. L'episodio che godrà di molta fortuna nella iconografia agostiniana riprende un testo della Lettera apocrifa a Cirillo che avrebbe scritto lo stesso Agostino. In un passo Agostino ricorda una rivelazione divina con queste parole: "Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?".
Questa leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach (cfr. H. I. Marrou, Saint Augustin et l'ange, une légende médioévale, in l'Homme devant Dieu, Mélanges offerts au P. de Lubac, II, 1964, 137-149).
Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità.