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Agostino cardioforo
NICOLAS WILBAULT
1760
Châlons-en-Champagne, chiesa di sant'Alpin
Agostino cardioforo
La qualità del disegno, la padronanza della resa delle forme, l'abilità con il controluce, l'accuratezza dei colori caratterizzano quest'opera che Nicolas Wilbault dipinse per chiesa di sant'Alpin a Châlons-en-Champagne.
Il quadro è firmato e datato 1760. Si tratta pertanto di una delle ultime opere della sua maturità artistica. Le dimensioni dell'opera sono notevoli, misurando 380 cm in altezza 200 in larghezza. In passato la medesima tela veniva attribuita al pittore J. Restout (1622-1768), ma i lavori di restauro hanno rivelato sia il vero autore che la data di esecuzione.
In uno scenario spoglio dalle architetture classiche giganteggia la figura di Agostino che occupa gran parte della scena. Il santo è inginocchiato su una predella in uno slancio di tutto il corpo verso l'alto. Le mani sono allargate e la testa leggermente reclinata con lo sguardo rivolto verso il cielo che sembra diffondersi entro la stanza. Nella mano sinistra Agostino regge un cuore ardente, simbolo del suo amore per Dio.
Il mantello rosso sulla tunica bianca assicura al dipinto un fuoco espressivo che contrasta nettamente con il grigiore dell'ambiente in cui si svolge la scena.
La chiesa di saint-Alpin a Châlons-en-Champagne è una chiesa gotica la cui prima edificazione risale al 1170 di cui conserva ancora pilastri e portici. Fu costruita sul posto dove in precedenza sorgeva una cappella dedicata a sant'Andrea. La nuova chiesa venne dedicata a saint Alpin ottavo vescovo di Châlons.
La navata centrale e le navate laterali sono coeve alla facciata e risalgono alla seconda metà del XII secolo. Il transetto in stile rinascimentale è invece opera quattrocentesca. L'aspetto attuale delle navate laterali è in gran parte dovuto all'ampliamento dell'edificio nel corso del Cinquecento quando furono aperte diverse finestre e se ne realizzarono le vetrate.
La chiesa è decorata con un gran numero di sculture, fra cui due raffigurazioni dorate di sant'Adrea e sant'Alpin, che risalgono al XVIII secolo.
Nicolas Wilbault
Nicolas Wilbault noto anche come Wilbault Duchastel o Wilbaut fu un pittore francese nato nel 1686 a Château-Porcien nella regione delle Ardenne. Da giovane frequentò la bottega di Jean Jouvenet lavorando nel suo studio parigino. Nel 1717, su sollecitazione dell'ambasciatore di Augusto II re di Polonia ed elettore di Sassonia, accettò di trasferirsi a Dresda al seguito di Louis de Silvestre, dove rimase per 7 anni, lavorando anche a Lipsia. In questo periodo produsse un gran numero di ritratti e affreschi. Ritornato nelle Ardenne nel 1724, incominciò a dipingere soprattutto per privati o per le case religiose. In particolare, dal 1726 al 1729, lavorò presso l'Abbazia di Bucilly, in Piccardia intervenendo su diversi luoghi del monastero e dipingendo scene dell'Ultima Cena, della Lavanda dei piedi o della Discesa dalla croce. Quest'ultima opera ha tratto ispirazione da un quadro di Jean Jouvenet realizzato nel 1697, uno dei dipinti religiosi francesi di fine Seicento più copiato nel Settecento. L'abate de Bucilly, François Humbert, descrivendo i termini dell'accordo tra l'abbazia e il pittore indica che nel 1726 un pittore di Château-Porcien eseguì le tavole del refettorio. Nel 1728 lo stesso pittore realizzò dipinti per la sacrestia e il capitolo, che concluse nel 1729. Wilbault morì nel 1763 nella città natale.