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PITTORI: Franz Anton Zeiller

Agostino e il bambino sulla spiaggia

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

ZEILLER FRANZ ANTON

1753

Sachsenried, chiesa di san Martino

 

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

L'abate Gallus Zeiller (priore nel periodo 1750-1755), un lontano parente, affidò a Franz Anton Zeilleri l'incarico di dipingere il soffitto nella Cappella Magnus con un quadro ad olio, circondato da quattro medaglioni di affreschi e nel 1753 eseguì atri affreschi colorati per l'altare maggiore nella chiesa parrocchiale di San Martino di Sachsenried, che in quel periodo soggiaceva al monastero di Füssener. La scena raffigurata ricorda un celebre episodio leggendario che riguarda sant'Agostino. L'episodio presenta Agostino, grande indagatore del mistero della Trinità, mentre un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità.

 

 

Franz Anton Zeiller

Nato a Reutte nel 1716, era figlio di Johann Zeiller. Dopo la morte del padre fu accolto in casa dal pittore Paul Zeiller (1658-1738), già padre di dieci figli tra cui Johann Jakob. Paul riconobbe ben presto il talento del ragazzo e lo addestrò ad essere un pittore. Trasferitosi ad Augusta entrò nella bottega dell'ingegnoso pittore tirolese Johann Evangelist Holzer (1709-1740) e poi nel 1738-1739 lavorò come assistente Holzer nell'ex collegiata di Münsterschwarzach. Dopo la morte prematura di Holzer, Franz Anton continuò la sua formazione con Gottfried Bernhard Göz (1708-1774), che era considerato anche un importante incisore.

Si trasferì quindi in Italia a Roma (1742-1744) e Venezia (1744-1749), con una breve visita a Bologna (1744). A Roma si è formato con Corrado Giaquinto e ne ha copiato nel suo laboratorio i dipinti. Durante i cinque anni trascorsi a Venezia, Zeiller studiò e copiò opere di Tiziano (1490-1576) e di Sebastiano Ricci (1659-1734).

Ritornato in Baviera, lo vediamo attivo dal 1751 soprattutto con lavori per l'Abbazia di San Magno a Füssen e la Basilica di Ottobeuren. Queste pitture sono considerate i suoi capolavori artistici. Nel 1755 si trasferì in Tirolo, dove eseguì soprattutto affreschi, tra cui ricordiamo quelli nelle chiese parrocchiali di Dobbiaco e di Cortina d'Ampezzo. Nel 1768 gli fu affidato l'incarico di pittore di corte del Principe-Vescovo di Bressanone e in tale veste dal 1768 affrescò le volte della cappella e della Biblioteca antica del Seminario maggiore di Bressanone.

Morì a Reutte, sua città natale nel 1794.