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PITTORI: Francesco Zucchi

Agostino contempla la Trinità

Agostino contempla la Trinità

 

 

ZUCCHI FRANCESCO

1729

Venezia, Operum tomus primus

 

Agostino contempla la Trinità

 

 

 

L'antiporta del volume Operum tomus primus. Opera et studio Monachorum Ordinis s. Benedicti è Congregatione s. Mauri, pubblicato a Venezia dallo stampatore Jo. Baptista Albrizzi Hieron. fil. nel 1729, mostra un Agostino effigiato con i suoi attributi episcopali mentre è in contemplazione della Trinità. Con la mano destra regge un cuore fiammante, tipico simbolo iconografico del santo che esprime il suo amore per Dio. L'incisione è stata realizzala a bulino, uno strumento che riesce a scavare linee anche molto sottili sulla lastra di rame destinata alla stampa. Larghezza e profondità del solco sono determinate dalla forza della pressione dell'artista incisore. I filamenti di metallo che si sollevano sono rimossi per impedire che alterino il disegno in fase di stampa.

Nell'angolo in basso a sinistra si legge la notazione "Francesco Zucchi sculp. Venezia", il nome dell'incisore fiorentino dell'opera che si formò a Roma insieme a Caravaggio, con il quale probabilmente collaborò.

 

 

 

Francesco Zucchi

Francesco Zucchi nacque a Venezia nel 1692. Era fratello di Andrea Zucchi (1679-1740), che lo formò a Pordenone. Attivo soprattutto nel Nord Italia, lavorò a Venezia e poi probabilmente a Dresda, dove fu chiamato per incidere alcune tavole dai quadri della Galleria, ma dovette interrompere il suo lavoro per lo scoppio della Guerra dei sette anni. Altri ritengono che abbia prodotto le incisioni a Venezia e le abbia poi mandate a Dresda. A Venezia lavorò presso la tipografia Valvasense e poi a Brescia presso il Rizzardi. A Venezia fu suo allievo Domenico Cagnoni, un «incisore che, secondo Achille Bertarelli, fondendo il taglio largo e sicuro della scuola veneziana con le grazie d'oltremare doveva riuscire un giorno, il più aggraziato vignettista italiano». A Brescia realizzò incisioni su disegni di Pietro Scalvini e di F. Battaglioli. Queste ultime diedero vita a una serie che raffigurava una "Veduta panoramica della città di Brescia da est" (1751) con ventisei indicazioni di luoghi e monumenti.

La sua produzione comprende varie riproduzioni di dipinti, vedute della città di Venezia, Brescia, Bressanone e tante illustrazioni per libri.

Morì nel 1764.