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PITTORI: Maestro di Santa Croce

Sant'Agostino vescovo e Dottore

Sant'Agostino vescovo e Dottore

 

 

MAESTRO DI SANTA CROCE

1300

Andria, Cripta di Santa Croce ai Lagnoni

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore

 

 

 

In una grotta naturale presso un lagno nel comune di Andria, è stata edificata una chiesa-cripta rupestre che ha subito vari ampliamenti con mezzi rudimentali e dove nell'alto medioevo un gruppo di cenobiti si riuniva per la preghiera. Questa cripta di S. Croce è ubicata nella zona detta dei "Lagnoni", la cui denominazione deriva dalla remota presenza di un " letto artificiale" per il deflusso delle acque piovane provenienti dalle prime propaggini della Murgia. Nei secoli successivi, con scavi nel tufo, fu edificato all'ingresso un accesso con porta ed un ambiente di servizio, a lato. L'area, in cui insiste la cripta, è caratterizzata infatti dalla presenza di rilevanti banchi tufacei con cavità naturali; in origine doveva essere ricca di numerose grotte, così da favorire un insediamento basiliano, il cui fulcro doveva essere - per l'appunto - S. Croce, ricavata in un masso tufaceo di circa 100 m. di perimetro.

La pianta originaria ha una forma basilicale con un aspetto irregolarmente trapezoidale, ripartita in tre piccole navate separate da quattro pilastri naturali di forma non geometricamente perfetta e congiunti tra loro da archi irregolari e sui quali grava il peso della volta piana, scavata nel masso.

Il nucleo originario non dovrebbe essere posteriore al X secolo, conclusione alla quale si giunge da deduzioni derivanti dallo studio del fenomeno del monachesimo basiliano in Puglia e nell'Alto Medioevo.

Al XIII secolo bisogna far risalire l'affrescatura delle pareti interne dell'edificio, dove è possibile riscontrare solo in parte gli influssi di matrice bizantina, dato che predominanti sono i caratteri della cultura locale (è possibile che anche all'epoca degli insediamenti monacali basiliani S. Croce fosse affrescata, ma ciò non è dato saperlo con certezza, sebbene in alcuni affreschi sia stato possibile rilevare una sovrapposizione di strati di intonaco pitturati).

La chiesa conserva una ricca serie di affreschi che trattano vari temi e fra questi si può scoprire quello della Chiesa Trionfante che è sviluppato in modo sparso per tutta la chiesa: dopo il pronao sull'ingresso sono raffigurati San Leonardo di Noblat e Santa Dorotea. Escludendo San Sebastiano a metà della parete destra e figure indistinte sulla parete sinistra, la maggior parte si rinvengono nel transetto antistante le absidi: San Paolo eremita e Sant'Antonio abate sono raffigurati simmetricamente sui due semipilastri del transetto; San Nicola di Mira è dipinto sul semipilastro destro accanto a Sant'Antonio abate. Sull'intradosso dell'arco fra navata destra e centrale si sviluppa una fascia decorativa comprendente quattro tondi nei quali sono raffigurati due vescovi, un pontefice e un cardinale; tutti grandi dottori della chiesa dell'alto medioevo.

Qui troviamo dipinti in tondi sant'Agostino, san Gregorio papa, san Basilio e san Pier Damiani; nell'intradosso dell'arco dell'abside destra sono dipinti un probabile san Pietro Eremita e San Ludovico di Tolosa. Sul secondo pilastro della navata destra è stato infine raffigurato papa Urbano V.

Agostino, vescovo e uno dei più eminenti Dottori della Chiesa, forse il più celebre ai tempi in cui furono eseguiti gli affreschi dell'intradosso, è qui rappresentato con il pastorale nella sinistra e un libro con la Dottrina della Chiesa nella destra. Il viso ha un aspetto giovanile con una folta barba grigiastra che gli copre l'intero viso. In testa una mitra avvolta dal nimbo della santità.