Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Trecento: Pittore aretinoPITTORI: Pittore aretino
Agostino vede la Trinità mentre consegna la regola ai monaci
PITTORE ARETINO
1340-1350
Sansepolcro, Museo Civico
Agostino vede la Trinità mentre consegna la regola ai monaci
Questo uno straordinario affresco realizzato da uno sconosciuto pittore aretino poco prima della metà del Trecento nella chiesa di Santa Chiara di Sansepolcro, alla visione agostiniana della Trinità affianca, significativamente, la Consegna della regola ai monaci eremitani. L'episodio descrive una speciale raffigurazione della Visione della Trinità dove Agostino si presenta ferito al costato. Abbiamo a che fare con una specificità proposta dall'ordine agostiniano che riprende in modo diretto le stimmate di san Francesco per visualizzare il rapporto del santo con la Trinità e il suo ruolo di alter Christus. Nel corso del Trecento ritroviamo la scena solo nel ciclo di Gubbio e nell'Historia Augustini. Prevarrà in seguito nell'iconografia trinitaria agostiniana l'episodio leggendario dell'incontro con il Bambino sulla spiaggia. Altre volte si osserveranno della contaminazioni con altre visioni del santo, quale l'apparizione di Girolamo o Giovanni Battista. La relazione con il sacrificio di Cristo troverà alla fine del secolo una fortunata soluzione iconografica con la descrizione dell'episodio di Agostino tra il sangue di Cristo e il latte della Vergine.
La Trinità viene qui raffigurata con il triplice volto di Cristo benedicente. Agostino, che porta in testa la mitra, indossa la nera tunica dei monaci eremitani che osservano la sua regola. Il volto del santo ha lo sguardo rivolto all'immagine trinitaria. Il Cristo trinitario siede in cattedra in un ambiente caratterizzato da ampi spazi in una architettura gotica dalle ampie e sottili volte.
In origine la chiesa conventuale era dedicata a sant'Agostino, ma dopo la sua cessione alle monache clarisse nel 1555, fu intitolata a santa Chiara. L'esterno dell'edificio conserva ancora la struttura, i muri e l'abside poligonale della chiesa medievale originaria, che venne costruita dai monaci agostiniani a partire dal 1281. Con i lavori eseguiti tra il 1577 e il 1587 su progetto di Alberto di Giovanni Alberti venne costruito il portale con mensole a mascherone e timpano spezzato. Verso il 1786 l'interno fu completamente modificato e si realizzò una elegante decorazione in stucco bianco di gusto classicista Fu costruito l'altare maggiore con le Virtù e Dio Padre, e le due cantorie laterali.
Dall'antica chiesa dei monaci Agostiniani proviene l'affresco di Piero della Francesca con San Giuliano che oggi si conserva nella Pinacoteca civica della città. Sempre da questa chiesa proviene anche il celebre polittico di sant'Agostino, dipinto da Piero della Francesca, oggi smembrato e disperso in varie località museali.