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PITTORI: Bonino da Campione

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

BONINO DA CAMPIONE

1360-1363

Milano, Museo Castello Sforzesco

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La raffigurazione di Agostino compare nel monumento sepolcrale di Bernabò Visconti che fu realizzato originariamente per la chiesa di san Giovanni in Conca da Bonino da Campione e allievi della sua bottega.

L'opera fu collocata nella chiesa di San Giovanni in Conca a Milano pronta per accogliere le spoglie del Duca, ma oggi è stata trasferita nel Museo d'arte antica del Castello Sforzesco sempre a Milano. Il monumento ha una struttura complessa ideata per far risaltare la statua equestre del duca a grandezza naturale realizzata personalmente da Bonino da Campione fra il 1360 e il 1363. Il sottostante sarcofago è sorretto da dodici colonne che vennero aggiunte nel 1385 alla morte di Bernabò. La realizzazione del sarcofago fu probabilmente opera di aiuti della bottega di Bonino.

Bernabò Visconti, che abitava la Cà di Can, un palazzo vicino alla Cappella Palatina di san Giovanni in Conca, aveva fatto eseguire lavori alla chiesa per renderla più bella. L'aveva ampliata e fatta decorare, aveva eretto alcuni altari e commissionato vari affreschi e sculture. Sopra all'altare maggiore aveva fatto posizionare una statua in marmo bianco ricoperta da una lamina dorata che lo ritraeva a cavallo a grandezza naturale, armato alla leggera e con lo scettro in mano. Ai suoi fianchi aveva voluto fossero aggiunte le figure delle virtù della Giustizia e della Fortezza. Alla sua morte la grande statua equestre divenne parte del monumento sepolcrale e fu posta sopra al sarcofago, dove Bernabò venne sepolto. L'arca funebre fu posta dietro l'altare maggiore dove rimase per due secoli. Nel 1570 l'arcivescovo di Milano San Carlo Borromeo ordinò che il monumento fosse spostato dall'altare e collocato in fondo alla chiesa. Quando nel 1952 la chiesa fu abbattuta, l'intero complesso funebre fu trasferito al Castello Sforzesco.

Sui due piccoli pilastri a fianco del pannello centrale sono raffigurate le figure dei padri della Chiesa san Gregorio e san Gerolamo, i cui nomi sono riportati sopra le sculture. Il pannello posteriore del sarcofago, dove è rappresentata l'incoronazione della Beata Vergine, è sorretto da due pilastrini che mostrano i padri della Chiesa Ambrogio e Agostino. Si leggono le parole S. Ambroxius, Dna Sca Maria, D. Ihs Xpus ma manca il nome di sant'Agostino dove avrebbe dovuto trovarsi in analogia agli altri tre Padri della Chiesa.

Agostino è raffigurato a figura intera ritto in piedi nei suoi paramenti episcopali con la mitra in testa. Con la mano sinistra regge un libro aperto che stringe al petto, mentre con la mano destra indica all'osservatore il libro stesso. Il volto del santo ha una espressione forte ed austero con una robusta barba riccioluta che gli copre il mento.

 

 

Bonino da Campione

Si conosce poco di questo scultore, originario di Campione, nato verso il 1325. Lo troviamo attivo in Lombardia a partire dalla seconda metà del Trecento. La sua prima opera certa è il sarcofago di Folchino degli Schizzi, che morì nel 1357. Questa scultura si trova all'esterno del duomo di Cremona e riporta una iscrizione con il suo nome. Per la famiglia dei Visconti realizzò il monumento funerario di Stefano Visconti e Valentina Doria, oltre al celebre monumento funerario di Bernabò Visconti. Lo stile di Bonino è semplice e schematico. Le composizioni non brillano particolarmente di estro inventivo. Avviò una importante bottega e a Verona si trova il monumento di Cansignorio della Scala (1374) a Santa Maria Antica, che costituisce la sua opera più importante. Morì sul finire del Trecento.