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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Trecento: Nardo di CionePITTORI: Nardo di Cione
La pala di Nardo di Cione sull'altare maggiore della Basilica di Santa Croce
NARDO DI CIONE
1363
Firenze, Basilica di S. Croce
Madonna con il Bambino e i quattro Dottori della Chiesa
La Pala di Nardo di Cione si trova sull'altare maggiore della Basilica di Santa Croce a Firenze e raffigura la Madonna con i santi Dottori della Chiesa Ambrogio, Gregorio Magno, Agostino e Girolamo.
Agostino è stato raffigurato frontalmente in vesti episcopali. Il tessuto è particolarmente curato con ricchezza di elementi decorativi. Il viso è incorniciato da un nimbo di grande eleganza che conferisce un buon rilievo all'espressione del santo.
Gli occhi sono rivolti verso la sua destra ed accompagnano la torsione del capo. Una foltissima barba e baffi riccioluti gli coprono interamente le gote fino al petto. L'espressione di Agostino ha una forte vitalità che emerge dalla gravità di un viso maturo che rivela pienamente il suo vissuto spirituale.
Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
Nardo di Cione
Nardo o Leonardo di Cione nacque a Firenze nel Trecento e morì nel 1366. Pittore e architetto, fu fratello dell'Orcagna, di Jacopo Benci e di Matteo di Cione. Il suo vero nome sembra che fosse Leonardo come risulta dal suo testamento, datato 1365. Suo padre era probabilmente un orafo che indirizzò i figli verso le attività artistiche. Fra tutti i figli Nardo è considerato quello più "espressionista", maggiormente legato cioè alla resa degli stati d'animo e delle emozioni dei personaggi. Le sue migliori espressioni artistiche sono gli affreschi che dipinse con Giovanni Del Biondo, che raffigurano il Giudizio Universale, l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso nella Cappella Strozzi in Santa Maria Novella. Questi dipinti risalgono al 1351-1357. Stilisticamente Nardo fu notevolmente influenzato da Giotto, di cui fu un importante seguace. Altre resti di affreschi che gli sono stati attribuiti dalla critica si trovano nella Badia Fiorentina. Tra le opere su tavola ricordiamo il Cristo crocifisso con i dolenti e santi (del 1350 circa) agli Uffizi e il Trittico del Thronum Gratiae (dipinto nel 1365) conservato alla Galleria dell'Accademia.