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PITTORI: Giuliano di Simone

Madonna col Bambino e Angeli tra i Santi Agostino, Stefano, Nicola da Tolentino e Luca

Madonna col Bambino e Angeli tra i Santi Agostino,

Stefano, Nicola da Tolentino e Luca

 

 

GIULIANO DI SIMONE

1395

Lucca, Museo di Villa Guinigi

 

Madonna col Bambino e Angeli tra i Santi Agostino, Stefano, Nicola da Tolentino e Luca

 

 

 

La tavola venne dipinta da Giuliano di Simone verso l'anno 1395 nel periodo della sua piena maturità artistica. L'opera raffigura la Madonna in trono con in braccio il Bambino attorniata da angeli musicanti. Alla sua destra e alla sua sinistra il pittore ha raffigurato quattro santi che sono in ordine da sinistra Agostino, Stefano, Nicola da Tolentino e Luca. Il polittico, dipinto a tempera e oro su tavola, venne realizzato originariamente per l'altare di san Nicola da Tolentino, santo agostiniano, nella chiesa dell'ospedale lucchese della Misericordia o di S. Luca. Agostino è qui raffigurato nelle sue tradizionali vesti iconografiche quale vescovo. San Nicola invece è vestito con la nera tunica dei monaci agostiniani.

L'Ospedale della Misericordia era stato voluto dai mercanti lucchesi sotto la protezione di san Luca, cui era dedicata la chiesa. Fu edificato presso i beni dei marchesi Adalberti e della gran contessa Matilde, dato che il suo locale si trova presso il prato del Marchese, ossia al Circo di porta san Donato. Se dobbiamo credere all'iscrizione posta nel muro esterno della strada che va da san Paolino alla porta citata sopra, l'epoca della fondazione di questo ospedale sarebbe l'anno 1287. La lapide, che riporta l'arma dell'Ospedale, simboleggiata in una balla di seta, sotto una M riporta queste parole: Anno Domini MCCLXXXVII i Mercanti d'Arte. Un'altra lapide più vicina alla chiesa di san Luca dell'anno 1288 indica il nome di chi costruì l'ospedale: Hoc Hospitale fecit fieri Dominus Bonaccursus Rector Hospitalis Misericordiae. An. MCCLXXXVIII. Un'altra lapide sul fianco esterno del portico della chiesa riporta che nel 1340 sotto il vescovo fr. Guglielmo fu riedificato o piuttosto ingrandito l'Ospedale. La chiesa venne ristrutturata nel 1735 dal rettore di quell'epoca, il nobile lucchese Francesco Balbani.

L'arte lucchese trecentesca si comprende meglio tenendo conto che a partire dal 1340 Lucca cade sotto la dominazione pisana e risente della vivacità artistica della città limitrofa. Spinello Aretino giunge a Lucca verso il 1380, a libertà riconquistata, e vi realizza un importante polittico con la Crocifissione, che influenza decisamente l'ambiente artistico locale. I lucchesi Angiolo Puccinelli e Giuliano di Simone sono esponenti della cultura tardogotica, capaci di associare una notevole capacità espressiva a raffinati dettagli di gusto "cortese". 

 

Giuliano di Simone

Ignoto è l'anno di nascita di questo pittore originario di Lucca, la cui attività artistica è documentata tra il 1383 e il 1397. E' noto tuttavia che nel 1383 formò una bottega con i pittori fiorentini Giovanni Dini e Vanni di Giovanni e Andrea di Puccino, suo concittadino. Nel 1386 Giuliano apre una sua bottega forse assieme a Francesco di Andrea. Al 1389 risale la sua unica opera firmata e datata, la Madonna con il Bambino, due angeli e il Cristo che benedice nella cuspide, conservata nella chiesa di S. Michele a Castiglione di Garfagnana. Al 1392-1395 sono databili i pagamenti per una tavola destinata all'altare di S. Nicola nella chiesa dell'ospedale lucchese della Misericordia o di S. Luca, che è stata identificata unanimemente con il polittico che raffigura la Madonna con il Bambino e due angeli tra i santi Agostino, Stefano, Nicola da Tolentino e Luca, oggi nel locale Museo di Villa Guinigi.

Nel 1397 costituisce una nuova società con il fratello Alessio e con Benedetto di Giovanni da Siena. Ma la società dura poco probabilmente per la morte prematura di Giuliano.

La formazione e la cultura artistica del pittore sembrano influenzati dallo stile di Spinello Aretino che giunse a Lucca già verso il 1380. Non mancano tuttavia riferimenti all'Orcagna e alla eleganza di stile dal ritmo pacato del pistoiese Giovanni di Bartolomeo Cristiani. La preferenza per ritmi grafici non privi di una certa durezza e per un modellato asciutto sembra caratterizzare la più antica produzione del pittore.