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PITTORI: Amanuense di Lilienfeld

Agostino consegna la regola

Agostino consegna la regola

 

 

AMANUENSE DI LILIENFELD

1349-1351

Lilienfeld, Biblioteca dell'Abbazia, Cod. 151, fol. 208v

 

Agostino consegna la regola

 

 

 

All'interno di un tondo sant'Agostino, seduto in cattedra vestito con i paramenti episcopali e la mitra in testa, consegna la sua regola a due monaci dando origine all'ordine agostiniano.

Nel tondo leggiamo Nos Augustine rege ne mortis male nunc. Nos hic in voluant sed debita quaecumque resolvant. La miniatura risale al 1349-1351 ed è stata realizzata con la tecnica del disegno a penna colorato. Compare nel Cod. 151, fol. 208v. Agostino ha un volto giovanile con i capelli riccioluti che che cascano dalla mitra fin sulle spalle. I due monaci presentano la tonsura e comunque capelli lunghi e ben curati. Indossano una tunica e sono inginocchiati in ordine davanti ad Agostino che porge loro un piccolo libro aperto. Uno dei due, con la tunica verde lo accoglie con entrambe le mani.

Il codice proviene dalla Biblioteca dell'Abbazia cistercense di Lilienfeld. In passato il monastero apparteneva alla diocesi di Passavia, mentre oggi a quella di Sankt Pölten.

L'Abbazia venne fondata nel 1202 da Leopoldo VI, duca d'Austria e Stiria, come dipendenza dell'abbazia di Heiligenkreuz. L'abate Matthäus III Kolweiß (1650-1695) fortificò il monastero all'epoca dell'avanzata turca verso Vienna nel 1683. Nella prima metà del Settecento gli interni e gli arredi della torre, della biblioteca e della chiesa furono ristrutturati in stile barocco. L'abbazia fu soppressa dall'imperatore Giuseppe II nel 1789, ma riaperta dall'imperatore Leopoldo II già nel 1790. Nel 1810 un incendio distrusse gran parte dell'abbazia, che fu ricostruita durante il governo dell'abate Giovanni Ladislao Pyrker che in seguito divenne patriarca di Venezia (1820-1826). La comunità di monaci appartiene ai cistercensi dell'osservanza comune. Leopoldo VI, duca d'Austria, concesse varie terre all'abbazia nei pressi di Pfaffstätten, tra Baden e Gumpoldskirchen, su cui i monaci costruirono una tenuta nota come "fattoria monastica".