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PITTORI: Maestro di Mălâncrav

Sant'Agostino vescovo nel suo studio

Sant'Agostino vescovo nel suo studio

 

 

MAESTRO DI MALANCRAV

1380-1400

Mălâncrav, chiesa evangelica di santa Maria

 

Sant'Agostino vescovo nel suo studio

 

 

 

La storia della chiesa fortificata di Mălâncrav, nella contea di Sibiu, è legata alla famiglia dei nobili Apafi, a cui il re d'Ungheria assegnò il governo del territorio. Si ipotizza che la chiesa sia stata costruita sul sito di una basilica romanica molto più antica a tre navate e con un campanile all'inizio del XIV secolo da Gregor, figlio di Nikolaus. La navata centrale si sviluppa su quattro arcate e la chiave di volta reca lo stemma della famiglia Apafi circondato dall'iscrizione Gentile scutum appae. Nel XVII secolo fu costruita una cripta sotto la sagrestia per ospitare la tomba del principe Mihai Apafi II. Il monumento (opera dello scultore seicentesco Elias Nicolai) si trova attualmente al Museo d'Arte di Budapest.

Un atto importante per la storia della chiesa è quello firmato nel 1424 da papa Martino V in merito al diritto di Nikolaus Apafi di concedere indulgenze nella cappella del Sacro Sangue. L'abside ha una forma poligonale e presenta un perno radiale. Il coro ha una campata arcuata trasversale, mentre il tabernacolo, coronato da un baldacchino, al di sopra del quale è presente un bassorilievo raffigurante la Crocifissione. Questo elemento architettonico è presente anche nelle chiese di Bazna, Ighișu Nou, Dupuș, tipico delle opere del gotico popolare della Transilvania.

L'aspetto più interessante di questa chiesa sono gli affreschi, che costituiscono il migliore ciclo iconografico di dipinti lineari-narrativi gotici del XIV secolo. Sul lato nord della navata si trovano la maggior parte dei affreschi realizzati intorno 1350. Seguono cinquantatre scene disposte in cinque registri, che descrivono la creazione rivelata dall'Antico e dal Nuovo Testamento. Nella parte superiore sono affrescate le scene dell'Antico Testamento, la vita di Gesù Cristo, santi martiri e immagini dall'Assunzione della Vergine. Una sezione degli affreschi del coro lascia spazio alla raffigurazione dei quattro Dottori della Chiesa. La figura di Agostino è riconoscibile per la presenza dell'aquila dell'evangelista Giovanni, che solitamente è accoppiata al vescovo d'Ippona. Il santo è seduto su una monumentale cattedra davanti al suo scrittoio, dove sul ripiano più alto c'è un libro aperto e in quello inferiore penna e calamaio. Agostino ha un curioso cappello in testa ed è avvolto da un mantello. Con la mano sinistra sembra indicare di avere trovato qualcosa, qualche informazione nel libro che gli sta davanti. La scena è assai composta nello stile, semplice nella struttura ed efficace nel messaggio. L'aquila sta portando ad Agostino un libro aperto, a significare che il santo traeva dalle Scritture le conclusioni teologiche a cui perveniva nei suoi libri.

Affreschi simili si trovano anche nelle chiese di Homorod, Mugeni, Drăușeni e parecchie somiglianze stilistiche si trovano in dipinti presenti in Slovacchia.

L'insieme degli affreschi glorifica la Vergine Maria, alla quale è dedicata la chiesa. Le scene dipinte nel coro della chiesa di Mălâncrav sono caratterizzate da un grande distacco dai vincoli della pittura della chiesa e costituiscono un ottimo esempio dello stile gotico che a partire dall'Italia e dalla Francia si diffuse in Boemia e Slovacchia fino alla Transilvania. Nella chiesa è conservato il prezioso altare polittico di Mălâncrav, la cui composizione vede al centro Santa Maria con il bambino Gesù. Il bellissimo altare è stato donato da Mihai Apafi e da sua moglie.