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Madonna con il Bambino e i santi Agostino e Amico
ANTONIO MARTINI DA ATRI
1381
L'Aquila, chiesa di sant'Amico
Madonna con il Bambino e i santi Agostino e Amico
L'affresco qui riprodotto costituisce la sua prima opera aquilana, la città in cui si era trasferito per ottenere commissioni di lavoro e per ampliare le sue conoscenze stilistiche e tecniche. Il soggetto principale di questa lunetta realizzata per la chiesa di sant'Amico, è la Madonna con Bambino tra i santi Agostino (a sinistra) e Amico (a destra). L'opera riporta anche la data di realizzazione, l'anno 1381. Agostino vi è stato raffigurato nelle vesti e nel ruolo episcopale seguendo una tradizione iconografica ormai ben consolidata nel tardo Trecento.
Il santo con la mano destra alzata abbozza una benedizione ai fedeli con un gesto delle dita che si aprono a croce. Il santo ha un viso di persona matura con uno sguardo duro e profondamente serioso. Gli occhi sono fissi sull'osservatore e quasi lo inducono a guardare verso di lui e l'intera scena. Il suo viso è coperto da una folta barba riccioluta che scende fino al petto. Sotto la scena si sviluppa una striscia di tondi dove trovano posto una serie di santi, fra cui centralmente la figura di Cristo.
Antonio Martini di Atri
Nato ad Atri verso il 1350, Antonio Martini ha lasciato alcuni suoi dipinti presso la chiesa abbaziale di Santa Maria Arabona a Manoppello. Sono le sue uniche opere datate e firmate e raffigurano una Crocifissione e una Vergine in trono con il bambino. Sotto quest'ultima si legge l'iscrizione "A.D. MCCCLXXIII ANTONIUS DE ADRIA FECIT".
Probabilmente fece apprendistato in paese, dove, all'interno del Duomo, operavano artisti emiliani e marchigiani. A questo orizzonte culturale appartengono gli affreschi del 1373 del presbiterio della Abbazia di S. Maria Arabona, così come la figura di sant'Orsola del 1380 circa nella chiesa di san Nicola ad Atri.
Antonio si recò in seguito a L'Aquila, una città molto fiorente, meta degli artisti abruzzesi, che formavano una scuola di stampo tardogotico, ispirata in particolare allo stile dei pittori senesi.
La sua prima opera aquilana è la Madonna con Bambino tra i santi Agostino e Amico, sulla lunetta datata 1381 del portale della chiesa di Sant'Amico. Realizza altre opere simili tra di loro sui portali di altre chiese aquilane: la Madonna con Bambino tra Lucia e Caterina d'Alessandria (chiesa di S. Lucia ai Salesiani) e la Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo (in San Pietro di Coppito), oltre ad un san Giacomo nella chiesa di San Flaviano. Verso il 1390 apre una sua personale bottega. L'ultima periodo a L'Aquila è segnato da prestigiose commissioni per Collemaggio dove, tra il 1393 e il 1397, realizzò numerosi affreschi.
Nel 1397 il pittore torna ad Atri e a questo periodo risalgono vari affreschi nella Cattedrale, tra cui principalmente la Trinità con tre volti, un San Giovanni in Battista e due Santi in colloquio. Le rivolte dopo la morte del duca Andrea Matteo I (1407) costringono alla fuga Antonio, che trova rifugio a Penne, dove trova subito lavoro dagli Agostiniani che gli affidano la decorazione del presbiterio della loro chiesa. Martini vi dipinse tutta la parete di fondo, con la grandiosa Crocifissione, un capolavoro che lo impegnerà per circa un decennio.
Negli ultimi anni della sua vita Antonio è attivo in varie chiese abruzzesi. Torna varie volte ad Atri e nel 1432 è impegnato a Chieti a dipingere la tribuna della chiesa di san Domenico, distrutta nel 1915, di cui rimane solo una Madonna con Bambino. Nel 1433, anziano, ritorna ad Atri, dove muore.