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Madonna in trono con il Bambino e i santi Agostino e Margherita
MAESTRO TOSCANO
1350
Prato, chiesa di sant'Agostino
Madonna in trono con il Bambino e i santi Agostino e Margherita
L'affresco di ignoto pittore toscano, si trova nella chiesa di sant'Agostino a Prato, e raffigura nel riquadro una scena alquanto diffusa nel tardo medioevo, che vede la Vergine assisa in trono con in braccio il Bambino, ed ai suoi lati le figure di santi. In questa circostanza i santi sono Agostino, titolare della dedicazione della chiesa e Margherita, una santa la cui devozione era ed è particolarmente sviluppata in area toscano-umbra.
Agostino, a sinistra del trono, indossa un piviale bianco da cui traspare immediatamente il nero abito monastico agostiniano. La sua presenza è molto comune nelle committenze agostiniane, dato che l'Ordine voleva rimarcare nella iconografia del santo la sua stretta filiazione dalla esperienze monastiche africane del V secolo promosse e realizzate da Agostino nella sua Chiesa di Ippona.
Il santo in testa porta la mitra, che è nimbata, simbolo dei santi. A destra si erge in piedi la snella figura di santa Margherita in veste bianca.
Margherita nacque a Laviano nel perugino nel 1247 e venne battezzata presso l'antica pieve di Pozzuolo Umbro, dove attualmente sorge la chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Rimase presto orfana di madre. Verso i diciotto anni iniziò a convivere con un giovane nobile di Montepulciano, un certo Arsenio oggi identificato con Raniero del Pecora, dei signori di Valiano. Da questa unione nacque un figlio probabilmente in una residenza di caccia nelle colline al confine tra Umbria e Toscana, che apparteneva al feudo valianese dei Del Pecora. Questo castello conserva ancora oggi una cappella ricavata dall'antica entrata, che è dedicata alla santa, che si tramanda abbia vissuto in quelle stanze. Nel 1273 Arsenio, durante una battuta di caccia a Petrignano del Lago, venne aggredito e assassinato da alcuni briganti: Margherita si accorse di quanto era accaduto perché avrebbe seguito a piedi il cane di Arsenio da Valiano fino alla località Giorgi, presso un piccolo boschetto, dove trovò il corpo di Arsenio. Presso la quercia dove si tramanda sia avvenuta l'aggressione fu edificata alcuni anni dopo una chiesetta dedicata alla Santa che da allora fu chiamata "Quercia del Pentimento".
Scacciata da casa, trova accoglienza a Cortona, dove educa il figlio e lavora come come infermiera per le partorienti. Cambia completamente vita e si dedica agli ammalati poveri. Accetta l'aiuto di alcune volontarie che verranno chiamate «Poverelle» e nel 1278 fonda l'ospedale della Misericordia presso la chiesa di San Basilio. A Cortona nel 1288 va a vivere in una cella presso la Rocca dove vengono a chiederle aiuto varie persone. Si avvicina alla spiritualità francescana e frequenta in particolare ai frati Giovanni da Castiglione e Giunta Bevegnati, suoi direttori spirituali e poi suoi biografi. Il figlio diventa francescano e lei stessa nel 1277 divenne terziaria francescana.
Nel 1289 Margherita è tra coloro che danno vita alla Confraternita delle Laudi. Muore a Cortona nel 1297.