Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Trecento: Maestro lazialePITTORI: Maestro laziale
Madonna col Bambino tra i santi Agostino e Nicola da Tolentino
MAESTRO LAZIALE
1354
Rieti, chiesa di sant'Agostino
Madonna col Bambino tra i santi Agostino e Nicola da Tolentino
Questa lunetta del portale della chiesa di sant'Agostino a Rieti raffigura la Madonna col Bambino tra i santi Agostino e Nicola da Tolentino. L'esecuzione dell'opera risale al 1354 quando un pittore dell'area laziale portò a termine questo affresco che è inserito nel portale principale della chiesa agostiniana cittadina. Ancora all'inizio den Novecento, nel listello superiore dell'architrave sotto l'affresco, si poteva leggere una iscrizione a caratteri gotici, che oggi non è più leggibile, che riportava "Anno domini MCCCLIIII die VIII oc(tu)bris fecit fieri hoc opus Nicolaus Oncarus". Questa attestazione documentava la cronologia e la committenza dell'opera. L'affresco già in avvio del Novecento appariva assai deteriorato, con cadute evidenti di intonaco. Nel 1981 si è proceduto ad un suo restauro che purtroppo ha sensibilmente contraffatto la sua piena leggibilità. Attualmente è solo possibile presumere, sia pure con un certo grado di ragionevolezza, tenuto conto della dedicazione della chiesa reatina, la identità dei due santi che affiancano la Vergine col Bambino. A sinistra si può certamente riconoscere Agostino vescovo, mentre il santo raffigurato a destra potrebbe essere san Nicola da Tolentino. Quest'ultimo ha come emblemi generici l'abito nero e il libro. Gnoli - che per primo ha pubblicato uno studio critico sull'affresco - identificava solo sant'Agostino e attribuiva l'opera ad un anonimo pittore umbro con influssi senesi, autore anche del frammento di affresco proveniente dall'oratorio di San Pietro Martire, annesso alla chiesa di san Domenico, che attualmente è conservato al Museo Civico di Rieti. L'ipotesi di Gnoli è stata abbandonata soprattutto dopo la scoperta che il lacerto conservato nella Pinacoteca civica va datato più correttamente alla prima metà del XV secolo. Altri autori individuano il santo di destra in san Benedetto e ritengono che il dipinto sia stato eseguito da un artista locale, che risentiva degli influssi umbri e senesi, soprattutto di Lorenzetti. Il gruppo della Vergine con il Bambino, inserita in un clipeo decorato a racemi sullo sfondo, sembra provenire in ambito toscano da un modello più arcaico, forse di inizio secolo.
Agostino è vestito da vescovo con in testa la mitra. Con la mano sinistra regge il bastone pastorale. Sotto il piviale si può notare l'abito nero dei frati agostiniani, un particolare questo piuttosto comune nelle committenze dell'Ordine che in tale modo voleva rimarcare la sua stretta dipendenza, come fondatore, da Agostino.
La chiesa di sant'Agostino risale alla metà del Duecento e fu eretta in stile romanico-gotico. La facciata, di forma rettangolare, si presenta in pietra e termina con un attico leggermente sporgente. Vi si accede da un unico portale, che presenta una strombatura con tre ordini di colonne. A chiusura della strombatura sono presenti cinque archi a tutto sesto completati da un timpano. L'interno si presenta a navata unica con un soffitto a capriate in legno. Il presbiterio è strutturato in tre absidi da dove si aprono una finestra trifora e due bifore. Con Decreto del 17 giugno 2010 questa chiesa ha ottenuto il titolo e la dignità di basilica minore dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.