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Locandina dell'evento culturale
PROCESSO E MORTE DI STALIN
Prima nazionale
24 giugno 2011
al Teatro Manzoni a Monza
0re 21
All'interno del progetto dell'anno cortiano, viene proposto al pubblico l'ultimo grande evento in programma: lo spettacolo teatrale che vedrà il grande attore FRANCO BRANCIAROLI nei panni di Stalin, per mettere in scena per la prima volta la tragedia di Eugenio Corti "Processo e Morte di Stalin".
Accanto a lui hanno dato vita allo spettacolo diversi artisti professionisti ed anche un gruppo di ragazzi del Liceo Don Gnocchi di Carate Brianza che si sono calati con grande interesse e voglia di fare in questo progetto di grande rilievo culturale.
Lo spettacolo teatrale andrà in scena presso il Teatro Manzoni di Monza i giorni 24, 25 e 26 Giugno alle ore 21. I biglietti sono disponibili sia online che presso la biglietteria del teatro.
Sul sito web della Fondazione Il Cavallo Rosso è possibile trovare informazioni più dettagliate sul progetto e sull'evento teatrale.
PROCESSO E MORTE DI STALIN
Tragedia di Eugenio Corti
con Franco Branciaroli nel ruolo di Stalin
Produzione: Teatro de gli Incamminati in collaborazione con: La Fondazione Il Cavallo Rosso, La Fondazione Costruiamo il Futuro e il Liceo Don Gnocchi di Carate Brianza
Regia: Andrea Maria Carabelli
Scene: Roberto Abbiati
Musiche originali: Alessandro Nidi
Coreografie: Teodoro Bonci Del Bene Con: Cinzia Spanò, Andrea Soffiantini, Andrea Maria Carabelli, Federico Vanni, Marino Zerbin, Claudio Lobbia, Paolo Cosenza, Pier Senarica e un coro di venti giovani attori
La tragedia Processo e morte di Stalin, la cui stesura risale al 1960-1961, venne rappresentata per la prima volta a Roma il 3 aprile 1962 al teatro della Cometa, dalla Compagnia Stabile di Diego Fabbri. Due anni più tardi, nel 1964, l'opera venne tradotta in lingua russa, e nel 1969 in lingua polacca da esuli dissidenti di quelle nazioni. Il testo russo ha avuto la rara sorte di circolare nell'Unione Sovietica attraverso il samizdat (o auto editoria clandestina), quello polacco è valso all'autore l'onorificenza di «Cavaliere di Polonia», da parte del governo democratico polacco, che in quegli anni ancora sopravviveva in esilio a Londra.
Nel frattempo si era venuto sempre più affermando nella cultura italiana – fino a conquistarvi una sorta d'egemonia – l'indirizzo promarxista. Ciò ha comportato l'isolamento e l'emarginazione di quest'opera. Molto più tardi, costretti dalle rivelazioni dei capi russi, i comunisti e i progressisti italiani hanno dovuto riconoscere come veri tutti i fatti che costituiscono materia della presente opera, e li hanno pubblicamente deprecati. In ogni caso rimane il fatto che in queste pagine l'autore ha non solo individuato con decenni d'anticipo, e con straordinaria lucidità, il fallimento inevitabile del comunismo, ma ne ha anche indicate le ragioni con una chiarezza alla quale in seguito non sono pervenuti né i teorici russi, né gli studiosi occidentali.
CAST
Franco Branciaroli, Stalin
Cinzia Spanò, Olga Golisceva
Andrea Soffiantini, Crusciov, Membro del politburò
Federico Vanni, Beria, Membro del politburò
Marino Zerbin, Caganovic, Membro del politburò
Claudio Lobbia, Malencov, Membro del politburò
Paolo Cosenza, Micoian, Membro del politburò
Pier Senarica, Molotov, Membro del politburò
Andrea Maria Carabelli, Cosinchin, comandante delle guardie del corpo
Matteo Bonanni, Malin, capo del segretariato
Coro donne
Adriana Bagnoli, Capo coro
Dina Perekhodko, Capo coro
Elisa Fumagalli, Eleonora Branca, Sara Borgonovo, Sara Caspani, Sara Colombo, Silvia Colombo, Letizia Donati, Martina Ferlin, Francesca Gatti, Mariachiara Giorgioni, Martina Maffezzini, Marta Nava, Lisa Sanbruni, Lucia Vigutto
Coro uomini
Teodoro Bonci del Bene, Capo coro
Emanuele Manfrè, Capo coro
Andrea Bancora, Filippo Beretta, Jacopo Borrelli, Andrea Dirocco, Mattia Gennari, Francesco Mandelli, Alessandro Vaghi, Diego Valle
Assistente alla regia: Letizia Mirabile
Scenografo: Roberto Abbiati
Tecnico luci: Matteo Rubagotti
Costumista: Patrizia Caggiati
Compositore: Alessandro Nidi