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Locandina della manifestazione
LE CONFESSIONI
Alessandro Preziosi legge “Le Confessioni di Sant'Agostino”
Roma, chiesa di sant'Agostino
13 novembre 2013
In occasione della ricorrenza del compleanno di S. Agostino e della Festa di Tutti i Santi Agostiniani, l’attore Alessandro Preziosi, che ha interpretato Agostino nel film dedicato al grande Vescovo di Ippona, leggerà alcuni brani tratti dalle Confessioni.
La serata si terrà nella Basilica di S. Agostino in Campo Marzio di Roma il prossimo 13 novembre 2013 alle ore 21.
L'ingresso è gratuito. Si consiglia di arrivare un po' prima per assicurarsi un posto a sedere.
L'evento sarà preceduto dalla preghiera del Rosario alle 17.30, alle 18.00 Vespro Solenne e 18.30 Celebrazione Eucaristica.
Le Confessioni sono un'opera autobiografica in XIII libri di sant'Agostino. In latino è meglio conosciuta con il titolo di Confessionum libri XIII o Confessiones.
È ritenuta uno dei massimi capolavori della letteratura cristiana. Rivolgendosi a Dio, Agostino narra la sua vita attraverso la storia della sua conversione al Cristianesimo.
La narrazione autobiografica si conclude con il ritorno in Africa. Negli ultimi 4 libri l'autore esprime una serie di considerazioni sull'essenza del tempo, sul suo ruolo nella vita dell'uomo, e sulla sua origine, esprimendo un commento dei relativi passi della Genesi.
"Agostino stese le «Confessioni» nei primi anni del suo episcopato, tra il 397 e il 398. Cioè molto dopo la conversione, che era avvenuta nel 386. Lo spunto gli venne dalla necessità di rispondere a quanti lo criticavano per il suo passato manicheo, ma la complessità dell'opera è tale che solo un motivo per più profondo può averla ispirata. Egli stava entrando nell'età di mezzo re da un anno era assorbito dai nuovi compiti richiesti dalla propria assunzione alla cattedra vescovile di Ippona. L'ottimismo iniziale della sua conversione era scomparso di fronte alla difficoltà dei compiti imposti dalla milizia cristiana. L'ideale ascetico di una vita da trascorrere nella meditazione era stato accantonato e Agostino era diventato, come egli stesso dichiara, un uomo «profondamente impaurito dal peso dei propri peccati». Le diverse prospettive che gli si affacciavano, nel quadro di questo intenso travaglio interiore, richiedevano perentoriamente un riesame di quella parte del proprio passato che era culminata nella conversione. Ecco quindi il tono di ansioso ripiegamento sui propri anni trascorsi e sulle possenti emozioni di allora, che le necessità del presente hanno allontanato ma non distrutto e che ancora traspaiono al di là dei nuovi sentimenti scaturiti dalla professione vescovile."