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Locandina del Concerto pavese

Locandina del Concerto pavese

 

 

SURGE O FELIX ANIMA

Pavia in S. Pietro in Ciel d'Oro

martedì 21 aprile ore 21

 

 

 

 

Sabato 18 aprile in san Pietro in Ciel d'oro si apre la XLVII Settimana Agostiniana Pavese, organizzata dal Comitato Pavia Città di Sant'Agostino e dalla comunità agostiniana pavese. Alle ore 18.30 il vescovo di Pavia monsignor Giovanni Giudici aprirà la Settimana Agostiniana con la celebrazione dell'Eucarestia al termine della quale verranno esposte le reliquie del santo dottore della Chiesa.

 

 

 

Martedì 21 aprile alle 21 in Basilica il concerto "Surge, o felix anima", musica nei conventi femminili tra XVI e XVII secolo: mottetti e sonate di Caterina Assandra e Isabella Leonarda con Beatrice Palumbo, soprano, Marta Fumagalli, alto, Barbara Altobello, violino, Maria Cecilia Farina, organo.

 

 

"Quasi tutti i monasteri delle monache fanno professione di Musica, così del suono di più sorte d'instromenti musicali, come di cantare. Et in alcuni monasteri ci sono voci tanto rare, che paiono angeliche, e a sembianza di sirene allettano la nobiltà di Milano d'andargli ad udirle". Così si esprimeva nel 1595 lo storico milanese Paolo Morigia, a proposito della straordinaria fioritura di attività musicale nei conventi dell'Italia settentrionale tra XVI e XVII secolo. Quella del Morigia non è che una delle tante testimonianze in tal senso. In una società in cui il monastero rappresentava per le donne l'unica alternativa onorevole al matrimonio e la prassi della monacazione forzata - in particolare nelle famiglie nobili- era assai frequente, lo studio ad alto livello della musica rappresentava per le monache non solo un modo per accrescere il decoro della liturgia (con conseguente aumento del "pubblico" alle funzioni) ma anche una consolazione spirituale e un grande appagamento intellettuale nella vita di clausura. Come rileva la musicologa Candace Smith in un ampio studio sulle "Muse nei monasteri", il successo riscosso dalle monache nelle loro performances era talvolta guardato con sospetto dalle autorità ecclesiastiche, che in molti casi consideravano la musica come una minaccia per l'integrità spirituale delle suore.

Accanto a figure illuminate come quella del cardinale Federigo Borromeo, Arcivescovo di Milano dal 1595 al 1631, pienamente convinto dell'influenza positiva degli studi musicali in convento, altri prelati si schierarono decisamente contro a questa pratica, giungendo persino a proibire l'uso di strumenti musicali diversi dall'organo, come pure l'insegnamento impartito da docenti esterni alla comunità claustrale, soprattutto se di sesso maschile. Nel 1686 Papa Innocenzo XI con una bolla vietava la presenza in convento di professori di musica "siano Secolari, o Ecclesiastici, o Regolari, ancor che in qualsivoglia grado di parentella attinenti". Nonostante queste rigide prescrizioni, molto ricco è l'elenco di monache che nei conventi del nord Italia raggiunsero livelli d' eccellenza sia sul piano esecutivo sia su quello compositivo. Per non citare che alcuni nomi, nella sola città di Milano ricordiamo Claudia Sessa, Claudia Francesca Rusca, Chiara Margarita Cozzolani, Antonia Francesca Clerici, Maria Domitilla Ceva, Rosa Giacinta Badalla; a Pavia Caterina Assandra e Bianca Maria Meda; a Novara Isabella Leonarda. Molte di esse pubblicarono i loro lavori in vita e godettero di profonda stima da parte di colleghi dell'altro sesso, come testimoniano anche le dediche apposte sui frontespizi delle stampe.

 

Il programma di oggi è imperniato sulle figure di Caterina Assandra e Isabella Leonarda.

 

Caterina Assandra, nata a Pavia attorno al 1590 e morta nel 1618 ca., studiò il contrappunto con Benedetto Re, maestro di cappella nella cattedrale di Pavia, che la stimò al punto di inserire in una sua silloge un brano di lei ( come pure l'op.2 dell'Assandra contiene due brani del suo maestro). Caterina visse nel monastero benedettino di Sant'Agata a Lomello (a ca. 40 km. da Pavia). Delle sue numerose composizioni, si conservano gli interessanti Motetti a due e tre voci op.2 (1609), dedicati al Vescovo di Pavia Giovanni Battista Biglia.

 

Isabella Leonarda (Novara, ca. 1620 - ivi, ca. 1700), detta la Musa novarese, fu probabilmente allieva del pavese Gasparo Casati, maestro di cappella nel Duomo di Novara dal 1635. Monaca e poi madre superiora del convento di S.Orsola nella sua città natale, fu autrice di musica vocale (mottetti, salmi, anche con strumenti) e di musica strumentale. Molte sue opere furono pubblicate in vita: questo forse grazie al fatto che l'ordine monastico delle Orsoline, cui apparteneva Isabella, non era soggetto alle rigide regole della clausura. La musica della Leonarda è di grande interesse, ricca di dottrina e di profonda adesione espressiva ai testi. Devozione ed ardore mistico, scienza e raffinata invenzione connotano il mondo musicale di queste Muse conventuali: una realtà assolutamente non marginale, tanto più encomiabile in quanto queste religiose intellettuali riuscirono a conquistarsi un posto d'eccellenza in una società governata solo da uomini.

 

 

PROGRAMMA

 

Caterina Assandra

Veni dilecte mi (mottetto a 2 voci e basso continuo)

 

Isabella Leonarda

Queste ch'a Voi consagro (mottetto per soprano e organo)

O Domine (mottetto per alto e organo)

Sonata XII op.16 per violino e basso continuo

Surge o felix anima (mottetto per soprano e organo)

Adorate Jesu (mottetto per alto e organo)

 

Caterina Assandra

Factum est silentium (mottetto a 3 voci e basso continuo)