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La copertina del libro autobiografico di don Sergio Ceppi

La copertina del libro autobiografico di don Sergio Ceppi

 

 

SE GH’È UL SIGNUR DI CIUC GH’È ANCA’ UL SIGNUR DI PRET MARTUR

(Ricordi di una pastorale che fu)

Cassago, 29 ottobre 2019

Oratorio ore 20:45

 

 

 

Il volume autobiografico di don Sergio Ceppi, edito a cura della Associazione storico-culturale sant'Agostino, sarà presentato martedì 29 ottobre alle ore 20:45 presso l'Oratorio di Cassago.

 

Il libro è argutamente presentato dallo stesso autore in questi termini:

"Questo aforisma, naturalmente di mia invenzione, faceva occhiolino da un quadretto appeso nel mio studio. Dal 1970. Nonostante vari tentativi altrui di farmelo togliere. Ora, è appeso in camera, per pudore: sono infatti troppi i curiosi che vogliono sapere cos’è. L’ho scritto di mia mano quel brutto giorno in cui ... È un aforisma redatto con linguaggio birichino. Il linguaggio esatto dovrebbe essere così: “Per ogni situazione, c’è lo Spirito di Dio che veglia sui suoi figli, nella misura giusta che Lui solo, sa.” Però, io preferisco la prima versione. E sotto queste parole, voglio elencare per voi – se per caso vi interessassero – tante cosette che le giustificano. Racconterò, ed è comprensibile, solo le cose meno disonorevoli per me. Infatti in 60 anni e passa di vita da prete, me ne sono capitate tante e altrettante ne ho combinate, per cui, se da una parte ho ricevuto elogi, dall’altra ho ricevuto anche rimbrotti. Sia dalla gente che dai Superiori. E sono in attesa di quel che mi dirà il buon Dio. Penso proprio che non sarà una cosa piacevole. Ho volutamente usato molte parole in dialetto e molti dialettismi. Se no, che parroco di campagna sarei stato? Per di più, la mia prima Parrocchietta era – a detta di tutti – abbandonata da Dio e dagli uomini e la seconda – a detta di un alto personaggio della Curia - era “selvatica”. Tutto umile, come l’umile dialetto. Come l’umile campagna. Se volete arrivare fino in fondo nella lettura, armatevi di un pizzico di ottimismo, di umorismo, di pazienza, di comprensione e di simpatia. Così il menù è fatto."