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Percorso : HOME > Associazione > Settimana agostiniana > Settimana 1998 > Campane di CassagoLE CAMPANE DI CASSAGO: 5 SECOLI DI STORIA
Cassago: la chiesa parrocchiale
LE CAMPANE DI CASSAGO: 5 SECOLI DI STORIA
di Luigi Beretta
Le campane nella tradizione popolare della Brianza
Le campane hanno sempre goduto di un'importanza notevole nella vita della gente dei nostri paesi. Innanzittutto hanno assolto un vero e proprio bisogno, almeno fino a cinquant'anni fa: siccome l'orologio era privilegio di pochi benestanti l'unico modo per sapere lo scorrere del tempo era ascoltare il suono delle campana. La giornata e la vita stessa erano segnate dalle campane.
Il suono della campana annunciava l'ora di alzarsi, l'ora per andare a lavorare, l'Ave del mattino introduceva alla nuova giornata che incominciava. A mezzogiorno il suono della campana chiamava ad una pausa, e questo suono era veramente necessario per chi lavorava lontano nei campi. Infine l'Ave Maria della sera chiudeva la giornata ed aveva un'importanza straordinaria perché, come dice il proverbio, quand suna l'ave Maria chi gh'è in ca di olter ch'el vaga via: ciascuno cioè era invitato a fare ritorno al proprio focolare. Quand suna l'Ave Maria tuti i fieu deven turna a ca, ogni gioco deve interrompersi cioè per far ritorno alla propria famiglia. Non solo la giornata, ma l'intera vita era scandita dal suono delle campane: l'allegro scampanìo dei battesimi, la festosità del matrimonio, il rintocco cupo delle campane a morto.
Le campane annunciano anche la Messa: cunt ul prim, ul segund e 'l terz. Tre dunque sono i segnali, per cui chi vuole andare a Messa è pienamente avvertito. Ul prim suona mezz'ora prima della funzione, ul segund un quarto d'ora prima e 'l terz solo cinque minuti prima e invitata i soliti che ciondolano sul sagrato a entrare in chiesa.
Un tempo le campane avvertivano anche quando arrivava un temporale o quando si prevedeva qualche catastrofe ambientale: si suonava allora a rùm. Quando c'era un incendio, specie nelle cascine, si suonava invece a martèll. Le campane in questi casi erano usate come veloci mezzi di comunicazione.
Scherzosamente il loro suono si è prestato anche a qualche stravagante verbalizzazione: din-don multèn, barzach, siròn din-don, recita una filastrocca in cui sembra di ritrovare una imitazione del suono delle campane di questi paesi, orgogliosi delle proprie campane ciascuna con uno speciale timbro che la rende diversa dalle altre.
Una gesa senza campàn l'è cum'è una pianta senza pasarìtt dice un vecchio proverbio, semplice ma vero, che racchiude in sè la saggezza e la cultura delle nostre genti.
La Cronistoria conservata nei documenti d'archivio
1567
Il padre gesuita Leonetto Clivone nella prima visita parrocchiale a Cassago scrive che ecclesia est satis pulchra ... campanile non est, sed tantum pilastrellum super domum vicine ecclesiae contiguam quae domus dicitur turris et ibi est campanella quae pulsatur pro fune que trahitur ab ipso pilastrello per transeundo tectum ... (La chiesa è abbastanza bella ... non c'è il campanile, ma piuttosto un pilastrello sopra una casa vicino alla chiesa. Questa casa è detta della torre: la campanella viene tirata con una fune da questo pilastrello passando sopra il tetto ... )
1756-1762
Costruzione della Chiesa Nuova. Sono in funzione due campane.
1795
Costruzione del campanile della Chiesa Nuova.
1798 -1804
Il primo concerto di campane.
1798: Durante l'occupazione francese in Brianza furono soppresse molteplici istituzioni ecclesiastiche, fra cui anche il convento della Misericordia a Missaglia. I loro beni vennero messi all'asta al migliore offerente: a Missaglia fu il conte Sormani ad aggiudicarseli, che poi provvide a sua volta a rivenderli. L'organo e quattro campane furono acquistati da Giuseppe Perogalli di Cassago per 2 mila lire. Di seguito sono riportati alcuni documenti che trattano di un accordo convenuto fra lo stesso Perogalli e la Chiesa di Cassago interessata ad acquisire per sè sia le campane che l'organo "..... da destinarsi dal medesimo e rimarranno presso lui per pegno e cauzione del contratto, ne potrà pretendersi la restituzione se non nel caso che la chiesa risolva di fare ed effettui realmente il pagamento delle dette lire 2 mila.
Quarto. Tutte le spese occorrenti nel levare le Campane e l'Organo dal luogo in cui sono, nel trasportarle e nel farle mettere in opera saranno a carico della Chiesa cui pure apparterrà il pericolo occorribile nell'eseguimento delle opere.
E per la piena ed esatta osservanza di tutto quanto sopra le sudette e infrascritte parti nuovamente promettono
e per fede
Cassago 4 novembre 1798
Padre Antonio Ongania Curato
Jo Antonio Mapelli Filio di giovanni abitante in Oriano mi sotoscrivo a nome e comesione di Antonio Mapelli vice priore della Chiesa di Cassago e per non sapere esso scrivere fa la presente croce †
Giuan Battista confoloniero Tesorerio
io Giacinto Cazzaniga consiliere della Giesa di Cassago
Io Giovan Battista Levati fui presente per testimonio et ò veduto firmarsi li soprascritti Fabricieri e Paroco
Io Francesco Antonio Masnaga fui presente per Testimonio e ho veduto firmarsi li soprascritti Fabricieri e Paroco
Si premette come il Cittadino Giuseppe Perogalli di Cassago abbia nell'ottobre 1798 ceduto al cittadino Francesco Nava il contratto da esso fatto col Cittadino Lorenzo Sormani dell'organo e delle campane della Chiesa del soppresso convento della Misericordia (Missaglia) mediante lo sborso fattogli di lire 2 mila per confesso 8 ottobre suddetto.
Parimenti si premette, come il Cittadino Francesco Nava acquirente a nome di persona da dichiararsi abbia ceduto l'uso del detto organo e delle campane alla Chiesa Parrocchiale di Cassago con promessa di rilasciarne anche il dominio; ogni qualvolta gli fussero pagate dalla stessa Chiesa le dette lire 2 mila riterando frattanto in via di pegno in deposito nella casa parrocchiale le due vecchie campane come consta dalla scrittura 4 novembre sudetto anno.
Così pure si premette come lo stesso Cittadino Nava abbia dichiarato sotto il 9 ottobre sudetto d'avere stipulato il detto contratto per commissione del fu Marchese Giuseppe Visconti Modrone ed eseguito il pagamento con denari del medesimo, ed abbia pure dichiarato sotto il 19 febbraio 1799 d'avere ricevuto dalla Chiesa a conto lire 500, e d'averle tosto passate al suo commettente."
Finalmente si premette, come per la morte del medesimo seguita il 5 ottobre 1800 sia subentrato nelle di lui ragioni qual erede universale il suo fratello Cittadino Carlo Visconti Modroni, il quale informato del desiderio del Parroco e dei Fabbricieri della Chiesa di combinare le massime per consolidare il pieno dominio nella medesima tanto dell'organo quanto delle campane si dichiarò pienamente disposto a convenire negli appuntamenti consiliati dal predetto Cittadino Nava dietro pie intenzioni dal medesimo manifestate per favorire la Chiesa.
Quindi è che lo stesso Cittadino Carlo Visconti di Modrone, e per esso il suo Procuratore Generale Cittadino Angelo Maria Cagnola per una parte ed il Cittadino Sacerdote Antonio Ongania Parroco di Cassago ed Antonio Mapello Priore e Giuseppe Antonio Riboldi Tesoriere della Chiesa Parrocchiale per l'altra parte, Hanno convenuto e convengono quanto segue.
Primo. il Cittadino Carlo Visconti Modrone cede alla Chiesa Parrocchiale suddetta e per essa ai detti Cittadino Parroco e Fabbricieri che accettano la detta cessione, il pieno ed assoluto dominio tanto dell'organo e delle campane come sopra acquistate, quanto delle due vecchie campane tenute fin'ora in deposito per cauzione dello sborso fatto come sopra per l'acquisto dell'organo e delle nuove campane.
Secondo. Il Medesimo Cittadino Visconti Modrone rinuncia parimenti al diritto di conseguire le restanti lire 1500, di cui sarebbe tuttavia creditore, con promessa di non più oltre pretendere dalla detta Chiesa in tutto nè in parte la detta residua somma, salvo solo il correspettivo seguente
Terzo. Per correspettivo dell'ora ridetta libera cessione del dominio dell'organo e delle campane, della liberazione del vincolo apposto alle campane vecchie, e della rinuncia al diritto d'ogni futuro pagamento i detti Cittadino Parroco e Fabbricieri consentono che il detto Cittadino Visconti Modrone sia sciolto dall'obbligo di pagare l'attassato suo debito dipendentemente dal fitto del prato di ragione della Chiesa Parrocchiale regolato in annue lire 34 come dal registro del 129 ed abbia lo stesso prato a libero godimento sino al San Martino del 1813 senza obbligo di corrispondere alcun fitto.
Quarto. Non si intende compresa in questo corrispettivo la Casa situata in Tremoncino e parimenti rilasciata in affitto dalla detta Chiesa Parrocchiale alla Casa Visconti Modrone per annue lire 34.14 di cui alla medesima si dovranno pagare gli attrassati, ed i fitti futuri, sino a che ne durerà a di lei favore il godimento.
Quinto. Tutti i detti appuntamenti si riterranno fra loro corrisposti e mancandosi per parte della Chiesa parrocchiale l'operanza di alcuno di essi, si riterranno come non fatte le cessioni e rinoncia del Cittadino Visconti Modrone, e ritorneranno in vigore i diritti portati dalla scrittura sucitata del 4 novembre 1798.
I predetti Cittadino Parroco e Fabbricieri con sentimento di riconoscenza verso il detto Cittadino Visconti Modrone trovano il contratto presente molto utile per la Chiesa parrocchiale, obbligano perciò i di lei beni presenti e futuri, per la sua piena esecuzione, e così lo stesso Cittadino Visconti Modrone e per essa il Cittadino Cagnola suo Procuratore Generale promette di inviolabilità. Osservando sott'obbligo delle persone e beni presenti e futuri Messo suo principale e per fede videlicet.
Milano 24 aprile 1804 Anno III del Regno Impero.
Angelo Maria Cagnola priore come sopra
Francesco Nava per Arbitro collaudo quanto sopra.
1799
Si fanno le campane e si provvede la Chiesa di organo. L'organo non era nuovo perchè alla data 18 febbrajo si legge « pagato al cittadino Eugenio Biroldi per Fattura a levare l'organo alla Misericordia e metterlo in Opera in Cotesta Chiesa ... £ 106.»
Ma organo e campane dovevano durar poco, poichè verso il 1830 una campana si fende e la popolazione vuole un altro concerto che è l'attuale, come a suo luogo si dirà; nel 1860 poi il parroco Clerici dà mandato al Signor Antonio Carera fabbricatore di organi in Legname di costruire un organo nuovo che è l'attuale molto ben riuscito e a detta dei competenti forse il migliore dei dintorni. Anche le campane provengono dalla Misericordia.
(dal Chronicon parrocchiale)
1816
Una Campana Nuova
Nel 1816 «pagatto al Falegname Virtuoso di Renate per aver messo in opera una Campana sul Campanile essendo statta confaciente alla quarta per un cambio fatto con due vecchie che era da alcuni anni che vi erano ... ». Forse si tratta delle piccole campane della Chiesa vecchia già da tempo demolita. Qui è registrato la spesa per mettere in opera la nuova campana non trovasi dove essa sia stata acquistata, quanto costi etc.
(dal Chronicon parrocchiale)
1830
Il secondo concerto di campane
Dopo la rottura di una campana il Parroco Michele Castelli rivolge una supplica alla famiglia Visconti-Modrone per ottenere un contributo alla rifusione della campana e al rifacimento del castello.
Eccellenza
Testimonio e Memore delle beneficenze fatte a questa Chiesa da suoi maggiori, non meno da Vostra eccellenza non fu mai mia intenzione di fare cosa a Vostra Eccellenza dispiacevole, ed a questo riguardo ho limitata la mia supplica come Fabbriceria esponendole il bisogno del rifacimento del Castello e di rifondere la sola Campana rotta.
Or che ne precisati termini che non si debba far Concerto più rumoroso, ne numeroso dal canto mio l'assicuro che non intraprenderò cosa Vostra Eccellenza disgustosa, anzi prima di dare mano a nuove Opere pel rispetto e devozione che le professo la renderò intesa.
Ringraziandola in tanto delle generose offerte cui è disposta pel vantaggio di questa povera Chiesa col più profondo rispetto rispetto mi rassegno
Dell'Eccellenza Vostra
Cassago li 8 Giugno 1830
Suo Umilissimo Obbligatissimo Servitore
1831
La fabbriceria fa richiesta al competente Ufficio del Regno Lombardo-Veneto per ottenere il nulla-osta al rinnovo del castello delle Campane. I Fabbriceri lamentano la povertà della Chiesa e le difficoltà da superare.
Cassago li 4 Febraio 1831
A sfogo del di lei foglio del 27 p. p. n. 122
la sottoscritta Fabbriceria accusa il sopravanzo della gestione 1830 di £ 10.57.23.
In pari tempo però fa conoscere a Codesto Imperial Regio Ufficio l'imperioso bisogno di rinnovare il cadente Castello delle campane già avvisato con foglio 13 Gennaro 1830. Per cui da quell'epoca a questa parte la Fabbriceria si studiò la possibile economia ed a procurare apposite offerte per radunare la suddetta somma ed aumentarla ancora nell'andato anno se sarà possibile onde far fronte alle ordinarie spese e funzioni di Chiesa, ed alla detta rilevante spesa del disfacimento del castello di £ 1446.00 come da perizia già comunicata ritornataci con di lei foglio 22 Aprile suddetto 1830 n. 58.
Quindi nella succennata urgentissima necessità di riparazione e per l'ordinario mantenimento e funzioni della Chiesa che non ha altro reddito certo che annue £. 125.50 coll'onere di Carichi alla medesima spettanti sopra .... e mantenuta dalle scarse oblazioni del Popolo non ha somma disponibile e giacente pel progettato impiego.
Col più profondo e doveroso rispetto si rassegna..
La Fabbriceria
1831
Il Sub-Economo del Distretto di Missaglia risponde alla lettera della fabbriceria che chiedeva l'autorizzazione a restaurare il castello delle campane con qualche sottile e burocratica precisazione ....
N. 26 REGNO LOMBARDO-VENETO
Missaglia 4 Marzo 1831
L'Imperial Regio Sub-Economo del Distretto 25 di Missaglia
Alla Fabbriceria della parrocchiale di Cassago
Rassegnato alla superiorità lo stato economico che cotesta Fabbriceria mi ha trasmesso ho dovuto rilevare che vi era la giacenza di £. 1057.23 e queste disposte per la costruzione del nuovo Castello delle Campane. La prefata superiorità ebbe a farmi convincere che era della convenienza di impiegare una tale somma quando non si dovesse por mano all'opera divisata con sollecitudine. A tale proposta risposi che la somma di £. 1057.23 risultava probabilmente da ultranee offerte fatte da cotesta popolazione pel solo oggetto di restaurare il castello delle campane ....
1831
Ottenuti i permessi la Fabbriceria procede alla rifusione delle campane e dà incarico al maestro di Musica della Cappella di Varese Pietro della Valle di fare una perizia delle campane fuse presso la fonderia Comerio a Malnate.
Malnate li 21 Luglio 1831
Incombenzato io sottoscritto dal Signor Giuseppe Riboldi che dice essere incombenzato dalla Fabbriceria e dal Reverendo Signor Parroco di Cassago a dover peritare le quattro Campane tuttora esistenti nella fonderia del Signor Michele Comerio di Malnate.
Sentite le dette quattro campane ne giudico come segue.
Essere in tuono di gesolvent magiore Grave, in Giusta scala Armonica ed in Concerto fra loro e di ottima Voe e suonare, ciò è quanto ho potuto rilevare in evasione dell'incarico auto dal sudddetto Signor Riboldi.
E per fede Pietro della Vallee
Maestro di musica
della Capella di Varese
1831
Nota del parroco Michele Castelli che riporta le dediche delle vecchie campane della Misericordia di Missaglia (1768), la campana Lambruga (rifusa nel 1807) e le nuove campane fuse nel 1831.
Campana Lambruga. Dissipa gentes quae bella volunt. 1807
1a magiore † Xps. regnat Xps. vincit Xps imperat Xps. nos defendat 1768
2a. Isti sunt sancti facientes signa et prodigia 1768
3a. A Fulgure et tempestate libera nos Domine. 1768
1a. Maggiore. Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam
1831. Salvatore e Crocifisso
2a Maria mater gratiae ora pro nobis. 1831 B. V. M.
3a . A fulgure et tempestate libera nos Domine. 1831.
SS. Giacomo Ap. e Brigida Verg.
4a. Salvum fac populum tuum Domine. 1831. S. Agostino e S. Michele
Amministratori SS. ri Riboldi, Fumagalli, Molteni
Parroco Michele Castelli
1831
Minuta delle spese sostenute dalla Chiesa di Cassago per la rifusione delle Campane presso la fonderia Comerio di Malnate.
6. Luglio. 1831. Le n. 3 Campane spedite al Signor Comerio alla pesa pubblica di mariano risultarono Quintali 9 £. 33 che ragguagliati a libbrette 306. 1 e grani 4 per ogni quintale danno
libbrette 2855. 5. grani 3
N. 5 Renelle 20
In tutto 2875. 5. grani 3 che sono Rubbi 115. 5 grani
L'ultima campana a peso di Coomo fù quintali 4 £. 20 che ragguagliati
come sopra danno libbrette 1285 . 14 grani 12 sono 51. 14. 12 grani
Metallo consegnato in tutto Rubbi 166. 10.2.19 grani 155
Le Campane nuove a peso del Signor Comerio Rubbi 176. 8. 8
La Chiesa Deve di Metallo Rubbi 9. 23.5. 4 grani 9
Diconsi Rubbi 9. 23. 5. 4. grani 9
Metallo delle Campane Nuove Rubbi 176.30 di Milano ...................... £. 5290.8
Metallo consegnato Rubbi 166.10.2.19 grani 15 £. 30 ....................... £ 4992.5.7
Credito del Signor Comerio per metallo accresciuto .......................... £ 298.2.5
Valore delle Campane nuove del peso complessivo di Rubbi 176. 8..8
a N. 30 il peso ossia al Rubbo pel solo Metallo £. 5290.8
Fattura e Calo di Metallo sudetti Rubbi 176. 8. 8 £. 3. 5
il Rubbo ................................................................................................... £. 574. 2. 5
Spese di condotta delle Vecchie alla funderia,
ed prendere le nuove compresa la spesa della Pesa Pubblica ........ £. 74. 2. -
Mancia agli uomini del funditore ......................................................... £ 7. - . -
Importo del Castello fatto di nuovo legnami e Ferramentaa
per l'appalto di £. 988 Austriache sono di Milano .............................. £. 1119. 4. 4
Importo delle catene messe alle corde e per suonare da festa
al maestro di Musica per la Perizia ...................................................... £. 17. - . -
1831
Minuta che elenca nel dettaglio delle spese da sostenere presso la fonderia Comerio per fondere le campane e acquistare il materiale necessario per sistemare il castello.
Minuta della stima della Spesa occorribile alla ristrutturazione del Castello delle Campane esistenti sul Campanile di Cassago
Qualità della opera Quantità Prezzo Importo
Dormioni di vivo sarizzo di m 0,60 per m 0,25 in tutto n. 8. - 8. - 64. -
Piantoni di rovere n. 8 di cm 30 e m. 3.o in tutte 14. - 6. - 144. -
Banchine di rovere di cm 25 per cm 15 in tutto 14.40 4.90 70.56
Ligati di rovere n. 4 di cm 13 per cm 15 lungo
sudetto m. 2,08 8.32 1.70 11.46
Saette n. 8 di rovere di cm 10 per cm 13 longa
cadauna m. 1,66 13.28 1.90 15.23
Assi di noce in quattro per le ruote delle campane m. 13. - 3.12 40.56
Piottone di noce di cm 7 per le crociere della ruota 4.35 4.80 20.88
Cappi di noce ed olmo per le prime tre campane 3 112.966
Tavolette di noce da porsi sopra li ceppi come nel
disegno 4. - 5.50 22. -
Contrapesi di vivo sarizzo 4. - 8. - 32. -
Ferramenti nuovi m. 130. - 1.61 368.60
Bollitura dei ferramenti - . - - . - 50. -
Chioderia, viti etc. - . - - . - 20. -
Molle d'acciajo pel ritorno facile e pronto delle campane 4. - 3. - 12. -
Squadratura dele ranette, giornata da febbra ferrajoso 4. - 3. - 12. -
Vernice a tre mani coll'introduzione del verderame
nell'ultima 80. -
Giornata da Falegname in tutto 75 2. 75 206.25
Giornate del falegname assistente n. 25 4. 50 112.50
Per nolo del gamiro e taglio indispensabile 30. -
Sommano in tutto austriache £ 1,446.00
1832
Il 26 gennaio 1832 il progettista Ing. Giovanni Battista Rejna procedette assieme all'appaltatore Gerosa Ippolito e ai Fabbricieri Antonio Giuseppe Riboldi e Giovanni Molteni al collaudo del castello con le campane. Venne redatto un processo verbale che viene qui riportato.
REGNO LOMBARDO VENETO
PROVINCIA DI COMO
DISTRETTO XXIV DI MISSAGLIA COMUNE DI CASSAGO
Opere di costruzione a carico della Chiesa
Castello delle campane Sulla Torre della Chiesa Parrocchiale
Processo verbale della visita di Collaudo.
della ricostruzione del Castello delle Campane poste sulla Torre ossia Campanile della Chiesa Parrocchiale di Cassago in appalto del Sig. Ippolito Gerosa di Calvenzana col deposito di Milanesi £. 148 a cauzione del contratto ridotto a scrittura formata nel giorno 29 Maggio 1831 dietro l'approvazione dell'imperiale Regia Delegazione Provinciale comunicata colla rispettata ordinanza 6 maggio 1831.
Il prezzo della delibera è di £. 988 novecento ottant'otto.
L'appalto termina dopo sei mesi dall'atto di collaudazione. Le opere vennero consegnate in Maggio presente prossimo ed ultimate in Luglio stesso anno come venne asserito dalli Signori Fabbricatori intervenuti a quest'atto.
Il collaudatore è il sottoscritto Ingeniere stato delegato dalla Fabbriceria con lettera 19 Gennaio corrente::
Gerosa Ippolito Appaltatore
Intervennero alla visita Riboldi Giuseppe Antonio Fabbricere
eseguita il giorno 26 Gennaio 1832 Molteni Giovanni Fabbricere
Giovanni Battista Rejna Ingeniere Collaudatore
Notizie preliminari sulle Opere
Esse consistono nella ricostruzione di tutto il Telajo ed ogni altro componente in Castello delle Campane, non che nel rifacimento delle ruote e di tre Ceppi.
1869
La parrocchia di Cassago, costituita da san Carlo nel 1571 con proprio decreto, comprendeva le due Comunità di Cassago e Oriano che formavano due Comuni indipendenti. Il Comune di Oriano era tenuto pertanto a concorrere alle spese della parrocchia assieme al Comune di Cassago. Nel 1869 deliberò un contributo per la spesa delle ruote in ferro delle campane della chiesa di Cassago.
Circondario di Lecco
Comune di Oriano Oriano 19 settembre 1869
Ho l'onore di trasmettere a codesta Onorevole Fabbriceria
un mandato per £. 100 quale sussidio accordatole per deliberazione
Consigliare nell'occasione del rinnovamento delle ruote
delle campane.
Le si ricorda di rimborsare al portatore l'importo del
bollo annesso in centesimi 50.
All'onorevole Fabbriceria
della Chiesa Parrocchiale Il Sindaco
di Cassago Padulli
1886
Con una propria deliberazione il Comune di Cassago sospende il pagamento del salario al campanaro sostenendo che questa spesa è di competenza non sua ma della parrocchia.
Ufficio Municipale del Comune di Cassago
Al Molto Rev. do Signor Parroco di Cassago
Cassago 1 Febbraio 1886
Per norma e governo di V. S. Le si comunica che questo Consiglio comunale ha, in seduta del 13 p. p. dicembre eliminato dal Preventivo 1886 la somma di £. 42.70 corrisposta per lo passato a questo Campanaro; e ciò dietro mozione dell'Autorità Tutoria, la quale dichiarò che dessa spesa deve stare a carico della Chiesa e non del Comune.
Il Sindaco
Savini
1899
Aprile. Si fece il castello delle campane in ferro (Sig. Villa Davide d'Inverigo) pel quale doveva concorrere per metà la fabbriceria e per l'altra il Comune. Quest'ultimo invece non concorse. In cambio però nel 1902 a tutte sue spese mise il ceppo di ghisa alle campane in luogo di quelli di legno che si sfasciavano.
(dal Chronicon parrocchiale)
1912-1913 Il parroco don Enrico Colnaghi, dopo la rottura della campana maggiore propone la rifusione delle campane. Il popolo che concorre generosamente alla spesa ne vuole cinque. Nasce così un nuovo concerto di 5 Campane in Re bemolle maggiore.
Le quattro campane che erano sul Campanile dal 1834 erano ormai stanche di prestare servizio. Una difatti, la maggiore, pensò di rompersi, e così si rimase con sole tre campane buone.
La popolazione parlò ben tosto di un concerto di nuove campane, ma andava ripetendo: non più quattro campane: o tre o cinque; ma tre, no, dunque cinque. E difatti se ne fecero coniare cinque, non solo, ma profonde due voci e mezzo più delle prime. La prima, ossia la più grossa delle prime quattro campane, era un fa diesis. La più grossa dell'attuale concerto è in Re bemolle maggiore.
Si combinò da una commissione speciale, il piano per raccogliere il denaro necessario: e cioè si stabilì di far pagare venti centesimi al mese a tutti quelli che avevano raggiunta l'età di quindici anni; dimodochè tutti, dai quindici anni in avanti, dovevano pagare lire due e quaranta centesimi in un anno. I benestanti dovevano fare in più una offerta straordinaria. Fra i diversi campanari concorrenti pel nuovo concerto, si scelse la Ditta Fonderia premiata di campane etc. dei Signori Borella e D'Adda con fonderia a Crema. A questi Signori si diede la commissione di fondere il nuoovo concerto di cinque campane dopo d'aver con loro combinato il prezo del metallo (£. 2.45 al Kg) della fusione (cent. 34 al Kg) ecc.
Le campane si fusero in Crema il giorno 23 dicembre 1912 presenti il parroco, i fabbriceri ed altri signori di Cassago. il giorno cinque gennaio 1913 si andarono a prendere alla Stazione ferroviaria di Renate per condurle in parrocchia. Erano quattro carri, riccamente ornati di festoni e fiori, tirati da quattro o cinque cavalli ciascuno. Tutto il popolo si era radunato a Renate, dove si era recata anche la Banda di Barzanò per accompagnare le campane in paese. Altra festa solenne si fece, ancora colla Banda di Barzanò, il giorno dodici delle stesso mese per la benedizione delle campane, cerimonia compiuta dal Molto rev. do Signor Prevosto di Missaglia don Giuseppe Mezzera in sostituzione e per delegazione di S. Eminenza il Cardinale impedito dal compiere egli stesso la funzione per impegni antecedentemente presi.
Il giorno 18 gennaio le campane erano già pronte sulla torre e alla sera dello stesso giorno si incominciò a suonarle e si suonarono per prova tanto spesso e assai lungamente, fino ad infastidire, fino alle sante Quarantore dell'anno 1914 e cioè fino al 2 febbraio detto anno. Nel battesimo le campane si chiamarono con i seguenti nomi: 1 campana (la più piccola) Maria: la II Marco: III Agostino: IV Brigida: V Giacomo. Padrino e Madrina della I campana (la più piccola) furono i coniugi Porro Angelo e Maria Agente della Casa Ducale: della II il Signore Cattaneo Luigi Fabbricere e la sua Nuora: della III il Signor Ing. Ratti di Renate, comproprietario del paese e la Signora Corti Giovannina; della IV i coniugi Romagnoli Cav. Arturo e Rachele Romagnoli proprietari dei Campi Asciutti: della V i Signori Duca Visconti di Modrone Uberto e Marianna. (Si cercarono padrini e madrine facoltose, ma chi si ricordò del figliocco o della figlioccia furono quelli poveri). Per le campane e Castello si spesero £. 12630 non computando le campane vecchie che furono fuse insieme alle nuove.
La spesa totale e complessiva arriva a £ 13717. Tre quarti della spesa totale furono già pagati, e presto forse si potrà saldare ogni partita, perchè la popolazione ha corrisposto generosamente, contenta di avere un bel concerto di campane che ... ascolta orgogliosa.
1942
Le difficoltà in cui versavano l'esercito e l'industria italiani indussero il governo fascista a requisire oggetti in metallo, fra cui le campane. In questa gustosa pagina del Chronicon il parroco don Enrico Colnaghi esprime con fine ironia tutta la sua disapprovazione per questa imposizione che privava la chiesa di Cassago delle sue campane.
Il Governo diede l'ordine ai parroci di dare le campane. Ma da qui incominciarono i guai dato il noto adagio «Campan a tèra perdù la guèra.» Cassago però ebbe la sfortuna d'essere tra i primi a ricevere la visita dei sig. Ottolina di Seregno, raccoglitori fissati per la nostra plaga per cui non si potè far niente per allontanare questa disgrazia, come purtroppo fu possibile a tanti altri paesi.
Così nell'ottobre 1942 tra il compianto unanime della popolazione vedemmo il nostro bel campanone e la IV volare giù dal campanile. Per fortuna giunsero e rimasero anche dopo il colpo intatte. Ma non fummo fortunati l'anno seguente 1943, quando, per la caduta del Fascismo: 25 luglio festa di S. Giacomo nostro patrono (che cara grazia ci faceste mai in quel giorno!) e per la disintegrazione del nostro esercito: 8 settembre: armistizio, si potè andare a Seregno per tentare di ricuperare le nostre campane. La IV era ancora là intatta, ma il campanone era già stato spezzato e fuso. Portammo a casa la IV con la spesa di £. 5000 (cinquemila). Bella anche questa: ce le hanno portate via gratis e dobbiamo riportarcele a casa a suon (in vero un po' lieve) di biglietti da mille !
1944
La caduta del fascismo permette il 22 settembre 1944 di ricollocare sul castello del campanile almeno la IV campana. Il parroco don Enrico Colnaghi esprime tutto il suo compiacimento per il lieto evento che rende gai i suoi parrocchiani ...
Finalmente dopo giorni di attesa giunsero gli operai che dovevano ricollocare la IV campana al suo posto. Vennero al 22/9/1944 e pel 23 sera tutto era a posto. Gli operai erano 3 coadiuvati dal sacrista e da un allegro stuolo di ragazzi i quali con un brioso cicaleccio tenevano allegra la compagnia ...
1952 Dopo una certa attesa il nuovo parroco don Motta riesce a ottenere i risarcimenti di guerra che gli permettono la rifusione delle campane che erano state distrutte durante la guerra. Procedette alla fusione la ditta Ottolina di Seregno. Le campane furono esposte all'Oratorio, ma il parroco si lamenta di non essere stato sufficientemente bravo nel sensibilizzare la popolazione a questo straordinario evento. Dopo varie peripezie le campane furono finalmente poste sul castello del campanile e risuonarono per la prima volta il 10 ottobre 1952. Queste campane sono le stesse campane che sono attualmente montate sul campanile appena ristrutturato.
Dal Chronicon di pugno di don Giovanni Motta:
La guerra 1940-1945 aveva tolto al campanile le 2 campane maggiori ed una alla torre di Oriano. La quarta era stata potuta ritirare ma la maggiore l'avevano vista là in fonderia ridotta a rottami. Il decreto govenativo per riparazioni di guerra riuscì ad essere applicato alla parrocchia nel 1950. Riportati in fonderia il quantitativo di materiale che era stato portato in parrocchia, fu sostituito da una nuova lega che importò una differenza da versarsi alla ditta fonditrice Carlo Ottolina (Seregno) la somma di £. 150.000: il concerto era ritornato completo ed una seconda campana era ritornata a Oriano.
Non ci fu entusiasmo: certo il non sono capace di infervorare la psiche popolare, ma al di là di questo devo accorgermi che l'interesse per le cose di Chiesa è relativo per non dire negativo. Non vorrei nemanco essere ingiusto e a parziale discolpa debbo dire che erano giornate bruttissime: la domenica dell'Incarnazione, previo permesso chiesto per telefono, poichè le campane erano appena arrivate in paese, Sua Ecc. il Cardinale Arcivescovo mi aveva concesso di benedire le campane, funzione che eseguii nel cortile dell'Oratorio maschile, dove erano state appese.
Giornate bruttissime: il pittore si trovò sorpreso da questo tempaccio mentre eseguiva l'affresco del Crocifisso e si ingegnava con un braciere improvvisato a rompere il gelo dell'atmosfera.
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Le campane visibili sul campanile, dopo che anche i ceppi e le ruote erano state portate in fabbrica per la verifica, risuonarono il giorno 10-10-1952.
1962
Il parroco don Motta introduce le novità dell'industria moderna: vengono messe in pensione le tradizionali corde e lo scampanìo è assicurato dalla corrente elettrica.
Dal Chronicon di pugno di don Giovanni Motta
1997
Nel corso dei lavori promossi dal parroco don Luigi Redaelli per la ristrutturazione della chiesa e del campanile, le campane vengono atterrate e il castello risistemato.