Percorso : HOME > Associazione > Settimana agostiniana > Settimana 2017 > Giuseppe Redaelli

Giuseppe Redaelli

Giuseppe Redaelli presenta la sua relazione

Giuseppe Redaelli presenta la sua relazione

 

 

L'AMICIZIA NEL PENSIERO DI AGOSTINO FONDAMENTO DELLA SOCIETA' UMANA

di Italo Allegri

 

 

 

Il Prof. Giuseppe Redaelli ha introdotto giovedì 31 agosto la Settimana Agostiniana con una ampia riflessione sull'amicizia, sviluppata sulla base del pensiero di Agostino di Ippona.

 

Il tema dell'amicizia accompagna Agostino di Ippona dalla sua conversione fino alla morte. Inizia dunque presso la villa dell'amico Verecondo nella campagna milanese di Rus Cassiciacum nel 386 d.C., esperienza di riflessione condivisa con alcuni parenti ed amici, e si conclude a Tagaste il 28 agosto del 430 d.C. con il trapasso, anche in questa circostanza attorniato da amici. Tutta la sua opera è costellata di spunti condensati nel tema della prima serata della 27a Settimana Agostiniana: "Unità di mente e di cuore, protesi verso Dio. L'amicizia come fondamento di ogni società umana"; relatore il Prof. Giuseppe Redaelli della Middle Years Programme Coordinator alla International School of Milan.

Il relatore, profondo conoscitore dei testi agostiniani, ha ricostruito l'ascesi agostiniana nei confronti dell'amicizia prendendo le mosse dall'esperienza umana dello stare insieme, che unisce le persone dalla condivisione di luoghi e interessi comuni, attraverso il dialogo, ma che trova solo la sua pienezza quando proviene da Dio. Amicizia dunque è amore per Dio e per il prossimo, ma non dipende dall'altro, è un dono. L'amicizia è forza, perché dona consolazione nella difficoltà dell'esistenza; è condivisione. E' compagnia con gli amici. E' capace di donare gioia e piacere spirituale.

Non può stare chiusa in una cerchia ristretta, ma aprirsi a tutti coloro che ne condividono l'essenza. La vera amicizia dunque si coniuga con la carità cristiana. E' un bene necessario e, come tale, va conservata. Agostino è il primo scrittore cristiano a elaborare una teoria dell'amicizia cristiana "in un legame posto in essere dallo Spirito Santo versato nel cuore dei credenti". Dall'amicizia all'amore cristiano il passaggio è breve, ma non si riduce alla sola carità, perché dalla carità è fatta propria e trasformata. Ma l'amore è azione, perché l'essere umano per sua natura è portato ad agire, ad operare, a fare, a scegliere, a discernere. Per Agostino quindi l'amicizia è una forma d'amore! Anzi, in un suo discorso sottolinea che si tratta della forma più pura, perché non macchiata da interessi carnali. Non è solo uno stato d'animo o una esperienza, ma l'amicizia in primo luogo è attività, che richiede consapevolezza e scelta.

L'amicizia è dunque parte fondamentale del processo dell'ascesi e per questo richiede di essere coltivata. Come gratuito deve essere il vero amore per l'altro, così gratuito deve essere l'amore per Dio. Chi coltiva l'amicizia coltiva dunque la propria essenza, in quanto creatura di Dio, fatta a sua immagine e somiglianza. La vita monastica intuita da Agostino e da lui normata con la più antica regola, si fonda proprio sull'amicizia aperta alle necessità della Chiesa.