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Alcuni dei soci fondatori in posa dopo l'incontro
UN CUORE CHE ARDE DA 50 ANNI: INCONTRO CON I SOCI FONDATORI
di Italo Allegri
La ricorrenza del 50° anniversario di fondazione dell'Associazione Storico-Culturale Sant'Agostino di Cassago Brianza, è stata l'occasione per riunire i soci fondatori venerdì 1 settembre e risalire alle origini di una esperienza che si è perpetuato nel tempo.
Serata dedicata ai soci fondatori quella di venerdì 1 settembre nel secondo incontro della 27° Settimana Agostiniana, ricorrendo, quest'anno, il 50° anniversario di istituzione dell'Associazione. Sodalizio nato il 27 ottobre 1967 da una felice intuizione e lungimiranza del primo presidente, che è stato Pasqualino Cattaneo. Incline per natura verso la cultura, interessato alla storia del suo paese dove operava come Messo comunale, ma ancor più affascinato dalla figura di Agostino che già fruiva di una particolare devozione da parte dei cassaghesi; gli studi di don Rinaldo Beretta sulla permanenza di Agostino di Ippona a Cassiciaco identificato, appunto con Cassago Brianza, per prepararsi a ricevere il Battesimo dal vescovo Ambrogio nella notte tra il 24 e 25 aprile dell'anno 387 d.C., hanno contribuito a motivarlo nella prosecuzione della sua ricerca coinvolgendo altre persone. «Ogni generazione che nasce – sottolinea l'attuale presidente Luigi Beretta – non sa quello che è successo prima. Le nuove generazioni devono essere aiutate a conoscere ciò che gli altri hanno fatto. E' importante per attingere alle nostre radici, affinché le possiamo condividere poi a nostra volta con le generazioni future». Così è stata l'occasione per riunire attorno ad un tavolo i soci fondatori ancora viventi o i parenti di quello che ci hanno lasciato: Moreschi Fiorenzo, Citterio Egidio, Corti Flavia figlia di Corti Flavio, Pelucchi Gianpietro, genero di Pasqualino Cattaneo, Giuseppina Cairoli vedova di Mario Colnago, Cereda Anna vedova di Ernesto Cattaneo.
I ricordi prendono le mosse dai primi scavi che casualmente hanno portato alla luce importanti reperti archeologici nel 1967: «In quel periodo – interviene Fiorenzo – mio papà stava costruendo e, durante gli scavi, è emerso un collo d'anfora. Ho iniziato a scavare e ho trovato la vasca. Pasqualino ha informato la sovraintendenza: il prof. Mirabella. Pasqualino non era presente, ma abbiamo chiamato lui, perché sapevamo che era interessato, era un punto di riferimento. Mirabella mi ha ringraziato: mi ha dato una pacca sulla spalla e mi ha detto “continua così”. Dovresti fare delle trincee in tutta la zona. Il ritrovamento più importante è stato un muro a secco, usato come discarica, dove abbiamo trovato ossa di cavallo e di orso.
Nel mio solaio avevo una quarantina di ceste di cocci raccolti. La gente che passava mi derideva, però ho continuato a farlo, perché avevo la passione di farlo». «In quegli anni esisteva a Cassago il Centro culturale, che ha iniziato subito a collaborare con l'Associazione - spiega Flavia - perché in paese esisteva, pur se sopita, una tradizione nei confronti di Sant'Agostino». Rilancia Egidio: «C'era soprattutto la spinta di Pasquale Cattaneo che, mentre continuava la sua solitaria ricerca, cercava di coinvolgere i giovani». Il Centro culturale contribuì alla pubblicazione di un importante contributo scritto da Pasquale Cattaneo: A difesa di una tradizione daRus Cassiciacum a Cassago Brianza. Il genero di Pasquale, Gianpietro, rammento ancora di averlo portato nel 1968 a Pavia per un convegno su Sant'Agostino e in un'altra circostanza a Brescia, dove presentò i reperti rinvenuti a Cassago. La collaborazione tra Centro culturale e Associazione non si è prolungata molto nel tempo, perché i giovani erano attratti da altre problematiche, più di carattere politico. Hanno marciato insieme perché avevano l'esigenza di una sede fissa, concessa da don Motta: un locale sotto la sua abitazione, dove le riunioni si svolgevano settimanalmente. Un gruppo dunque eterogeneo, dove lo sforzo maggiora sul piano associativo è stato svolto dalle persone adulte, perché i giovani, puntualizza Flavia, volevano «uscire dalla normalità del paese». A distanza di 50 anni Flavia Corti non nasconde il suo stupore nel visitare il sito dell'Associazione, dove si trovano le testimonianze di un cammino lungo mezzo secolo, che l'ha portata a Roma a incontrare Giovanni Paolo II, papa Benedetto XVI a Pavia, i numerosi viaggi culturali, le personalità importati che si sono interessate all'argomento, i numerosi visitatori o pellegrini che ogni anno giungono a Cassago sulle tracce di Agostino.
L'Associazione inizialmente è stata percepita in paese come un gruppo elitario, la popolazione non l'ha seguito molto, tranne che negli appuntamenti tradizionali, le ricorrenze più importanti. Stupisce però che tra le prime firme dei visitatori si trovi quella di un giapponese. La guerra ha certamente infranto una frattura nelle tradizioni religiose ed è solo nel 1963 che la comunità civile riallaccia il rapporto con la tradizione, quando il Comune delibera di offrire l'olio alla chiesa in occasione della festa di Sant'Agostino: appuntamento che si è poi perpetuato nel tempo. Beretta ricorda poi presidenti che si sono succeduti nel corso di questi anni, con i quali ha avuto un contatto diretto dopo Pasquale Cattaneo (1967-1973), Pierino Cattaneo (1973-1978), Ernesto Cattaneo (1978-1991), Mario Colnago (1991-2008). Di tutti rammenta un piccolo aneddoto, un tratto della loro personalità, della loro lungimiranza, della costanza e caparbietà con la quale hanno continuato il loro impegno senza mai scoraggiarsi. Iniziative che hanno fatto conoscere l'Associazione nel mondo prima ancora che si riappropriasse della tradizione e della storia di Cassago.
Oggi dispone di un Parco archeologico, di un museo, della piccola Cittadella agostiniana, ha in catalogo numerose pubblicazioni su Sant'Agostino per ragazzi e adulti, di storia locale. La Sig.ra Anna Cereda, rammenta il respiro internazionale dato all'Associazione dal compianto marito Ernesto, nel tessere rapporti con personaggi di chiara fama internazionale: «Giungevano a Cassago dalla Svizzera, dalla Francia, dalla Germania». Ernestino come più familiarmente era conosciuto, ha portato a Cassago il Card. Carlo Maria Martini da Arcivescovo: già vi era stato nel 1978 come semplice visitatore. Il monumento posato nel parco opera del maestro Enrico Manfrini. La Sig.ra Giuseppina Cairoli moglie del compianto Mario Colnago, parla dell'amore che nutriva nei confronti di Sant'Agostino. E ha svelato che in ogni suo appunto Mario lo concludeva con la frase: «Aspirante missionario». Una passione condivisa: «Io l'ho assecondato in tutto. Mario era proprio felice di rientrare in questa missione per lui. La sola cosa che gli chiedevo era quella di lasciare la sede e fare ritorno a casa quando incombeva qualche temporale, perché avevo paura». Casa Colnago per molti anni ha aperto le porte all'ospitalità di tanti studiosi che sono giunti a Cassago per Sant'Agostino.