Percorso : HOME > Associazione > Settimana agostiniana > Settimana 2018 > Giuseppe Corti

Giuseppe Corti

Giuseppe Corti presenta la sua relazione

Giuseppe Corti presenta la sua relazione

 

 

Le origini della formazione di una società cristiana nel IV secolo

di Italo Allegri

 

 

 

La relazione del dott. Giuseppe Corti sulla formazione di una società cristiana nel IV secolo d.C. ha concluso, nella serata di lunedì 3 settembre, la 28° Settimana Agostiniana. Lusinghiera la partecipazione agli incontri di carattere culturale.

 

È stato interessante e partecipato anche l'ultimo incontro culturale in calendario della 28° Settimana Agostiniana, promossa dall'Associazione Storico Culturale Sant'Agostino di Cassago Brianza, che in questa edizione ha posto al centro della riflessione: "La Chiesa: l'esperienza cristiana nella storia". Il dott. Giuseppe Corti lunedì 3 settembre ha messo a tema: "La Chiesa nel IV secolo: alle origini del concetto e della formazione di una società cristiana".

Nel IV secolo d.C. si registra un progressivo spostamento dell'esercizio del potere dalla sfera civile alla ecclesiastica: ruoli di cui sono interpreti l'Imperatore e il Vescovo; assistiamo cioè a una rivoluzione nel modo di pensare, all'affermarsi della concezione sociale. Tale mutamento è evidente nella normativa giuridica, come l'abolizione della crocifissione e degli spettacoli gladiatori, l'istituzione della domenica quale giorno del Signore, l'assegnazione al vescovo del diritto di emettere sentenze sia in ambito civile che penale.

L'affermazione dei principi cristiani è evidente nel corpo legislativo finalizzato alla tutela della famiglia, soprattutto dei minori, dal quale apprendiamo che spesso i neonati venivano esposti e i bambini venduti a causa della povertà della famiglia. Ora è fatto divieto che nei passaggi di proprietà le famiglie, anche quelle degli schiavi, possano essere divise secondo gli interessi del compratore. Un altro ambito in cui il cristianesimo permea il pensiero del tempo è quello del lavoro, considerato un'attività riservata agli schiavi, dunque negativa, ma non disprezzano il lavoro i piccoli proprietari terrieri, che non possono permettersi gli schiavi. Critiche alla schiavitù sono mosse da Seneca, ma il quadro più singolare è quello delineato da Virgilio. Alla fine del IV secolo la schiavitù permane, tuttavia il modo di rapportarsi fra gli uomini ha subito un profondo cambiamento.

Innanzitutto, non si parla più in senso dispregiativo del lavoro, anche se il modo di pensare degli evangelisti Matteo e Luca non concorda appieno con Paolo. L'apostolo delle genti nella sua lettera a Filemone parla dello schiavo come di un "fratello", e il concetto di fratellanza muta la condizione umana dello schiavo. Ciò non determinerà l'abolizione della schiavitù, perché l'affrancazione dello schiavo poteva anche ritorcersi negativamente su di lui. L'attenzione sociale cristiana che la differenzia dalla pagana, sta nei soggetti a cui si rivolge: poveri, malati, bambini, anziani, vedove e orfani. Ciò favorisce la nascita dei primi ospedali, emulando quanto si pratica all'interno dei monasteri con la cura dei monaci anziani, perché nei cenobi si preparavano i medicinali. Cresce anche l'esperienza del pellegrinaggio, perciò sorgono luoghi adatti all'accoglienza dei pellegrini.

Elemento caratterizzante l'ospitalità è che non si fanno distinzioni di credo religioso. Un altro ambito in cui si esplica l'azione sociale è quello dei poveri, delle vedove e degli orfani, che porterà l'autorità politica romana alla distribuzione di generi alimentari non generalizzata, ma nei confronti dei veri bisognosi. Tra il IV e il V secolo «di sfacelo civile, sociale, giuridico ed amministrativo, la Chiesa tenne viva un'organizzazione e una coesione sociale, conservando valori e anche istituzioni che dovevano durare secoli, fino ad essere assorbiti in anni recenti dai moderni stati occidentali», conclude il relatore. A seguire gli interventi dei presenti sulla missione sociale della Chiesa, focalizzando soprattutto l'azione missionaria svolta dalla stessa nel corso dei secoli.