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Vincenzo di Gregorio

Presentazione della serata dell'architetto Vincenzo di Gregorio

Presentazione della serata dell'architetto Vincenzo di Gregorio

 

 

METODO DI INDAGINE ARCHEOLOGICA ALLA RICERCA DELLA VILLA DI VERECONDO

sabato 3 settembre 2022

di Italo Allegri

 

 

La XXXII Settimana Agostiniana si è conclusa, nell'approfondimento culturale, sabato sera 3 settembre con la relazione dell'architetto Vincenzo Di Gregorio, che ha illustrato una ipotesi di ricerca della villa di Verecondo partendo dall'indagine archeologica.

 

 

Vincenzo Di Gregorio è un architetto appassionato di archeologia che da un paio d'anni risiede a Cassago Brianza. Per l'interesse coltivato non poteva passare sottotraccia l'attività svolta dall'Associazione Storico Culturale Sant'Agostino, finalizzata alla valorizzazione della figura dell'insigne dottore della Chiesa, Agostino di Ippona, appunto, che nella Rus Cassiciacum soggiornò con un gruppo di amici e familiari dalla fine dell'estate del 386 all'aprile del 387, prima di ricevere il Battesimo dal vescovo Ambrogio. Quest'anno dunque ha fornito il suo contributo in occasione della XXXII Settimana Agostiniana, che si è snodata lungo il filo conduttore "Alla ricerca della villa nascosta ...", con la relazione di sabato sera 3 settembre sul tema "Cassago tra archeologia e storia".

In passato è stato titolare di una azienda di servizi a supporto di ricerche archeologiche, collaborando con archeologi di tutta Italia, partecipando a campagne di scavi che hanno conseguito importanti scoperte. La sua proposta è alternativa alle indagini sinora condotte, finalizzate alla ricostruzione del contesto storico del periodo in cui visse Agostino in Rus Cassiciacum, come attestano i reperti emersi in buona parte dal sottosuolo o da antiche mura. Il metodo ora invece indicato da Di Gregorio è quello di interpretare i testi di Agostino scritti a Cassiciaco per individuare gli indizi significativi da verificare poi sul territorio.

L'arco temporale entro cui collocare la villa di Verecondo è verso la fine dell'alto Impero Romano. Lo spazio territoriale è quello della Gallia Cisalpina dove sono arrivati i romani nel 322 a.C. Elementi importanti perché in funzione dell'epoca le ville romane erano diverse nella loro struttura e quella di Verecondo, dove soggiornò Agostino, è un edificio di campagna. Presenta poi alcuni esempi di ville romane caratterizzate di solito da elementi comuni, come la zona residenziale dei proprietari, che solitamente è rivolta verso nord, mentre a sud si conservavano le derrate alimentari.

L'obiettivo, quindi, è quello di individuare una struttura rettangolare. Alle residenze signorili, in seguito si affiancano anche quelle dei lavoratori, quando si dispone di mano d'opera a basso costo e artigiani che lavorano all'interno della casa. Dalla lettura di tre brani tratti dai Dialoghi di Agostino scritti a Cassiciago emergono una serie di elementi interessanti così riassumibili.

L'insediamento è in campagna e quindi non al centro di Cassago con vani di piccole dimensioni. L'architettura asimmetrica di un ambiente denota la ristrutturazione dello stesso, dunque una casa di campagna ampliata in funzione delle esigenze degli abitanti. Le terme sono separate rispetto alla casa di abitazione. La presenza di più persone nello stesso ambiente al buio, dunque senza la luce, conferma scarsità di risorse economiche degli abitanti. Da questa stanza si percepisce lo scorrere dell'acqua di un ruscello che si trova perciò ad una certa distanza, forse vicino alle terme. Le terme sono esterne alla villa, mentre di solito risultano contenute in essa. La loro posizione è su un piano inferiore rispetto a quello della villa Alla luce di questi indizi Di Gregorio ha percorso il territorio, in particolare lungo il corso del fiume più importante che lo solca: il Lambro; tuttavia, non è percepibile lo scorrere dell'acqua, perché servirebbe un salto di quota che oggi non c'è.

L'elemento interessante individuato invece, è una isoletta in corrispondenza di un alveo sicuramente artificiale che ha modificato il greto del fiume, in corrispondenza del quale ci sono sassi di grossa taglia appartenenti a un'epoca imprecisata. L'idea dell'architetto è la seguente: ipotizziamo che nel prato accanto di fosse una villa, che le terme fossero in una zona aderente al fiume in posizione più bassa rispetto alla villa. Il crollo della villa avrebbe ostruito il corso del fiume dando origine all'ansa, mentre in seguito il Lambro avrebbe ripreso il suo percorso originale. Il prato successivo è abbastanza pianeggiante e con una quota più altra rispetto al fiume. L'ipotesi suscita i commenti dei presenti con sottolineature di situazioni analoghe lungo il corso del fiume, soprattutto nella zona di Canonica, comunque non si accantona la possibilità di effettuare, nei prossimi mesi, un sopralluogo ed un eventuale sondaggio nel caso ci fossero le condizioni opportune, ottenute le autorizzazioni necessarie.

La Settimana Agostiniana quest'anno è stata un crescendo di interesse nelle quattro serate dedicate agli approfondimenti culturali, perché la gente di Cassago, ma non solo, è gelosa custode di una tradizione perpetuata nel tempo, tenuta viva grazie all'azione incisiva dell'Associazione Sant'Agostino di Cassago Brianza, orgogliosa di questa presenza, che potrà essere resa ancor più visibile e manifesta con la ristrutturazione del Parco Storico Archeologico Rus Cassiciacum, intorno al quale, nella presente edizione, si è indagato "Alla ricerca della villa nascosta …".