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Racine: Dell'eloquenza di S. Agostino

Jean Racine padre di Luigi

Jean Racine padre di Luigi

 

 

 

OMAGGIO DI LUIGI RACINE A S. AGOSTINO E A S. PROSPERO

di Racine

Tratto da La Grazia, canto II

 

 

 

Il dottor penitente anacoreta,

Che udir la tromba crede ognora dal cielo,

Il grand'austero, il dotto, per cotante

Opere varie famoso, che dall'imo

Di sua grotta era luce all'Universo;

Girolamo, allora veglio, il vigor suo

Tutto ridesta; ma dal ciel l'eletto

Ad abbatter Pelagio era Agostino.

E il ciel mosse sua penna, e gli diè incarco

Contro i ribelli tutelar suoi dritti;

 

Ed ei tuona e flagella e li confonde

Mirabilmente; e sua dottrina è guida

Ancor oggi ai fedeli, e l'opere sue

Ammira Roma e 'l mondo; e a tanto merito

Solo è ormai chiuso di Molina il guardo.

D'Agostino discepolo, e sull'orme

Camminando di lui, Prospero incede

Difensore della Grazia; e negli estremi

Avvolgimenti suoi l'errore persegue

Di carmi armato, e l'eresia tremante

Vinta è da carmi cui la fede ispira.

Di tali mastri famosi ammiratore,

Nel seguir loro ogni mia gloria pongo;

E da quelli ispirato ad annunziarli,

Vanno mie rime e redivive in esse

La voce d'Agostino; chè ai Santi tuoi

Spetta, o Signor, dei doni tuoi parlare.

 

 

 

 

Luigi Racine

A Luigi Racine è stata fatta colpa di esser stato figlio di Giovanni Racine e di avere scritto versi: che è forse, peggio che un'ingiustizia e una stupidità, una spiritosaggine convenzionale. Teofilo Gautier dice nei Grotesques (Ed. di Paris, Lévy, 1873, p. 214): «Voilà ce que c'est que d'être poète et d'avoir des enfants poètes. Triste chose ! Ces grands hommes ne devraient jamais avoir de postérité: les Césars engendrent communément les Laridons, et les Racine pères des Racine fils.

Sainte-Beuve, con l'aria di prenderlo in protezione, inopportunamente insisteva nel giudicarlo figlio del Racine solo «secondo la carne», non "della sua grandezza poetica" (Nouveaux lundis, 11, 55-76). Formando eccezione, con affetto e riverenza lo ricordava Giuseppe de Maistre, che lo definiva «Muse de famille, qui n'a chanté que la raison et la vertu», e aggiungeva che, «si la voix de ce poète n'est pas éclatante, elle est douce au moins et toujours juste» (Soirées de Saint-Pétersbourg, entr. III); ma il De Maistre aveva le sue buone ragioni per essere garbato con un poeta religioso e cattolico.

Ancora Luigi Racine è di quei francesi che avevano conoscenza degli scrittori italiani, e non solo dei poeti del Sei e Settecento, ma di teorici come il Gravina e Antonio Conti, che egli viene citando.