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Martirologio di Adone: Traslazione spoglie di Agostino a Pavia

Martirologio di Adone in una edizione a stampa edita a Roma nel 1745

Martirologio di Adone

edizione a stampa edita a Roma nel 1745

 

 

 

TRASLAZIONE DELLE SPOGLIE DI AGOSTINO

 

Tratto dal Martirologio di Adone

 

 

 

Nel Martirologio di Adone, che fu composto a Lione prima dell'anno 859, si trova un breve accenno all'epopea delle traslazioni del corpo di sant'Agostino, che da Ippona in Africa, fu dapprima trasferito a Cagliari e da qui definitivamente a Pavia ad opera del re Longobardo Liutprando:

 

 

"Hujus corpus venerabile primo de sua civitate propter barbaros Sardiniam translatum nuper a Luitprando rege, dato magno pretio, Ticinis relatum ... "

 

"A causa dei barbari le sue venerabili spoglie dalla sua città dapprima furono trasferite in Sardegna e in seguito traslate, a caro prezzo, dal re Liutprando a Pavia ..."

 

 

 

 

Sant'Adone vescovo, nacque a Sens nella contea di Vienne, da nobile famiglia, intorno all'anno 800 e morì a Vienne nell'875. Adone occupa un ruolo importante nella storia dei Martirologi, cioè degli elenchi dei Santi e dei Martiri secondo l'ordine del Calendario. Accolto giovinetto nel monastero di Ferrères, non vi restò a lungo, per dissapori con l'Abate. Si recò a Roma, a Ravenna, e finalmente si fermò a Lione, a quell'epoca centro di studio sui Martirologi. Qui mise mano, per completarli ed arricchirli di nuove notizie, al Martirologio inglese del venerabile Beda e a quello lionese del monaco Floro. Fatta una certa esperienza scrisse un suo nuovo Martirologio. Purtroppo, alle buone intenzioni non corrispose l'effetto desiderato, perchè non si affidò sempre a informazioni storicamente accertate e valide, ma talora, per riempire i vuoti, egli si valse di una folla di personaggi, spesso degni della santità, ma più spesso sconosciuti, tratti dall'Antico, dal Nuovo Testamento e dalle opere di molti scrittori sacri. Per allungare e dare coloritura agli "elogi", ricorse a tutte le fonti accessibili, quelle valide e quelle di fantasia. Peggio ancora, confuse e spezzettò le notizie già poco sicure; ripeté e mescolò i nomi; equivocò sulle località e sulle date, e aggiunse di sua iniziativa molti particolari che gli stavano a cuore. Nonostante questi difetti, o forse proprio grazie a questi difetti, che rendevano meravigliosi i suoi racconti, l'opera di Adone ebbe molto successo. Si diffuse rapidamente, in particolare tra le comunità Benedettine. Non piacquero però i commenti troppo lunghi, tanto che il monaco Usuardoli ridusse all'essenziale. Il Martirologio di Adone, così semplificato, si diffuse ancor più per tutta Europa, seminando anche inesattezze storiche e fantasie devote. Per fortuna i meriti di Sant'Adone non si limitarono a questa, e ad altre simili, opere di storico. Eletto Arcivescovo di Vienne, nel Delfinato, resse quella chiesa con ferma autorità in tempi di contese politiche. Morto nell'875, pochi secoli dopo era già annoverato tra i Santi. La sua festa liturgica viene celebrata il 16 dicembre.