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PITTORI: Maestro di Bogotà

Agostino allo scrittoio

Agostino allo scrittoio

 

 

MAESTRO DI BOGOTA'

1650-1690

Bogotà, Collezione Provincia Nuestra Señora de la Gracia

 

Agostino allo scrittoio

 

 

 

Il quadro, di autore ignoto, è stato dipinto nella seconda metà del Seicento ed è attualmente conservato a Bogotá nella Collezione dell'Ordine Agostíniano della Provincia di Nuestra Señora de la Gracia. Raffigura una immagine di Agostino a mezzobusto seduto davanti alla sua scrivania dove è appoggiato un libro aperto, che il santo trattiene con la mano sinistra.

Il quadro è di tipo devozionale e ci presenta il santo con la veste nera tipica dei monaci che seguono la sua regola. Il suo volto è stato ritratto di profilo con una discreta barba scura ben curata che gli scende dal mento. Agostino regge con la mano destra alzata una penna ed è nell'atteggiamento di scrivere su una pagina di un libro aperto, già parzialmente vergata in caratteri calligrafici. Un calamaio con due penne infilate è visibile sul bordo dello scrittoio.

Sopra la semplice tunica nera porta al petto una collana con una croce impreziosita da pietre pregiate. La sua testa dalla folta capigliatura scura, porta un sottile nimbo dei santi, ma non la mitra episcopale, che invece è stata umilmente deposta alle sue spalle sopra il dorso di alcuni libri. Anche il bastone pastorale, ulteriore simbolo della sua dignità episcopale, non è visibile. In primo piano fa bella mostra di sé un cranio malridotto, simbolo della morte, su cui forse Agostino sta riflettendo mentre guarda pensieroso il lungo crocefisso che gli si para dinanzi

Il quadro, dipinto a olio su tela, è opera di pittore sconosciuto tardo seicentesco che operava alquanto probabilmente su commissione dell'ordine agostiniano.

La scena descritta è semplice, con la sola presenza di Agostino in un atto gestuale che mette in evidenza l'attitudine del santo a meditare i fondamenti della dottrina cattolica.

 

La Provincia di Colombia fu fondata da monaci agostiniani che provenivano dal Messico e dalla Spagna. Crebbe vigorosamente estendendosi oltre i confini nazionali fino a stabilirsi anche in Ecuador con un centro operativo a Quito. Nel 1575 venne conferito a Padre Juan Luis Próspero Tinto il mandato dal Priore provinciale di Lima, Fray Luis Álvarez de Toledo di recarsi nella Nuova Granada e fondare il primo convento agostiniano nella città di Santa Fe capitale del Nuovo Regno.

Fra Juan Luis Próspero Tinto portò a termine la sua missione e l'11 ottobre 1575 fondò il convento di sant'Agostino nella città di Santa Fe, l'attuale Bogotà. Tre anni dopo la Provincia Agostiniana di Quito si separò dalla Provincia Agostiniana del Perù. Questa divisione attribuì alla Provincia di Quito la realizzazione di tutte le nuove fondazioni agostiniane da Loja a nord, compreso il Convento di sant'Agostino di Santa Fe.

Successivamente una delegazione dei monaci si recò dal re Filippo II e dal Priore Generale chiedendo il permesso di dividere in due la provincia di Quito. Ricevuta l'approvazione, fu convocato un Capitolo provinciale nella città di Cali, dal 15 al 31 luglio 1601, e Agustín Rodríguez de Silva (che fu nominato vescovo) fu eletto superiore provinciale per la Provincia di Quito sotto il titolo di San Miguel e Alonso Ovalle de Escobar per la Provincia del Nuovo Regno di Granada sotto il titolo di Nostra Signora delle Grazie. Le attività religiose, missionarie e culturali svolte dagli Agostiniani in Colombia portarono alla fondazione di numerose città, alla fondazione di conventi in varie città, alla creazione di un numero significativo di parrocchie e al mantenimento di numerose missioni.

E' opportuno ricordare che fondare una Università, autorizzata da Papa Innocenzo XII nel 1694, con il titolo di San Nicolás de Mira, che contribuì al progresso scientifico della Repubblica di Colombia.