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AFRICA ROMANA: Mahadia

Capitello di stile atipico con decorazioni fatte di volute a palmette e maschere di grifoni. Il reperto proviene dagli scavi sottomarini ed è esposto al Museo del Bardo.

Capitello con decorazioni di volute a palmette e maschere di grifoni

 

 

 

 

MAHADIA

 

 

 

Non è accertato che questo antico porto fenicio corrisponde o meno alla romana Gummi, le cui navi erano raffigurate a Ostia. Tuttavia le scoperte archeologiche e le testimonianze ci riportano alle epoche sia punica che medioevale. Dell'età punica, Mahdia ha conservato un coton cartaginese, cioè un porto tagliato dall'uomo, che in seguito fu riutilizzato in epoca fatimide.

 

Poichè fu capitale degli sciiti Fatimidi, la città non manca di vestigia di epoca medioevale, fra cui si possono segnalare:

* Il Palazzo d'El-Quaim, un piccolo complesso ancora in fase di scavo;

* La skiffa el - Kahla, una specie di grande abitazione che, oggi come ieri, consente l'accesso alla villa fatimide;

* La Grande moschea, santuario costruito in origine da Obeïd Allah al-Mahdi fra il 916 e il 921; dopo la sua ricostruzione questo monumento ha perso molto della sua originalità, ma la forma è rimasta la stessa;

* Il bordj detto bordj Erras o el-bordj el-Kébir: si tratta di una fortezza collocata in alto sulla costa più elevata di tutta l'isola. Questo edificio fu costruito agli inizi del XVI sec. e fu ingrandito dai Turchi.

Mahdiya possiede oggi un bel museo dove sono esposti oltre a bei reperti archeoligici - mosaici, materiale ceramico di epoca antica ed islamica - anche dei tesori in moneta di epoca bizantina, pezzi rinvenuti nella regione sia a Bararus ( Rougga ) sia a El-Chabba.

  APPROFONDIMENTO

       Reperti del Museo

 

Il museo possiede anche una sezione etnografica dove sono esposti vestiti tradizionali assieme ai mestieri della tessitura. Il nome di Mahadia è collegato anche agli scavi sottomarini che furono effettuati al largo della città nel 1908, 1913 e 1948 che riportarono alla luce una importante collezione di marmi e di bronzi di origine greca.

Si tratta probabilmente del carico di una nave naufragata verso la fine del I sec. a. C. che era stata utilizzata da qualche ricco personaggio d'Italia o d'Africa. Questo materiale archeologico si trova ora esposto al Museo del Bardo a Tunisi.