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AFRICA ROMANA: Sala

Monete al Museo archeologico di Rabat, battute in Marocco nel I sec. d. C.

Monete al Museo archeologico di Rabat, battute in Marocco nel I sec. d. C.

 

 

SALA

 

 

 

L'antica Sala, situata presso la necropoli di Chellah a Rabat, racchiude le testimonianze delle diverse occupazioni: la frequentazione più antica risale ad uno scalo di navigatori fenici e cartaginesi. Citata col nome di Sala da Tolomeo e con quello di Sala Colonia nell'Itinerarium Antonini, a Rabat sono state individuate tracce consistenti dell'insediamento romano cui si sono sovrapposte architetture islamiche, in particolare di epoca merinide; tali stratificazioni ne rendono difficile la lettura.

La zona lungo la foce dell'uadi Bou Regreg era già abitata nel III secolo a. C. Scalo di navigatori fenici e cartaginesi, Rabat venne occupata dai Romani al tempo di Claudio e, sotto Traiano, venne eletta a municipio ed elevata al rango di colonia con il nome di Sala Colonia.

Dopo i resti di una fontana monumentale, o ninfeo, per una rampa si raggiunge il foro, presso il quale sono visibili i resti della Curia, risalente con ogni probabilità all'età di Traiano (98-117); a sinistra, si riconoscono le fondamenta di un arco di trionfo.

Immagini della città romana di Sala

Immagini della città romana di Sala

Nove profondi ambienti con volta sono ciò che rimane della struttura portante della terrazza sulla quale sorgeva il Campidoglio, del quale sussistono poche tracce.

Presso la cella del tempio si trovava un piccolo santuario di epoca successiva, riconoscibile dai tre gradini in marmo rosso e dai frammenti delle colonne del peristilio che circondavano l'edificio su tre lati. In corrispondenza dell'abside del Campidoglio è stato individuato il decumanus maximus, che prosegue oltre le mura verso l'antico porto costruito nel I secolo d. C. ed oggi insabbiato.