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AFRICA ROMANA: Tebessa

Basilica bizantina del V-VI sec.

Basilica bizantina del V-VI secolo

Arco quadrifronte del tempo dell'imperatore romano Caracalla

Arco quadrifronte del tempo dell'imperatore romano Caracalla

 

 

TEBESSA

 

 

 

Città romana che oggi si trova in territorio algerino a circa 20 km dal confine con la Tunisia. Tebessa era una città della Numidia ed è situata a 131 km da Souk Ahras. Conserva una certa importanza sulla via dei commerci del grano. Vi si conservano diverse vestigia di età romana e bizantina, fra cui va ricordata la basilica cristiana del V-VI secolo.

L'attuale Tebessa corrisponde all'antica Theveste: la città prese il nome attuale nel 1851, quando fu occupata dai francesi che la annessero al loro Impero coloniale.

Fondata dai Romani nel 75, era in origine una fortezza legionaria dove era di stanza la Legio III Augusta, che vi rimase fino al momento di essere trasferita definitivamente a Lambaesis. Dopo il trasferimento della legione, l'imperatore Traiano la elevò allo stato di colonia. La città viene menzionata a proposito di un concilio che si tenne dentro le sue mura, tra i Donatisti.

In questa occasione fu presente anche san Lucio, il suo vescovo, che nel 256 partecipò al concilio di Cartagine e che morì due anni più tardi come martire. Fra le altre personalità di rilievo presenti nel concilio di Tebessa ricordiamo anche san Massimiliano, martirizzato il 12 marzo del 295 e santa Crispina, martirizzata il 5 dicembre del 304.

Theveste ebbe importanti e noti vescovi cristiani fra cui annoveriamo Romolo nel 349; Urbico nel 411; Felice esiliato dai Vandali nel 484 ed un certo Palladio, menzionato in una inscrizione. I Vandali conquistarono la città nel 439, ma un secolo più tardi, nel 533 i Bizantini la rioccuparono riportandola sotto il controllo dell'Impero romano.

Dopo la riconquista bizantina la città venne ricostruita in una decina d'anni, attorno al 543, grazie ad un nobile della città, nei primi anni di regno dell'imperatore bizantino Giustiniano.

Nel VII secolo fu conquistata dagli Arabi e ne seguì un lungo periodo di decadenza, di cui non si hanno notizie. La città ritorna ad essere menzionata solo nel XVI secolo, quando sotto l'impero Ottomano, a Theveste venne installata una guarnigione di Giannizzeri.

Dell'epoca romana e cristiana la città conserva ancora oggi diversi monumenti di un certo pregio: certamente vanno ricordati un arco quadrifronte del tempo dell'imperatore romano Caracalla, un tempio dedicato a Minerva, una Basilica paleocristiana del IV secolo e le mura imponenti della città.

 

 

Massimiliano di Tebessa

Massimiliano (274-295) fu un martire cristiano africano venerato come santo ed è considerato il patrono degli obiettori di coscienza. Massimiliano di Tebessa, così soprannominato perché subì il martirio il 12 marzo 295 proprio a Tebessa, fu giustiziato sotto il consolato di Nummio Tusco e Gaio Annio Anullino. Venne condannato e ucciso perché, chiamato ad assolvere il servizio militare, rifiutò l'arruolamento, sostenendo che il suo essere cristiano non era compatibile con la violenza e con l'arruolamento nell'esercito. Per questo motivo viene ricordato come uno dei primi obiettori di coscienza e in quanto tale ne è diventato il patrono.