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AFRICA ROMANA: Tignica

Scena mitologica della liberazione di Andromeda da parte di Perseo

Scena mitologica della liberazione di Andromeda da parte di Perseo

 

 

TIGNICA

 

 

 

Il sito di Tignica, l'attuale Ain Tounga, si trova a 86 Km a sud ovest di Tunisi e a diciotto chilometri a nord est di Dougga. È situato sulla strada che nell'antichità collegava Cartagine con Tagaste. Le rovine di Tignica sono situate a sinistra della strada da Tunisi a Le Kef, ai piedi del gebel Laouej. All'epoca preromana, più esattamente prima della creazione dell'Africa Nova, si trattava di un agglomerato numida impregnato di cultura punica. Si nota l'assenza totale di necropoli megalitiche, di iscrizioni libiche e puniche. Tignica fu elevata a rango di municipio sotto il regno di Alessandro Severo (inizio III secolo d. C.) e, secondo le iscrizioni, rimase in questa situazione giuridica fino al IV secolo.

Nel V secolo, la città era ancora importante tanto che due dei suoi vescovi, uno cattolico e l'altro donatista, parteciparono al concilio di Cartagine del 411 d. C. A questo riguardo è interessante l'ex basilica giudiziaria trasformata in chiesa e poi divisa in due parti, una cattolica e l'altra donatista dove i due vescovi, nel corso dei loro sermoni dialogavano con veemenza rispondendosi l'un l'altro. Nel VI secolo, la occuparono i bizantini che edificarono, all'epoca di Giustino II, una fortezza attorno alla fonte posta all'entrata della città, utilizzando per la costruzione molte iscrizioni ed elementi architettonici appartenenti in origine ad altri monumenti della città. Ciò lascia intendere che a quest'epoca la Thignica romana fosse quasi in rovina. Nell'epoca araba la città continuò ad essere abitata, come lo attesta l'abbondanza di cocci di ceramica dell'epoca fatimida e huseinita.

Tuttavia nessun monumento appartenente a quest'epoca è stato scoperto nel sito. Le rovine che si possono vedere oggi a Tignica sono le seguenti: due porte di cui una all'entrata della città a sud-ovest della fortezza bizantina e l'altra all'ingresso del quartiere residenziale; abitazioni parzialmente ripulite dai detriti; un tempio anonimo; le terme, un teatro, un anfiteatro, alcune cisterne. Molti altri monumenti, menzionati nelle iscrizioni, attendono di essere portati alla luce.

 

Il nuovo tempio

Fu Carton a descrivere, per la prima volta nel 1895, questo monumento, come vestigia di un sito militare con torre di guardia al centro. Ma il ritrovamento di alcuni frammenti di marmo appartenenti ad un'iscrizione monumentale, dimostrarono chiaramente che si era alla presenza della dedica di un tempio.

Questa grande piastra rettangolare, di marmo, divisa in due, ci informa che la città di Tignica, sotto il regno di Domiziano costruì, a sue spese, un tempio dedicato al dio Dite e ad Augusto Saturno.