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MARONITA
F. Ferrari
senza luogo, ma datato 1821
I Maroniti sono membri della comunità cattolica del Libano e dipendono dal patriarcato di Antiochia.
Il loro nome deriva dall'anacoreta Marone che morì agli inizi del V secolo, sulla cui tomba ad Apamea, presso l'Oronte, sorse un monastero, che si impose ben presto come centro di vita religiosa.
Alla fine del VII secolo, i maroniti crearono un patriarcato autonomo e diedero vita alle migrazioni verso il Libano, la Mesopotamia e, più tardi, verso Cipro. Riuscirono a farsi riconoscere come comunità separata dal califfo Marwān II (744-50). Secondo alcuni storici, nel XII secolo aderirono al monotelismo, per rientrare nella ortodossia. La comunità maronita più importante era quella del Libano, che aumentò notevolmente sul finire del secolo XI. L'aumentato numero di adepti fu alla base di una nuova organizzazione che riconosceva l'autorità di un certo numero di "presidenti" detti muqaddamīn, che a loro volta riconoscevano l'alta autorità del patriarca.
Il patriarca fu coadiuvato, con il progredire dell'organizzazione ecclesiastica e civile, anche da un certo numero di vescovi, mentre ai presidenti, specialmente dal XVI secolo, successero stabili famiglie di capi, che si trasmettevano ereditariamente l'autorità.
I maroniti godettero sempre, sia all'epoca dei califfi sia nel periodo dei sultani musulmani, di autonomia sia civile che religiosa. Nel 1584 Gregorio XIII fondò a Roma un collegio appositamente per i maroniti, che è ancora esistente oggi. I maroniti parlano oggi l'arabo; ma la loro antica lingua siriaca (aramaica) è rimasta nella liturgia, anche se è pronunciata nella forma meno genuina, detta occidentale o maronita. Il rito maronita è quello di Antiochia, comune ai monofisiti, modificato nel corso dei secoli sotto dalla influenza delle controversie religiose. Principale comunità cristiana del Libano, i maroniti hanno avuto un ruolo importante sia nei processi che hanno portato alla nascita di questo Stato come entità politica distinta dalla Siria sia nelle successive vicende del paese, in gran parte legate al problema dei rapporti fra le diverse comunità religiose.