Passionista

F. Ferrari

Roma, datato 1822

 

 

 

La Congregazione della Passione di Gesù Cristo che in latino viene indicata come Congregatio Passionis Iesu Christi, è un istituto religioso maschile di diritto pontificio. Tutti i membri di questa congregazione clericale, che sono volgarmente conosciuti come Passionisti, pospongono al loro nome la sigla C. P. La congregazione passionista venne fondata nel 1720 da san Paolo della Croce. Il primo convento venne costruito sul monte Argentario e la regola della nuova istituzione fu approvata da papa Benedetto XIV il 15 maggio 1741. Questa regola obbliga i passionisti a un quarto voto, che consiste nella propagazione della devozione alla Passione di Gesù per mezzo di missioni e altri sacri ministeri.

I sacerdoti passionisti portano una tonaca nera, stretta in vita da una cintura di cuoio. La spiritualità passionista è soprattutto centrata sul mistero della Passione e morte di Gesù vista come manifestazione suprema dell'amore infinito di Dio per gli uomini.

 

Sulla veste nera, simbolo del "lutto del cuore" di chi contempla il Crocifisso, i religiosi passionisti portano un cuore bianco sormontato dalla croce, con la scritta JESU XPI PASSIO (Passione di Gesù Cristo). Questo simbolo ricorda a tutti il mandato di S. Paolo della Croce:"ci dedichiamo a fare memoria delle sofferenze di Gesù e a promuovere, nei cuori della gente, una vera devozione alla sua Passione".

 

Nella Lettera n. 325 destinata ai Passionisti, san Paolo della Croce scrive la prefazione al primo testo della "Regola della Congregazione: "Il 5 marzo 1775, il nuovo Papa Pio VI (eletto a febbraio del 1775) andò a incontrare Paolo nel convento dei SS. Giovanni e Paolo, a Roma. A maggio dello stesso anno, Paolo propone di sottomettere all'approvazione di Papa Pio VI, il testo della "Regola" con le opportune revisioni che la sua esperienza di padre e fondatore gli suggeriscono prima di consegnare la Congregazione ai posteri. E in data 15 settembre 1775, avviene l'approvazione sia della Regola con le revisioni apportate, e sia dell'istituto con la bolla Praeclara virtutum exempla".

Dal libro San Paolo della Croce, Biografia; a cura di Pierluigi Mirra.