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Percorso : HOME > Associazione > Attività > Mostre > L'Ottocento > Stampe > Monache orsolineMonache orsoline
MONACHE ORSOLINE
Filippo Ferrari
Senza luogo, ma datato 1822
Con il termine Orsoline sono indicate diverse comunità religiose sia suore che monache, che appartengono a istituti secolari. Parecchie di queste comunità hanno un comune riferimento ad Angela Merici, altre hanno utilizzato il nome di "orsoline" semplicemente come sinonimo di "insegnanti". Nessuno degli attuali istituti di Orsoline, tuttavia, discende direttamente da quello della Merici. L'originaria congregazione delle Orsoline venne fondata da Angela Merici (1474-1540), che è poi stata canonizzata nel 1807. La Merici, dopo il suo ingresso nel terz'ordine francescano, iniziò a impartire lezioni di catechismo alle bambine e alle ragazze di Desenzano.
Nel 1516 iniziò a svolgere la stessa attività a Brescia. Nell'anno 1535, all'indomani di un pellegrinaggio a Roma e in Terra Santa, Angela Merici assieme ad altre ventotto compagne, si impegnò, presso la chiesa di Santa Afra a Bresci, a dedicare tutta la sua vita al servizio di Dio. In particolare espresse il desiderio di applicarsi all'istruzione e alla educazione delle fanciulle. Fu l'inizio della Compagnia delle dimesse di sant'Orsola. Le prime orsoline vivevano "da vergini nel mondo", cioè non praticavano la vita comune, non avevano abito religioso e non emettevano voti. Le dimesse della Compagnia rimanevano nello stato laicale, conducevano una vita ritirata, si riunivano periodicamente per la comunione generale, seguivano la regola preparata dalla fondatrice ed erano soggette all'autorità dei vescovi locali, che riconoscevano come unici superiori. Questa struttura delle orsoline venne approvata dal vescovo di Brescia nel 1536 e poi da papa Paolo III con la bolla Regimini Universalis Ecclesiae nel 1544.
La compagnia conobbe subito una rapida diffusione. Nel 1566 Carlo Borromeo le chiamò a Milano e seguendo il suo esempio, molti vescovi favorirono la formazione di compagnie di orsoline nelle loro diocesi. Tuttavia ci furno deviazioni o applicazioni particolari che ne snaturarono il carattere essenzialmente secolare. Così in numerose città le orsoline smisero di abitare presso le loro famiglie, fu loro imposta l'emissione di voti e vennero riunite in comunità monastiche, le cosiddette orsoline claustrali. In altri luoghi le orsoline si riunirono per condurre una vita comune dando vita a congregazioni religiose, come, ad esempio, le Suore Orsoline di San Carlo a Milano. Si svilupparono, così, tre forme di orsoline: quelle secolari, quelle claustrali e quelle di vita comune senza clausura. Tutte le categorie vennero duramente provate durante il periodo Napoleonico. Molte orsoline abbracciarono la vita claustrale: le prime furono quelle di Parigi, che nel 1612 adottarono i voti solenni e la regola di Sant'Agostino. Nel corso del XVII secolo sorsero in Francia otto congregazione di monache dell'Ordo Sanctae Ursulae: quelle di Parigi, Tolosa, Bordeaux, Lione, Digione, Tulle, Arles e Avignone.
Le monache orsoline, grazie a Maria dell'Incarnazione Guyart, del monastero di Tours ebbero notevole diffusione anche nel Canada. Le orsoline secolari, disperse e quasi scomparse durante il periodo napoleonico, risorsero a Brescia per opera delle sorelle Maddalena ed Elisabetta Girelli, aiutate dal vescovo Girolamo Verzieri. Le sorelle Girelli curarono anche la diffusione delle orsoline in altre diocesi d'Italia e del mondo, dando origine a numerose compagnie diocesane.