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Zoccolette

acquaforte con l'immagine di Zoccolette

Zoccoletta

 

 

ZOCCOLETTA

Filippo Ferrari

Roma e non datato

 

 

 

A Roma esiste ancora oggi la via delle zoccolette. Questo toponimo deriva dalla presenza del Conservatorio dei santi Clemente e Crescentino, istituito "per le povere orfane, denominate comunemente zoccolette": Qualcuno attribuisce questa definizione ad una specie di calzari somiglianti agli zoccoli utilizzati dalle donne. Altri invece lo riferiscono al termine romano che sta ad indicare la prostituta, perché la gente comune era convinta che le orfanelle, una volta dimesse dal conservatorio, non avessero altro destino.

Il Conservatorio era nato proprio con l'intento opposto, e di salvaguardare l'onestà delle ragazze, assicurando loro una educazione cristiana. Inoltre si insegnava loro un mestiere, dato che qui imparavano a cucire, a ricamare e ad "eseguire pure lavori di lana e drappi detti fustagni, intessuti di lino e canapa”. Tutte queste attività sarebbe tornate loro utili quando, diventate maggiorenni, sarebbero uscite dal conservatorio. La facciata del complesso si sviluppa su due edifici e conserva due iscrizioni appostevi nel 1715. La prima, apposta sopra il portone principale del Conservatorio, ricorda l'apertura di quest'ala per volere di Clemente XI, che trasferì le ragazze dalla sede presso la chiesa di S. Eligio de' Ferrari, "di scarsa salubrità".

L'altra iscrizione ricorda l'approvvigionamento idrico realizzato con l'Acqua Paola. Il palazzo del Conservatorio fa parte del grande complesso dell'Ospizio dei Mendicanti, costruito per volere di Sisto V da Domenico Fontana nel 1587 come ricovero dei mendicanti. L'architetto che lo costruì così lo descrive: "In questa fabbrica vi sono saloni grandissimi e grandissima copia di stanze e appartamenti separati per le donne, per le zitelle, per li vecchi e per le fanciulle, e vi stanno con grandissima comodità, è luogo capace da potervi stare due mila persone senza dar impedimento l'uno all'altro, e al presente vi sono da seicento a tal volta mille e più poveri, e a tutti si provvede di mangiare, bevere, e vestire, e sono ben governati; a' fanciulli s'insegna leggere, scrivere, e l'arte, e alle zitelle di cucire. Il luogo ha tutte le comodità di cantina, cucina e officiali che servono a quanto è bisogno".

Nel 1715 un'ala dell'edificio fu destinata ad accogliere il Conservatorio dei santi Clemente e Crescentino, o "delle Zoccolette", ed i mendicanti furono trasferiti al complesso di S. Michele a Ripa. L'ospizio fu allora suddiviso in due istituzioni: un ospedale per sacerdoti poveri, fondato dal farmacista romano Giovanni Antonio Vestri cinquanta anni prima presso la chiesa di S. Lucia del Gonfalone, ed una Congregazione fondata dal sacerdote Giacomo Palazzi formata da cento preti assistiti da venti chierici: proprio da questa congregazione l'ospizio fu denominato "dei Centopreti". L'ospizio fu chiuso durante l'epoca napoleonica e riaperto nel 1820; successivamente fu affidato all'Ordine di Malta che vi aprì un ospedale militare.