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Il Sultano, stampa di Filippo Ferrari del 1826
FILIPPO FERRARI
(Roma 25 febbraio 1814 - 30 gennaio 1897)
Numerosissime sono le acqueforti di Filippo Ferrari, scultore ed incisore che, carbonaro e repubblicano, partecipò alla difesa della Repubblica romana del 1849.
Negli anni che vanno dal 1823 al 1849 il materiale iconografico è numerosissimo e, spesso, artisticamente rilevante, per gli anni che seguono i documenti iconografici diventano più scarsi e d'inferiore qualità.
Nel 1823 il Ferrari pubblica l'opera Costumi ecclesiastici, civili e militari della Corte di Roma disegnati all'acquaforte, presso Luigi Nicoletti, via del Babuino n. 122 vicino la piazza di Spagna. Il volume raccoglie incisioni di costumi della corte pontificia, di diversi ordini religiosi e di costumi caratteristici del meridione italiano.
Filippo Ferrari (Roma 25 febbraio 1814 - 30 gennaio 1897) aveva seguito gli studi giuridici e poi aveva iniziato la carriera artistica di incisore e scultore sotto la guida di uno zio paterno. Autore a Roma nel 1826 di una raccolta di costumi civili romani ed ecclesiastici dello Stato pontificio disegnati ed incisi all'acquaforte, fu padre del famoso Ettore Ferrari, anch'egli pittore e scultore, attivo uomo politico della Sinistra democratica.
Aveva bottega in via Sistina n. 79.
La coerenza con le sue idee politiche gli era costata un lungo isolamento, che si interruppe sul finire degli anni Cinquanta, quando ottenne commesse al cimitero del Campo Verano. Fra le sue opere più significative ricordiamo: un busto di Giovanni de' Medici del 1874 collocato al Pincio, un riquadro a basso rilievo con il Ritrovamento del Laocoonte del 1883, collocato al lato dell'ingresso principale dei palazzo delle Esposizioni di Roma, e le statue di Apollo e Fidia, sistemate sul terrazzo del medesimo palazzo l'anno dopo.