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Vincenzo Confalonieri
CONFALONIERI VINCENZO
(1903-1981)
Dal Notiziario parrocchiale, anno VII, n. 8 di novembre 1981
di Giovanni Bonacina
IN MEMORIA
Erano le 7.30 di giovedì 22 ottobre, quando mesti e lenti rintocchi del campanone della Parrocchia annunciavano che l'anima di Vincenzo Confalonieri lasciava questa terra per l'incontro col «Vivente» ed entrare con Lui nella sua casa. Vincenzino era un vero cristiano: un uomo di grande fede.
Ciò è apparso in modo particolare nella sua lunga malattia e nella pur lunga e dolorosa agonia, accettando con virile rassegnazione la divina Volontà, pregando fino all'ultimo istante: non aveva più la forza di parlare, ma le labbra si muovevano continuamente in una estrema preghiera.
Degente in ospedale per un controllo generale, ebbe un'improvvisa crisi ed in piena coscienza aveva voluto che l'Unzione degli Infermi gli fosse amministrata dal suo Parroco. Quando si parlava di morti improvvise, e come tanta gente diceva che fosse la più bella morte, così senza capire si passava all'al di là, lui affermava con convinzione che preferiva la sofferenza per poter capire fino all'ultimo: per presentarsi davanti a Dio preparato, col pentimento sincero e la rassegnazione alla sua Volontà. Si usa dire, quando si muore, che tutti sono buoni: è l'aspetto immediato che viene a galla.
Pur certi che anche lui avrà sofferto per i suoi difetti, per le sue mancanze: ma il riconoscersi peccatore sforzarsi di fare il bene, come ha fatto lui, sono già virtù.
Fu sempre un buon cristiano fino dalla giovinezza, pronto per tutte le attività parrocchiali: nella cantoria, con Don Carlo: primo nelle iniziative nell'aiutare a preparare le solennità religiose e ne godeva della loro buona riuscita. Con un gruppetto di amici (ma poi divennero molti), nel lontano 1927 fondò il « Circolo Giovanile di Azione Cattolica » che si volle dedicato a S. Agostino.
Di molte altre iniziative di allora, lui era l'animatore; giornate antiblasfeme in occasione delle sante Quarantore: partecipazione a convegni, congressi, serate di conferenze per giovani, visite agli ammalati ... soprattutto le grandi feste per il 40° di Sacerdozio di Don Enrico Colnaghi e il 15° centenario della Morte di S. Agostino nel 1930. Tanti documenti e foto del tempo lo ricordano nella sede della S. Agostino.
Conservava tutto ciò che riguardava Cassago con scrupolosa attenzione: la tradizione Agostiniana, giornali, foto, ritagli di giornali, opuscoli, pubblicazioni varie, che in parte lasciò alla sede, come testimonianza della cultura locale. Si diede molto da fare per scoprire e portare alla luce reperti antichi, prima con Pasqualino, poi con Pierino; e quando fu demolito il castello Visconti, nell'oscurità delle ombre serali, con una carriola recuperava cimeli e li metteva in salvo da gente di pochi scrupoli che li svendeva; indicava grossi reperti archeologici, come tombe romane, colonne antiche, a Pasqualino perché provvedesse a mezzi di trasporti più attrezzati. Dopo aver faticato tanto, soffrì molto nel vedere questo materiale salvato con tanto amore, non ancora degnamente sistemato, anzi quasi nascosto tra incolte erbe. (Speriamo che si dia presto una decorosa sistemazione!). Soffrì ancora per immeritati ed affrettati giudizi e valutazione della sua opera.
Fu un vero cristiano nell'ambito della sua numerosa famiglia: figli piccoli durante la guerra col problema di che sfamarli: tempi difficili per l'istruzione, ma con fiducia nella Provvidenza riuscì ad assolvere i suoi compiti e a trasmettere i suoi principi di cristiano convinto. Ed ora a me piace immaginarlo lassù: cercare S. Agostino e discutere a lungo con lui: parlargli del nostro Cassago, perché mantenga viva la sua tradizione cristiana. E noi quaggiù, uniti a lui nella « Comunione dei Santi », preghiamo che ci impetri dal caro nostro S. Agostino grazie e benedizioni celesti su tutti: su i suoi cari la santa rassegnazione: sugli amici e sulla comunità parrocchiale l'aiuto del grande Santo di Ippona, perché ci faccia capire il profondo significato del suo pensiero: «Tu, o Signore, ci hai fatti per Te: inquieto è il nostro cuore finché non riposi in Te ».
Dal Notiziario parrocchiale, anno VII, n. 8 di novembre 1981
di Ernesto Cattaneo
N. 21 ottobre 1903 - M. 22 ottobre 1981
CASSAGO
Nella pace senza tramonto vive ora Confalonieri Vincenzo spentosi il giorno 22 ottobre 1981 con la serenità nel cuore, consapevole di andare incontro al suo Signore. E' doveroso da parte nostra, ricordare una persona che all'Associazione S. Agostino ha dato un contributo notevole, sia sul piano storico che culturale. Fu uno dei promotori della costituita Associazione S. Agostino, e con fine intuito seppe capire quanto fosse importante per Cassago, avere un gruppo che sviluppasse e diffondesse l'antica tradizione Agostiniana. E come nel 1930 fu animatore e protagonista dei solenni festeggiamenti in occasione del XV centenario della morte di S. Agostino, nel 1976 con Pierino preparò l'apertura del decennio che ci separava dal 1986 quando si celebrerà il XVI centenario del soggiorno di S. Agostino nel nostro paese.
Con l'apertura della sede, realizzata grazie ad un preciso desiderio del compianto Don Giuseppe Panzeri, Vincenzino non esitò a privarsi di quanto gelosamente aveva custodito; foto, ricordi personali, giornali e riviste, pur di dotare la sede di dati storici. Collaborò fino a quando le forze glielo permisero, nella ricerca storica ed archeologica, dando un contributo notevole allo sviluppo culturale della nostra associazione. Scrisse memorie del tempo passato, pieno di ricordi, molti dei quali sono stati pubblicati sul Bollettino Parrocchiale, e ha dato a tutti noi un esempio mirabile del suo attaccamento e del suo grande amore per S. Agostino.
Gli anni ed il male che lo hanno colpito, lo hanno affievolito, e se qualche volta lo abbiamo trovato dissenziente, bisogna dire che lo era sul metodo, ma mai sul contenuto dell'Associazione che ha sempre stimato e sostenuto. Ora riposa nella pace del Signore, la pace del sabato espresso da S. Agostino e siamo certi che pregherà per tutti noi in unione di spirito degli amici che lo hanno preceduto e che vivono nella gloria di Dio. Grazie Vincenzino, per quello che ci hai insegnato e per quanto ci hai donato. L'Associazione nel suo cammino terrà conto di quanto ci hai lasciato, e sul tuo esempio continueremo ad amare S. Agostino, conservando nel nostro cuore l'antica tradizione.
Il Presidente dell'Associazione S. Agostino