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Cammino di S. Agostino: Barzanò

Il volantino che presenta la serata

Il volantino che presenta la serata

 

 

CAMMINA CON NOI

Barzanò, 13 maggio 2016

Sala Civica via Mons. Colli 10

 

 

 

Nella serata di venerdì 13 maggio viene organizzata dalla Biblioteca Civica di Barzanò, con la collaborazione di alcune associazioni, una serata per presentare la realtà del Cammino di sant'Agostino.

La serata dal titolo "Cammina con noi" vuole far conoscere il percorso, l'origine, le motivazioni del Cammino di sant'Agostino, cercando di introdurre e anche di approfondire qualche cenno storico che lega il territorio attraversato dal percorso con la figura di sant'Agostino.

L'incontro si svolgerà nella Sala Civica di Barzanò e vedrà l'intervento di due relatori: l'ing. Renato Ornaghi ideatore e promotore del Cammino di sant'Agostino, nonchè presidente della associazione culturale Cammino di sant'Agostino, e il prof. Luigi Beretta, presidente dell'associazione storico-culturale sant'Agostino di Cassago Brianza, studioso della figura del santo e delle devozioni storiche e popolari che hanno radicato la figura del santo nel paese di Cassago dove Agostino ha soggiornato nel 386-387 d. C. nella villa dell'amico Verecondo per prepararsi al battesimo che ricevette da sant'Ambrogio nella notte di Pasqua dell'anno 387.

 

Agostino fu ospite nelle proprietà di campagna a Cassiciaco dell'amico Verecondo per diversi mesi, fra il 386 e il 387 d. C. in un periodo cruciale della sua vita, durante la quale maturò definitivamente la propria conversione. Il nono libro delle Confessioni ci rievoca appassionatamente quei mesi, nel lungo travaglio che lo decise ad abbandonare l'insegnamento della retorica per approdare, attraverso il battesimo, alla consacrazione della sua vita a Dio. Cassiciaco è dunque un punto fermo nella vita di Agostino, un caposaldo irrinunciabile di riferimento per la comprensione della sua opera. Egli stesso non dimenticò mai gli avvenimenti di quei giorni, la cui memoria gli faceva gustare la dolcezza di confessare a Dio i pungoli interiori con i quali l'aveva domato (Conf. 9, 4, 7). Il luogo del ripensamento e delle meditazioni di Agostino è di conseguenza giustamente divenuto famoso, in virtù della misericordia che Dio gli accordò con mirabile prestezza (Conf. 9, 4, 12). Agostino a Cassiciaco, come del resto, da allora in poi, per tutta la sua vita, incomincia ad approfondire e ricercare se stesso, manifestando apertamente un grande desiderio di conoscere la verità, mediante l'uso della ragione. Tempra autentica di pensatore e di mistico, egli non si accontenta di aderire alla verità per mezzo della fede, ma vuole analizzare il significato, scoprirne la bellezza attraverso la penetrazione della mente (C. acad. 3, 20, 43). Ne abbiamo una significativa conferma nell'attività letteraria che vi esplicò interamente al servizio di Dio, benchè ancora sbuffante, come nelle pause di una lotta, di alterigia scolastica e che è testimoniata nei libri ricavati dalle discussioni, che ebbe con gli amici presenti o solo davanti a Dio (Conf. 9, 4, 7). Queste opere sono i tre dialoghi Contra Academicos, De beata Vita, De Ordine e i Soliloqui, cui va aggiunto l'epistolario scambiato con l'assente amico Nebridio. Si tratta di opere famose, che aggiungono un fascino nuovo e particolare al luogo che storicamente ne ha definito lo scenario. Un fascino che è ancora più seducente, se consideriamo che l'ambiente non si riduce a semplice quanto indispensabile contorno dei dialoghi, ma anzi si propone, negli aspetti quotidiani o occasionali che introduce, quale stimolo all'indagine e all'analisi di Agostino e discepoli, correggendone ed esaltandone i contenuti. Il contributo in positivo del luogo nell'economia generale di quelle opere è così tanto marcato e tangibile, da far sorgere la naturale curiosità di localizzarlo. Dove si trovava e, se esiste ancora, dov'è oggi Cassiciaco? Molti autori si sono cimentati nel dare una risposta con alterna fortuna e spesso scarne documentazioni. In ogni caso sin dalla fine del Medioevo l'unica località che veniva accostata nella tradizione storica e letteraria al rus Cassiciacum era Cassago in Brianza. A parte una diversa identificazione, proposta a metà Ottocento da Alessandro Manzoni che poi si ricredette per "aver avvalorato una ipotesi ignorantemente falsa", Cassago è rimasto ed è l'unico luogo che ha ogni presupposto per corrispondere alla località agostiniana. Lo confermano la toponomastica, la tradizione storico-letteraria e devozionale: lo dimostra in primis l'archeologia che a partire soprattutto dal 1950 in poi ha rivelato la presenza a Cassago di un importante insediamento romano che si è sovrapposto a un precedente abitato celto-gallico. Le scoperte hanno dimostrato che a Cassago nel IV-V secolo d. C. esisteva una villa romana.