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Il percorso italiano del Cammino
IL CAMMINO DI SANT'AGOSTINO
Il Cammino di Sant'Agostino è un cammino di pellegrinaggio ideato e pensato inizialmente per collegare nelle sue varie tappe venticinque Santuari mariani presenti sul territorio di una piccola area della Lombardia: la Brianza. Al centro della Brianza si trova Cassago, che corrisponde all'antico rus Cassiciacum dove si trovava la villa di Verecondo che ospitò Agostino, i suoi familiari, gli amici e alcuni discepoli nel 386-387 d. C. alla vigilia del suo battesimo.
In questa località Agostino scrisse i Dialoghi, le prime opere note della sua immensa produzione letteraria.
Questo luogo, ricco di memorie e tradizioni agostiniane è il fulcro del percorso in terra brianzola e ha contrassegnato la denominazione stessa del percorso: Cammino di sant'Agostino.
Il percorso idealmente segue gli spostamenti del santo in terra lombarda: da Cassago la strada porta il pellegrino a raggiungere la città di Milano, dove Agostino insegnò e fu battezzato da Ambrogio, e infine prosegue per Pavia, dove sono conservati e custoditi con amore dai frati agostiniani i suoi resti mortali.
Per dare ulteriore "peso agostiniano" al Cammino si è pensata anche un'altra importante aggiunta: il cosiddetto "gambo genovese" del Cammino, che permette ai pellegrini liguri di raggiungere Pavia lungo l'antica Via del Sale, che riprende lo straordinario percorso seguito dal corteo del re longobardo Liutprando che nella prima metà del secolo VIII portò il corpo di Agostino dalla Sardegna (Cagliari), via Genova e Savignone fino a Pavia.
Dopo la manifestazione Crossroads of Europe - Cammini d'Europa svoltasi a Pavia a giugno 2012, il Cammino di S. Agostino raggiunge il Nordafrica: 1300 km a piedi per due mesi di pellegrinaggio dalla Brianza a Ippona.
Insieme ai venticinque Santuari (alcuni già di per sé assai pregevoli dal punto di vista storico e architettonico) il percorso di questo Cammino è stato concepito in modo tale da ricomprendere lungo la strada i più importanti siti artistici e più in generale d'interesse del territorio brianzolo (chiese, monasteri, monumenti antichi e moderni, parchi, ville di delizia).
Il Cammino, nel suo tratto italiano, dunque si snoda su un itinerario molto ricco dal punto di vista paesaggistico, nella prima fase circolarmente chiuso su se stesso (con l'arrivo a Monza cioè coincidente con il medesimo punto di partenza): la sua lunghezza è di 353 km, suddivisa in quindici giornate di viaggio. Vengono toccati 25 Santuari mariani e Cassago, l'antico rus Cassiciacum di Agostino e Verecondo.
La seconda fase ("il gambo milanese") presenta un percorso più rettilineo e breve: 62 km per 3 giornate di cammino e porta il pellegrino da Monza a Milano e quindi a Pavia.
Il "gambo genovese" ha infine una lunghezza di 148 km per cinque giornate di percorso: da Genova si giunge a Pavia lungo l'antica via del sale che fu percorsa dalle spoglie mortali di Agostino nel suo trasporto da Genova, dove approdarono dalla Sardegna, fino a san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia dove tuttora riposano.
La lunghezza complessiva del Cammino di Agostino in Italia è dunque pari a 563 km per 23 giorni di cammino complessivi.
Un quarto tratto prevede l'allungamento del Cammino al Nord Africa, il che ha notevolmente ampliato la portata del Cammino che ora abbraccia due continenti per un percorso totale di 1300 Km.
Al fine di estendere la "valenza Mariana" del Cammino di Sant'Agostino ad altri importanti Santuari lombardi, il numero di questi sul tracciato dal 2014 è stato esteso a cinquanta, per disegnare un vero e proprio Rosario di Santuari a cielo aperto, coinvolgendo così in modo unitario i territori delle Province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Bergamo e Varese, nonché a seguire di Milano e Pavia.
Con questa nuova estensione il Cammino ancor più consente di fruire dei tesori artistici, architettonici, ambientali, culturali di un territorio che fu capitale dell'Impero, regno Longobardo, Ducato di Milano. L'estensione ai 50 Santuari approfondisce la riscoperta del patrimonio turistico lombardo nell'ottica di viaggio lento, coerente col tema "ecologico" del noto evento internazionale milanese Expo 2015: "nutrire il pianeta, energia per la vita".
Il pensiero "forte" di un pellegrino in cammino scritto su una pietra della strada
L'ispirazione originaria sottostante a questa proposta di Cammino è di matrice mariana. Mai come nel territori del Cammino (soprattutto in quelli della Brianza) la venerazione della Madonna Madre di Dio si è manifestata in tutta un'impressionante serie di edifici di culto e più in generale di testimonianze popolari di fede ben tuttora evidenti nella miriade d'icone, edicole, cappelle, grotte mariane ammirabili in una passeggiata non distratta per uno qualsiasi dei Comuni del territorio.
Pellegrini in partenza per il viaggio
Ad arricchire questo patrimonio pressoché unico di testimonianze di fede nella Vergine va ad unirsi la presenza di Sant'Agostino di Ippona in Brianza, nel Comune di Cassago, l'odierno Rus Cassiciacum, in un momento di cammino di fede fondamentale per questo Santo.
Uno dei simboli, che la tradizione iconografica rapporta alla conversione di Agostino, è costituito dalla famosa "cintura" che la Vergine donò a Santa Monica, la madre di Agostino e che nel Cammino viene ripreso dalla circolarità del percorso brianzolo che abbraccia la località, Cassago, dove ebbe avvio la prima esperienza di vita comunitaria che sfocerà in Africa nel monachesimo agostiniano.
Questo primo tratto caratterizzato dalla circolarità offre elementi simbolici di riflessione non banali che sono già evidenti nell'emblema identificato per il Cammino stesso, ma soprattutto nella cintura agostiniana quale simbolo d'impegno e di costanza nella propria fede, nella propria idealità, nella propria vocazione esistenziale: immagine di un percorso di vita che muove e ritorna allo Spirito.
La Cintura è anche un simbolo agostiniano di adesione intima al proprio credo, maturato dopo un impegnativo cammino di conversione. Il legame fra il pellegrino, la Vergine e gli agostiniani è splendidamente espresso in una famosa opera di Caravaggio commissionata dai monaci agostiniani a Roma per la loro chiesa di S. Agostino. Nel quadro la Madonna è in piedi col fanciullo fra le braccia in atto di benedire: s'inginocchiano avanti due Pellegrini con le mani giunte: e il primo di loro è un povero scalzo ai piedi, e alle gambe, con la mozzetta di cuoio, e il bordone appoggiato alla spalla, ed è accompagnato da una vecchia con la cuffia in capo.