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Il Cammino di sant'agostino: Alzate

Il Santuario della Madonna di Rogoredo

Il Santuario della Madonna di Rogoredo

Il timbro applicato al Santuario della Madonna di Rogoredo

Il timbro del Santuario della Madonna di Rogoredo

 

 

IL CAMMINO DI SANT'AGOSTINO

Alzate

 

Santuario della Madonna di Rogoredo

 

 

 

Il Santuario della Madonna di Rogoredo, dedicato a S. Maria Nascente, si alza nel bel mezzo di una delle più belle valli dell'alta Brianza a ridosso della grande brughiera del Terrò. Nella tradizione religiosa locale vengono ricordati molti miracoli attribuiti alla Vergine che è stata effigiata in una nicchia della cappella nel mezzo del bosco ricco di querce.

Tra i miracoli, si segnala quello di un fanciullo di sei anni, muto, che incominciò a parlare; e quello di una giovinetta di Lonone, pure muta, che ebbe libera la favella. Probabilmente questa cappella era stata innalzata per proteggere e rincuorare i viandanti che percorrevano la valle del Terrò, che già nel nome ricorda l'insicurezza del luogo, le paure e gli spaventi dei viaggiatori.

La tradizione orale contadina locale al riguardo lascia pochi dubbi: sono numerosi i racconti e le storie che descrivono le vicissitudini di molti viandanti che nel loro viaggio invocarono la Madonna e per questo motivo furono graziati dai banditi che infestavano i boschi.

A motivo di questo retaggio storico molto probabilmente all'inizio del 1600 fu eretto un santuario la cui realizzazione richiese con molta fatica e grandi sacrifici soprattutto economici.

L'aspetto attuale del Santuario con le pietre a vista rivela che furono usati vari materiali, diversi e raccolti un poco alla volta come capitava. Il tempio ha comunque un aspetto imponente ed anche di un certo pregio architettonico. Lo chiamarono subito il santuario "della Madonna di Rogoredo" perché sorgeva in un luogo di "rogore" ovvero di querce.

L'affresco della Madonna con Bambino, piuttosto bello artisticamente, è alquanto simile a quello che si trova nel santuario della Madonna dei miracoli a Cantù ed è conservato dietro l'altare maggiore.

Con il tempo furono numerosi i fedeli che cominciarono a giungere da tutta l'alta Brianza, dal Comasco e dal Lecchese per chiedere qualche grazie alla Madonna di Rogoredo, tanto che prese corpo l'abitudine di celebrare solenni festeggiamenti in occasione della natività della Vergine l'8 settembre.

A partire dal Settecento alle tradizionali celebrazioni religiose fu associata una festa con varie manifestazioni collaterali che avevano lo scopo di raccogliere fondi per il santuario. Nell'Ottocento, quando l'ambiente urbano modificò il paesaggio, con la scomparsa del bosco di querce, fu deciso di realizzare un lungo viale di platani in quattro file per creare un accesso maestoso e prospettico del tempio.

Oggi questi originari filari sono stati sostituiti con altre essenze altrettanto maestose e adeguate all'ambiente e all'aura spirituale del luogo.

Tra i devoti che ogni, anno, accorrono al Santuario, sono da menzionare i piccoli Sordomuti del Pio Istituto e non pochi Sordo­parlanti. La Madre di ogni Grazia dispensa i suoi favori su questi prediletti, che Ella stessa ha desiderato avere tanto da presso, nella principesca dimora dei De Szetb Giovio.