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Il Cammino di sant'agostino: Inverigo

Copia dell'immagine della Madonna del latte sulla torre del Santuario di S. Maria della Noce

Copia dell'immagine della Madonna del latte sulla torre

Timbro applicato al del Santuario di S. Maria della Noce

Timbro del Santuario di S. Maria alla Noce a Inverigo

 

 

IL CAMMINO DI SANT'AGOSTINO

Inverigo

 

Santuario di Santa Maria alla Noce

 

 

 

Il Santuario di Santa Maria della Noce prende origine dalla devozione popolare delle persone di Inverigo, che vollero ringraziare la Madonna per aver soccorso e protetto due bambini che si erano smarriti in un bosco. L'episodio risale probabilmente al 1501. Secondo quanto tramanda il popolo, la Vergine apparve loro sopra un albero di noce, con in braccio il Bambin Gesù e li portò in salvo.

La costruzione della chiesetta in pietra inizia nel 1519. Al suo interno è conservata la sacra effige della Madonna col Bambino, dapprima venerata come Madonna delle Grazie, poi come Madonna del Pane ed infine come Santa Maria alla Noce. Nel 1582 a seguito di una visita di San Carlo Borromeo, vescovo di Milano, si decise di costruire un Santuario vero e proprio.

I lavori tuttavia furono completati solo molti anni dopo per motivi economici.

Fortunatamente a questo luogo di pietà popolare si volge l'attenzione della famiglia Crivelli che dominava sul territorio. L'edificio deve essere stato completato tra il 1660-70 se nel 1671, come recita una lapide latina murata a destra dell'altare maggiore, il marchese Giovan Battista Crivelli, creato da papa Urbano VIII Cavaliere e Commissario generale del militare Ordine dell'Immacolata Concezione, stabilisce la celebrazione di una messa ogni venerdì alla presenza di quindici poveri che al termine dovevano percepire un'adeguata elemosina.

Il complesso su cui sorge il Santuario per molti decenni fu adibito a mercato della seta e dei bigatti: erano presenti botteghe, negozi e una osteria. Ai nostri giorni sono rimaste solo delle abitazioni, che formano un nucleo di case raggruppate attorno al Santuario, lontane rispetto al paese vero e proprio. La facciata del Santuario è in stile classico e a tratti severo nella sua forma a capanna, sulla quale risalta il portale seicentesco in legno intagliato, che riesce a ricordare l'atmosfera secolare del luogo.

Di grande interesse si propone anche il vecchio campanile, che, attaccato alla chiesa, ha una struttura in cotto, che poggia su una base di blocchi di serizzo, alternando oculi ed archi. E' di grande valore architettonico perché costituisce un esempio molto significativo nell'arte dell'area milanese. La Torre è più antica del Santuario ed ha origini medievali, simile a quelle torri di segnalazione che univano Lecco, Erba, Mariano e Cantù e probabilmente era il campanile dell'antica cappella di Santa Maria. L'interno della Basilica, in stile dorico e a croce con le due cappelle laterali, ha un grande vano centrale quadrato sovrastato da una cupola a calotta cieca decorata con lacunari e rosoni. La luce proviene dalla lanterna allungata, mentre i pennacchi sono affrescati con le immagini degli evangelisti. La navata centrale conduce direttamente all'altare maggiore, su cui è posta la Vergine col Bambino, statua policroma in legno del Seicento.

Sopra la porta che conduce in sacrestia, nell'abside, è stato posto recentemente un quadro, strappo di affresco trasportato su tela e proveniente dalla vecchia parrocchia di Inverigo; rappresenta Maria che allatta il Bambino. Essa potrebbe rappresentare la più antica raffigurazione di S. Maria della Noce, o forse più precisamente, dell'antica dolcissima «Madonna del Pane». Nel corso del XVII secolo, l'originaria immagine venne sostituita dalla statua in legno policromo della Vergine con il Bambino, tuttora custodita all'interno dell'edicola posta al centro dell'altare maggiore.

Le cappelle laterali sono decorate con stucchi che richiamano il gusto seicentesco e sono intitolate a San Carlo raffigurato nella bella pala del Marazzone (1618), e a San Giuseppe (ora al Santo Crocifisso). Sulle pareti laterali si trovano le grandi tele che rappresentano l'Assunzione della Vergine del XVI secolo, opera del Caresana, e la "Visitazione della Vergine a Santa Elisabetta" opera del Crivelli del XV secolo. Altre opere molto importanti conservate nel Santuario sono l'affresco di "Gesù e la Cananea", probabilmente opera della scuola dei Carracci, proprio sopra l'ingresso e le due tele del "San Girolamo" e "Gesù nell'Orto degli Ulivi", risalenti al Cinquecento.

La Festa solenne del Santuario si celebra il 15 agosto.