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XII sec.: Chiesa S. Maria de loco Cassiago

Il frontespizio del volume

Il frontespizio del volume

 

Recordatio dei beni della chiesa di S. Maria de loco Cassiago

 

 

NOTE AGIOGRAFICHE FASCICOLO 6°, di Pio Franchi De Cavalieri SCRITTORE ONORARIO DELLA BIBLIOTECA VATICANA

ROMA TIPOGRAFIA POLIGLOTTA VATICANA 1920

 

 

 

IL CODICE 4 DI S. ALESSANDRO IN COLONNA

Il codice 4 della biblioteca del Consorzio di S. Alessandro in Colonna a Bergamo è un grande passionario membranaceo del secolo XI, allo mm. 346, largo 260. I fogli sono 287; i fascicoli 35, tutti quaderni, tranne il trigesimosecondo di 10 fogli e un ternione alla fine, dal quale fu strappata la penultima membrana. I quaternioni vennero numerati alla romana, da una mano coeva, nel marg. inf. medio dell'ultima pagina di ciascun fascicolo: nel fascicolo 32 il numero manca. Doppia è la numerazione dei fogli, l'una, più antica (prob. del secolo XIV) e in numeri romani, occupa il bel mezzo del margine esterno (1) delle singole carte aversae (si omisero, per sbaglio, i ff. 80. 90, 131); l'altra, del principio del sec. XIX, in cifre arabiche, si trova presso l'angolo superiore esterno del recto. Fu tagliato via il margine inf. dei ff. 12. 13. 25. 83. 261. 264. 275; strappato l'angolo inf. esterno del f. 80, non senza qualche danno del testo. Parecchie le pagine lacerate e quindi ricucite con filo, bianco (ff. 3. 5. 9. 16 etc.) o di colore (f. 18).

La scrittura di più mani, tutte peraltro coeve, è a due colonne di 36-37 linee (talvolta 35; verso la fine, 38-40). Rossi i titoli e le lettere iniziali, alcune delle quali presentano i soliti ornati lineari, o soltanto in rosso o in rosso e nero, talora anche in verde (f. 130) o in giallo (ff. 31v. 34r). Il rubricatore introdusse i singoli titoli negli spazi lasciati in bianco, copiando quelli che l'amanuense aveva a bello studio scritti in inchiostro lungo il margine esterno o nel marg. inferiore.

Nell'interno dell'opercolo anteriore una mano del secolo XVII o XVlll notò Codex 4 scriptus saeculo XI \ in quo hahentur \ Vitae Sanctorum per \ circulum anni.

Il f. I, tolto da altro libro membranaceo, contiene la tavola dei canoni evangelici in elegantissima onciale di imitazione, prob. del sec. IX, giusta il parere del collega Mons. Vattasso; con ornato di colonne ed archi, a colori. Nel recto mostra la segnatura Codex 4 o, sotto, prove di penna del sec. XIV; nel verso, l'indice delle vite più e Passioni contenute nel nostro volume, di mano del sec. XIV-XV; tutto ciò senza aver prima raschiato o lavato comechessia l'antica scrittura, gli antichi ornati. Un indice più compiuto si legge nel f. II cartaceo, aggiunto su gl'inizi del sec. XIX; e in calce porta la nota: Marius Lupus in suo Codice Diplomatico mentionem facit de hoc codice. En verha M. Lupi in opere superius laudato. Mi dispenso dal riferire il passo, che ognuno può leggere presso quell'autore, vol. I, dissert. I, col. 48-49.

Nel margine sup. del f. 1r fu scritto, durante il secolo XV, Iste liber est eccl(esi)e d. (cioè dommi; cf. f. 287v) s. Alex(andr)i in columna burgi s. leonardi civitat. pergam. La stessa nota di postsessione ricorre a ff. 121 (in marg. inf.); 284 (in marg. inf.); come pure, ripetutamente, a ff. 286v. 287v, scritta da altre mani, però dello stesso secolo XV.

Fra il f. 240 e il 241 trovai, sciolte, tre carte di un passionario membranaceo, più piccolo, vergato (per giudizio del citato Mons. Vattasso) sul cadere del sec. X, a linee piene (26 per pagina). La prima contiene la fine della passio di s. Margarita Antiochena (= BHL 5303) e il principio della passio s. Andreae (= BHL 428): la seconda e la terza, due frammenti della passio di s. Vito, cioè dalle parole Ista quae me audis loqui alle parole qui imperat ventis et mari (v. Mombrit. II 635, 5-636, 13 ed. Solesm.) e da quomodo abernuntio (sic) ? sanctus Vitus dixit a vel ad canos eius honorem [v. Acta SS. Bolland. II iun. 1023 col. 1, 16-1024 col. 2, 5).

A f. 284v quella mano del sec. XIX in., che compilò l'indice al principio del codice, notò Ista passio S. Alexandri edita est. Vide Bolland.

La col. destra del f. 286v è una lista di rendite varie, vergata da due mani del sec. XII, come del sec. XII è la passio che precede, di s. Alessandro.

Nel f. 287 si legge un 'Breve recordationis' de omnibus fictis honoribus conditionibus usibus et redditibus et de omnibus rebus de loco, nonché de rebus, ecclesie s. Mar(iae) de loco Cassiago, del sec. XII. Nel verso di detto foglio, oltre quel che abbiamo già indicato, occorrono quattro note di possessori, disgraziatamente erase, la penultima delle quali comincia Ego pres)b(yte)r ..., l'ultima sonava Iste liber est Mei Alexandri ... (presbyteri, custodis, o simile) ecclesie s. Alexandri (le parole Iste - Alexandri furono poi cancellate e aggiunto, con inchiostro diverso, in columna etc). Seguono prove di penna (aleluy pax vobis, gloriosus Deus in sanctis eius), una nota del sec. XVII-XVIII (X kal. lulii. Passio s. Desidera. Pag. p(rim)a dicitur martirem Desiderium ultimis seculis hoc est nostris temporibus hahere (jaudemus); una immagine di N. S. con libro in mano, due immagini del Crocifisso (queste e quella delineate da rozzissima penna); una mano benedicente.

La legatura è antica, in legno coperto di cuoio castano impresso, oggi malconcia, Gli opercoli avevano un guernimento di borchie d'ottone, nel centro e ai quattro angoli, due soltanto delle quali rimangono illese, nella tavola posteriore. Restano altresì le vestigia delle correggie che dagli orli dell'opercolo anteriore, dov'erano fissate, andavano a mordere altrettante piastrine triangolari metalliche (ora perdute) circa il mezzo della tavola posteriore.

Nel dorso una scheda cartacea porta scritto, di mano del sec. XVII-XVIII, Codex \ Passionarinm \ saeculi XI \ Vite Sanctorum \ per circulum anni \ H. Più sotto, in un tondino di carta, N. 21. La staffa di cuoio color di rosa, che traversa nel suo mezzo il dorso del codice, serviva, credo io, di presa per tirare il volume giù dallo scaffale senza danno della legatura.

Ed ora, la lista dei testi agiografici.

 

1 (f. 1) passio sanctae Martinae virginis et martyris.

Inc. Cum Romae esset impiissimus Alexander imperator, ei a militibus sub nomine christianitatis. Des. collegit autem corpus eius Ritorius episcopus ... et posuerunt in orto qui vocatur Mirabilis. Passa est autem ... Cf, BHL 5587 ss.

 

2 (f. 1v) eodem die, sancti Concordii martyris = BHL 1906.

 

3 (f. 2v) passio sancti Theogenis martyris = BHL 8106.

 

4 (f. 4) idus lan., depositio sancti llarii = BHL 3885.

 

5 (f. 7) III kal. Febr. (sic), passio sancti Pontiani martyris = BHL 6891.

 

6 (f. 8v) eodem die, sancti Felicis presbyteri = BHL 2885.

 

7 (f. 9v) XVII kal. Februarii, passio sancti Marcelli papae =BHL 5235.

 

8 (f. 13) XIII kal. Februarii, passio sancti Sebastiani martyris - BHL 7543.

In duos libros dispertita, quorum alter inc. (f. 21v) vv. Diebus itaque acceptae dilationis (Mombrit. II 467, 27 Solesm.).

 

9 (f. 30v) eodem die, passio sanctorum martyrum Solutoris, Octavi et Adventoris = PNL 85.

 

10 (f. 31v) eodem die, passio sanclorum Marii, Marthae, Audifax et Abacum martyrum = BHL 5543.

 

 

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(1) Cosa molto rara, a giudizio anche di quei colleghi che (mi si passi l'espressione) in codicibus Latinis inhabitant, e che difticilmente si riscontrerà fuori dei manoscritti stragrandi di uso corale. Nel cod. Vat. gr. 455, del sec. X, pare che così fossero numerati, originariamente, i fascicoli, però nel f. recto.