Contenuto
Percorso : HOME > Cassago > Archivio Storico > Novecento > Soldati morti 1915-1918 > Pietro ViganòSOLDATI DI CASSAGO MORTI NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE: Pietro Viganò
Soldati italiani entrano a Devetachi, una frazione del comune di Doberdò del Lago, in provincia di Gorizia
SOLDATI DI CASSAGO MORTI NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE 1915-1918
VIGANO' PIETRO PAOLO
(28.6.1892-14.09.1916)
L'anno millenovecentosedici addì dieci di novembre ore undici nella Casa Comunale di Cassago.
Io sottoscritto Galli Francesco segretario comunale delegato con atto ventuno agosto millenovecentoquattordici ufficiale dello Stato Civile avendo oggi ricevuto dal Ministero della Guerra estratto di atto di morte del soldato Vigano Pietro, inscritto nel Fascicolo 13 del Registro tenuto dal 29 Reggimento Fanteria a pagina 87 N. 993 d'ordine ho per intero ed esattamente trascritto la copia suddetta che è del tenore seguente:
"Il sottoscritto Tenente Monarca Enrico incaricato della tenuta dei registri di Stato Civile presso il suddetto Reggimento di Fanteria dichiara che nel Registro degli Atti di morte a pagina 87 ed al N. 993 d'ordine trovasi inscritto quanto segue:
L'anno millenovecentosedici ed alli quattordici del mese di settembre sul Monte Lobravica [Lohavica] mancava ai vivi alle ore diciassette e minuti venti in età di anni ventiquattro il soldato Vigano Pietro del 29° Reggimento Fanteria 7° Compagnia col N° 12768 di matricola nativo di Cassago Provincia di Como morto in seguito a ferita da pallottola di fucile per fatto di guerra sepolto a Devetatti [Devetachi] come risulta dalla attestazione delle persone a piè del presente sottoscritte.
Firmato Sciutto Antonio
Vendramini Antonio
Per copia autentica: l'Ufficiale di Amministrazione Monarca Enrico
Il Colonnello Tenente del Reggimento: firma illeggibile.
Eseguita la trascrizione ho munito del mio visto la copia medesima e l'ho inserita nel volume degli allegati a questo registro.
L'Ufficiale dello Stato Civile delegato Francesco Galli
(Atti di Morte 1916-1925 parte II serie C anno 1916 pag. 34)
VIGANO' PIETRO PAOLO (1892-1916)
Atto di nascita a Cassago nell'anno 1892 al n. 14
La famiglia abita nel 1892 in Contrada Visconti al n. 4
1. Pietro Viganò sp. Conti Giuditta
2. Filippo Viganò (1844-...) sp. Conti Giuditta (vedova, in 2° nozze con il cognato)
2.a PIETRO PAOLO (28.6.1892-14.09.1916)
Fanteria - 29° e 30° reggimento, brigata Pisa
La Brigata riunisce i battaglioni del 29° Fanteria, di stanza a Potenza, e del 30° Fanteria, di stanza a Nocera Inferiore.
Anno 1915
La Brigata, ai primi del mese di giugno, è riunita alle dipendenze della 21a divisione nei pressi di Versa a Romans d'Isonzo, nel Goriziano. Il 5 giugno entra a Gradisca, schierandosi poi sulla riva destra dell'Isonzo: questo fronte vedrà gli uomini della "Pisa" impegnati nella quasi totalità delle contese qui combattute.
Durante la I battaglia, passato il fiume all'altezza di Sagrado, la Brigata si distende alle pendici del Monte San Michele. Nel corso della II battaglia dell'Isonzo la "Pisa" continua ad attaccare le falde del San Michele: a costo di grandi perdite viene raggiunta quota 170. Ad inizio novembre il 30° reggimento, dislocato a Sdraussina, riceve l'ordine di attaccare in direzione di San Martino del Carso, ma i suoi tentativi risultano vani. Agli ordini della 28a divisione, poi, la Brigata passa nel settore di Bosco Cappuccio, in vista della IV battaglia dell'Isonzo.
Fino alla metà del mese si cerca di conquistare il cosiddetto «Dente del Groviglio», ma non vengono raggiunti che lievi vantaggi. La Brigata è infine messa a riposo alla fine di dicembre nella zona di Romans.
Anno 1916
A metà gennaio la "Pisa" è ancora di stanza nel settore di Bosco Cappuccio: i due reggimenti si alternano nel presidio della linea del fronte. Fino alla fine di maggio, si susseguono piccole azioni dimostrative. La Brigata è impegnata quindi nella V battaglia dell'Isonzo. Per impedire l'invio di ulteriori truppe austriache in quei settori, il 28 giugno viene attuata una parziale offensiva nel tratto «Groviglio»-«Ridottino»: il 29° reggimento ha successo nell'occupazione di parte delle trincee dell'«Elemento Triangolare».
Data la scarsissima distanza tra i due fronti, dopo lunghe discussioni i Comandi austro-ungarici optano per l'uso di gas venefici contro i reparti italiani impegnati nei settori del San Michele e di San Martino del Carso: dopo un lungo preparativo di artiglieria le zone prescelte per questo attacco sono infine quelle della Buca Carsica e della Lunetta. Reparti del 30° sono costretti ad abbandonare le posizioni, ma poi i superstiti, assieme ai sopravvissuti della Brigata "Regina", riescono contrattaccando a ricacciare il nemico verso le sue posizioni di partenza. Dopo un periodo di riordino, la Brigata è nuovamente inviata nel settore di San Martino: dal 6 agosto ha inizio una fruttuosa avanzata che porta gli uomini fin oltre la frazione di Devetaki (it. Devetachi, località del comune di Doberdò del Lago).
Il 14 agosto vengono conquistati gli obiettivi sulla linea Pecinka-Segeti: quest'azione è coronata dalla cattura di quasi 800 prigionieri nemici. A metà settembre la "Pisa" prende parte, a partire dal settore di Segeti, alle operazioni della VII battaglia dell'Isonzo, attaccando le posizioni nemiche sulla linea Lokvica-Pecinka. Le robuste difese austriache reggono però all'assalto dei fanti: dopo una pausa, l'azione è ripresa il 10 ottobre, in occasione dell'VIII battaglia dell'Isonzo. Lo slancio porta gli uomini della Brigata ad occupare la prima linea nemica riuscendo a fare oltre 600 prigionieri. Dopo qualche settimana di riposo, la "Pisa" è dislocata, ad inizio novembre, presso Devetachi: là alterna i suoi reparti nella difesa della prima linea nel settore di Castagnevizza.