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1829: Carestia

Effetti drammatici della siccità

Effetti drammatici della siccità

 

 

18 marzo 1829

Il parroco chiede aiuto ai Visconti per sopperire alla carestia

 

Archivio parrocchiale di Cassago

 

 

 

L'annata scorsa scarsa, i pochissimi lavoreri portarono la penuria e la fame. Molti dei nostri parrocchiani, e fra questi alcuni cronici e povere vedove mi si presentano cercandomi sussidi per non avere pane. Io che non ho un soldo di patrimonio, che la mia prebenda parrocchiale è tenuissima, che il mio presente stato è veramente ristrettissimo per cui ho bisogno anch'io di soccorso, mi trovo nella triste situazione di non potere sollevare questi indigenti.

Mi rivolgo alla conosciuta bontà delle Loro Eccellenze, come a quelle persone, che fornite di molteplici e luminose doti, e della migliore indole, avranno tutta la compassione e contemplazione per questi bisognosi. Eccomi pertanto umile ai piedi delle Loro Eccellenze pieno della più ferma fiducia nell'ottimo cuore di Loro.

Non mi estendo qui a scrivere delle commoventi espressioni supplichevoli ad un animo ben fatto, com'è il loro, non si richieggono molte parole di priego quando il bisogno è evidente ed assoluto; la pietà, la religione, la magnanimità di loro bastano per se stesse, perché si abbia a sperare tutto, specialmente, trattandosi dei bisognosi di Cassago, quel Cassago, che fu tanto caro a questa potentissima Casa, dalla quale tanto il Parroco quanti gli altri furono sempre beneficati. Quella virtù in grado eminente delle Loro Eccellenze, le quali mi fan nascere in petto la più solida speranza, mi fanno altresì attendere da Loro un benigno perdono, se mi sono arrogato.

Coi sensi i più veraci d'un cuore che Le preggia, senza adulazione, e con profondissimo ossequio, mi umilio

1829, 18 marzo