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Campana posta in opera
1830
La Fabbriceria progetta la realizzazione di nuove campane
Archivio parrocchiale di Cassago
Agli Incliti Signori Compossessori di Cassago ed Oriano Nella stretta necessità di rifare di nuovo il cadente castello delle campane di questa Chiesa parrocchiale portante la somma di austriache L. 1446 come da regolare ed approvata perizia e di rifondere le medesime campane per riparare quella rotta ed inservibile.
La sottoscritta Fabbriceria fece ricorso all'Imperial Real Delegazione Provinciale la quale con ordinanza 7022/1223 del giorno 16 andante in calce al rapporto N. 38 dell'I.R. Subeconomo del giorno 22 pure corrente si compiacque di prescrivere che prima di abilitare la Fabbriceria a contrarre tale spesa, le si facciano conoscere i mezzi per sostenerla, osservando che gioverà attivare a sollievo della pia causa colletta.
Pertanto assecondando la Fabbriceria la proposta osservazione giacché questa chiesa parrocchiale non ha altri mezzi, trovasi in dovere di rivolgersi alle S.S. L.L. R.R. per ricevere quelle oblazioni che la di Loro Bontà e Pietà le suggerirà, onde far fronte a tale e necessaria spesa.
Col più profondo ossequio e più rispettosa stima si rassegna
Cassago li 30 aprile 1830
Eminenza Reverendissima, uesta nostra Chiesa parrocchiale di Cassago pieve di Missaglia rendesi necessaria la ricostruzione totale del Castello per sostenere le campane, il di cui ammontare risulta come da regolare ed approvata perizia in L. 1446 austriache, la qual perizia trovasi appresso l'I.R. Delegazione di Como, così pure la rifusione della campana maggiore, la quale è rotta, il di cui importo sarebbe di L. 250 circa, e diverse riparazioni al tetto della Chiesa e diversi rapezzi della stessa, come pure la necessità di dar il bianco nell'interno della sudetta, la cui spesa approssimativamente sarebbe di L. 600 e varie altre operazioni.
Siccome però questa nostra Chiesa sussiste con le scarse elemosine che vengono offerte dai soli parrocchiani tutti poveri e non ha mezzi di far queste spese fuorché L. 550 state raccolte per mezzo d'una apposita colletta proposta dall' I.R. Delegazione sudetta con Ordinanza 7022 del giorno 16 aprile 1830, quindi il sottoscritto Parroco e Fabbricieri sarebbero del subordinato sentimento di convertire le elemosine di Messe in arretrato come abbasso, alfìne di poter far fronte alle occorrenti spese per le opere da farsi come sopra. Sperando che V. E. Rev.ma sia per riconoscere ragionevoli e valenti le necessità addotte, si fanno li sottoscritti ad invocare dalla di Lei grazia la facoltà di tenere sospesa la celebrazione delle Messe dei Legati che qui sotto si accennano ed altresì il permesso di convertirle nell'esecuzione da farsi delle opere suddette.
Legato disposto dalli furono fratelli Giovanni e Cristoforo Redaelli L. 372 annue compreso L. 12 per la manutenzione per la celebrazione di tante Messe. Nei decorsi anni 1829 e 1830 in adempimento di questo Legato si dovevano celebrare N. 415 Messe le quali non sono state celebrate a motivo delle molte Messe avventizie che in questi due passati anni si dovettero celebrare.
Inoltre Legato instituito dal fu Santino Arrigoni portante l'annua somma di L. 52 milanesi da convertirsi in tante Messe ed il quale non è stato adempito nel prossimo passato anno 1830 pel suddetto motivo.
Eccellenza
Acquietati i Fanatici per le campane, ora mi trovo nella circostanza di dare mano all'avvisata riparazione. Prima però d'intraprenderla per essere coerente a quanto le scrissi il giorno 8 giugno p.p. qui le significo le opere da farsi e sono: Non già di fare il Castello tutto nuovo come si pensava in grande e per cinque campane per cui si era fatta la perizia che portava la spesa di L. 1446 Austriache, ora a ripararlo a dovere per le sole quattro campane esistenti e tenendo buono tutto quello che sarà godibile spero che basteranno L. 700.
A rifondere la campana rotta tra fattura e calo di metallo occorreranno L. 170.
Quello che mi spiace si è il bisogno di rifondere anche la quarta perché quasi unissona colla terza rotta e non v'è un quarto di voce di differenza, cosicché non si distingue una dall'altra, per questo motivo è indispensabile d'accontentare anche il Popolo giacché la campana esistente sul campanile abbia anche da goderla. Su questo riflesso spero che anche V.E. troverà giusta la mia determinazione.
Io le manifesto schiettamente la verità, mentre mi preme a non demeritarmi la confìdenza che ho sempre avuta in V.E. per la pia Causa. Rammentandomi ogn'ora che pei sussidi prestati dalla Casa Visconti è stata riedificata la Chiesa, che per sua beneficenza fu anche ornata de' paramenti.
Onde nella fiducia che nei maggiori bisogni mi continuerà il suo soccorso come mi scrisse il suo Sig. Segretario il giorno 2 del passato giugno, supplicandola del permesso di fare la suesposta riparazione al cui oggetto ho unita la somma di L. 400 colle elemosine ricevute. In attenzione d'un consolante riscontro con vera stima e più profondo rispetto, col maggiore interessamento per il bene di questa Chiesa in V.E. confidando mi rassegno.
Dell'Ecc. V. Pregiatissima
Suo obbl.mo dem.mo Servitore
Giuseppe Antonio Riboldi
Primo Fabbricere
Cassago 5 luglio 1830